Titolo originale: The girl they left behind (2018)
Bucarest, gennaio 1941. Un uomo e una donna corrono tra i vicoli insieme con la figlia. Sono ebrei, sanno che presto verranno catturati e per loro sarà la fine. Tuttavia c'è un modo per dare almeno una speranza alla bambina. Un modo terribile, che lacera il cuore. Ma non hanno scelta. L'uomo e la donna abbandonano la piccola dietro un portone e scompaiono nella notte.
Natalia è stata fortunata. Condotta in orfanotrofio, è stata poi adottata da una coppia di commercianti, Despina e Anton, che l’hanno fatta subito sentire amata e l’hanno protetta durante i terribili anni del regime nazista. Tuttavia la fine della guerra ha portato l’avvento dei comunisti e, da quando la cartoleria di Anton è stata confiscata dal governo, la famiglia è in gravi difficoltà economiche. Natalia ha lasciato gli studi e si è rassegnata a una vita stretta nella morsa di un Paese oppressivo e violento. Ma tutto cambia nel momento in cui riceve una lettera dai suoi genitori naturali, miracolosamente sfuggiti al pogrom e giunti in America. Quella lettera potrebbe essere la chiave per oltrepassare la Cortina di Ferro ed essere finalmente libera. Eppure la decisione sembra impossibile: se partisse, Natalia volterebbe le spalle alle persone che l'hanno amata e cresciuta; se restasse, rinuncerebbe a un futuro pieno di opportunità...
Sullo sfondo di un Paese schiacciato tra Hitler e Stalin, questo romanzo racconta la storia di due famiglie divise eppure unite dall’amore per una bambina, entrambe pronte a lottare con coraggio e a sacrificare ogni cosa, persino la loro vita, pur di far vedere a quella bambina la luce del domani. (goodreads)
Questo libro parte da una storia vera, la storia della madre dell'autrice, abbandonata, finita in orfanotrofio e poi adottata da una coppia, Anton e Despina. Ciò che soffrono a Bucarest durante la guerra è vero. Il resto invece è inventato o, meglio, non è successo a sua madre ma è successo ad altre persone.
Il libro è diviso in tre parti. Nella prima, una coppia di ebrei costretti a scappare, si rende conto che l'unico modo per sperare che la loro figlia abbia un futuro è abbandonarla. La bambina ha quattro anni e viene trovata dalla custode dello stabile in cui è abbandonata. Condotta in orfanotrofio, con l'intercessione di Maria, cara amica di Despina, la bambina viene adottata da lei e dal marito Anton. Lui è proprietario di una catena di negozi e sono una coppia piuttosto agiata. La guerra arriva a Bucarest, però, e sulla città cominciano i bombardamenti degli alleati. Anton vorrebbe che Despina e la bimba si trasferissero in periferia, dove la guerra ancora non è arrivata, ma lei non vuole lasciarlo. Tuttavia, dopo essere sfuggite per miracolo ad un attacco aereo, molto a malincuore Despina si decide a partire. Nel frattempo la Romania, che prima combatteva a fianco della Germania, ritorna in mano alla monarchia che ribalta la dittatura militare e si allea contro la Germania, e quindi si intensificano i bombardamenti su Bucarest.
Natalia si ammala e Despina fa di tutto per farla tornare in città e ci riesce solo grazie ad un soldato delle SS mosso a compassione. Natalia tuttavia ha una gravissima infezione e solo grazie a Stefan, amico di famiglia, e ad una porta "che non si sarebbe dovuta aprire", riescono ad ottenere la penicillina per salvare la bambina.
Nella seconda parte siamo nel nel 1948. Natalia ha circa tredici anni. Dopo che i russi sono riusciti a sconfiggere i tedeschi, instaurano una dittatura comunista nel paese. Anton è l'unico a non essere contento del regime sovietico. In effetti, comincia una caccia ai borghesi, ai quali vengono confiscati oggetti e proprietà. Anche Anton e Despina finiscono in una casa comune, condivisa con degli sconosciuti, faticando a mangiare perchè ad Anton non viene neanche concesso di poter lavorare.
Nella terza parte, Natalia ha ventidue anni e rincontra un vecchio amico di famiglia, Victor, un ragazzo che per Anton era come un figlio e che è diventato un pezzo grosso del partito. Natalia ha sempre avuto una cotta per lui e sarà lui che riuscirà a farla partire per New York, dove incontrerà i genitori che sono miracolosamente salvi.
Allora, questo libro mi ha mostrato l'ennesimo tassello storico sull'argomento. La lettura è molto scorrevole, nonostante l'argomento carico di dolore. Le prime due parti mi sono piaciute molto. La terza, quando Natalia rivede Victor, mi è piaciuta meno. L'ho trovata un po' artefatta, ed in effetti è la parte dove, mi è parso di capire, l'autrice ha più inventato, nel senso che il racconto sui genitori biologici non è vero. A mio parere cambia proprio un po' lo stile narrativo.
Lettura gradevole.
Mio voto: 6 e mezzo / 10
The first two parts definitely sound fascinating
RispondiEliminaThanks for reviewing this book for the Historical Fiction Reading Challenge!