lunedì 27 febbraio 2023

Il sarto volante - Etienne Kern


Titolo originale: Les envolés (2021)

Parigi, 4 febbraio 1912. Il giorno è appena sorto, e sotto la Torre Eiffel si è radunata una piccola folla di curiosi e giornalisti. Lassù, in piedi sul parapetto, si staglia contro il cielo la sagoma di un uomo ammantato da una strana imbragatura. È Franz Reichelt, sarto di origine boema e inventore dilettante che, a dispetto degli avvertimenti di chi ha cercato di scoraggiarlo, vuole testare il suo marchingegno: una tuta-paracadute. Sul posto ci sono anche due cineoperatori, chiamati a immortalare la realizzazione di un sogno e che invece consegnano alla Storia la dolente testimonianza di una crudele disfatta. «La prima vittima del cinema» scriverà, anni dopo, François Truffaut. Come alla ricerca di un impossibile appiglio, fra ricostruzione storica e dolorose ferite personali, Étienne Kern indaga nel passato per reinventare il mondo di affetti, esuberanze e ossessioni di Reichelt. Dalla Parigi della Belle Époque a quella di oggi, tra fede nel progresso, febbre del volo e vertigine del disastro, Il sarto volante è un inno alla speranza - anche la più folle - e un atto d'amore nei confronti di chi ha fallito. (ibs.it)

Del libro mi è piaciuto che è una storia nuova, nel senso che non l'avevo mai sentita prima, e ho imparato qualcosa di nuovo. Anche se questo tipo di storie, ibride tra verità storica e fantasia, mi destabilizzano un po' perchè tendo a chiedermi se ogni singola cosa è vera o no.
Mi è piaciuto molto lo stile "a flash", piccoli episodi come pennellate, senza indugiare in troppi dettagli nè allargarsi troppo e tuttavia ha reso benissimo l'atmosfera del periodo. 
Mi sono piaciute le pagine in cui l'autore parla col sarto. Sono rimasta però un po' perplessa dalla deviazione sul suicidio dell'amica M. Non ho capito se ha voluto far un parallelismo sul suicidio, anche se il sarto non si è suicidato. Al gruppo di lettura è stato trovato un parallelismo col discorso del "cadere"; visto così effettivamente ci può stare. 
Riflessioni che mi ha lasciato. La solitudine dello straniero, che rimane sempre e comunque straniero anche dopo aver abitato anni nel posto. Succede ancora adesso, anche da noi. I soldi come motivazione per fare cose stupide. La frenesia del periodo storico, delle invenzioni, del volo. Vedere i segni dove probabilmente non ci sono (la bambina forse non gli stava dicendo di proseguire ma voleva semplicemente il suo gioco).
Esiste un filmato, facilmente visionabile anche su wikipedia, dove si vede il lancio e gli ultimi istanti di vita di Reichelt. E' impressionante pensare che stiamo davvero guardando un uomo che muore, filmato in diretta.
Mio voto: 7 / 10

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