sabato 20 luglio 2024

God save the queer - Michela Murgia


Titolo originale: God save the queer (2022) 
 
Come fai a tenere insieme la tua fede cattolica e il tuo femminismo? È una domanda che Michela Murgia si sente rivolgere di continuo. È la stessa che si pongono le persone credenti LGBTIAQ+ e che si pone chiunque debba fare compromessi tra la propria coscienza e i precetti dottrinari, per esempio in merito ad aborto, eutanasia, fecondazione assistita. Per rispondere è necessario capire quali aspetti della vita e della fede siano davvero in contraddizione, e soprattutto se certi insegnamenti non siano semplicemente un’eredità storica da ridiscutere ogni giorno alla luce del Vangelo e della propria intelligenza. D’altronde, lo stesso Dio dei cristiani è contraddittorio: è divino ma anche umano, è uno ma anche trino, è onnipotente ma è morto in croce. Partendo dalla rilettura del Credo e attingendo alla propria esperienza personale – la sé bambina piena di dubbi, ma anche la nonna, la madre, la zia, le donne con le quali ha incontrato la fede – Michela Murgia fornisce gli strumenti per affrontare alcune di queste antinomie, e mostra come la pratica della soglia, che rigetta l’appartenenza a un unico recinto, cioè la queerness, sia una pratica cristologica. Accettarla come tale significa riconoscere che «il confine non ci circonda, ma ci attraversa, e che quel che avvertiamo come contraddizione è in realtà uno spazio fecondo di cui non abbiamo ancora compreso il potenziale vitale». (goodreads) 

Ho dovuto leggere questo libro per il gruppo di lettura. Ero perplessa perchè sono un po' stanca di sentir parlare di lgbt e di femminismo, mi dà sempre l'idea che tutte queste "categorie" portino ad allontanare più che ad unire. 
In realtà, la Murgia utilizza il termine "queer" in senso ampio, dove viene inteso come un qualcosa che va contro all'ordine prestabilito dalla società patriarcale, che non rimane chiuso dentro confini ma rimane fluido, aperto alle possibili risposte che ci possono essere alla stessa domanda. Lo stesso Spirito Santo viene definito "queer" dal momento che a volte viene indicato come un vento, a volte un fuoco, a volte una colomba, in ogni caso non è un qualcosa con una forma definita.
Questo non è un romanzo, è prettamente un saggio teologico dove Michela Murgia ci fa capire quanta cultura religiosa abbia.
Ho trovato molto interessanti le parti prettamente religiose, molto interessante l'epifania che ha avuto guardando l'icona di Rublev, dove la trinità è qualcosa che non è chiuso ma è aperto, accoglie, è un amore che non si chiude a 2 persone ma è potenzialmente aperto a chi vuole essere accolto. Idea decisamente accattivante, e decisamente frutto di una rielaborazione dell'autrice. 
Mi aspettavo altro, invece sono stata piacevolmente sorpresa. La Murgia scrive molto bene.
Mio voto: 7 e mezzo / 10



Questa è l'icona di Rublev:



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