domenica 1 settembre 2024

Resta solo il fuoco - Micheliny Verunschk


Titolo originale: Caminhando com os mortos (2023)

In una comunità rurale del Brasile una donna viene arsa viva. A uccidere Celeste sono i genitori e il fratello, in un rituale che parte come un esorcismo e finisce come il rogo di una strega. Tra gli interrogatori della polizia e le analisi della scena del crimine, i protagonisti del tragico evento prendono voce per consegnarci la loro versione della storia. Il ritratto che ne emerge è quello di una località isolata, segnata dall’arrivo di una nuova confessione religiosa. In questo luogo dimenticato dalle mappe, fondamentalismo e mentalità patriarcale si mescolano generando un’ondata di brutalità. Sullo sfondo, una natura indifferente, col suo ciclo inarrestabile di generazione e distruzione.
Un’enigmatica figura femminile tiene le fila del racconto, cerca di ricostruire l’accaduto e trovare le cause dentro una cornice più ampia, in cui i fatti recenti si fanno specchio di oppressioni di genere, di classe, coloniali. Qui le avversità della vita hanno favorito l’adesione a dottrine estreme, con la complicità delle istituzioni religiose e politiche che si sono spartite gli spazi di potere.
In questo romanzo ruvido e perturbante Micheliny Verunschk racconta una storia di mistero e violenza, che mescola reale e meraviglioso come nella migliore tradizione latinoamericana. (goodreads)

Un libro complesso, non solo per la scrittura descrittiva ma un po' ermetica, ma anche per come viene raccontato quel che succede, con riferimenti esterni alla vicenda.
Tanti gli argomenti che vengono toccati. La superstizione della popolazione della macchia. La "creduloneria" nelle teorie portate avanti dal predicatore della Congregazione, tutte puntate sull'estirpare il male con metodi piuttosto violenti. Il ruolo della donna che se non si sposa rischia di perdersi e diventare una tragedia per la famiglia. Il credere che bruciando viva una persona essa possa risorgere come nuova (e nel momento stesso in cui Lourenca si rende conto di cosa sta succedendo a sua figlia, si chiede perchè Dio l'abbia abbandonata).
Il tutto viene raccontato da una donna che si rivela alla fine, attraverso i pensieri delle donne che quella macchia la conoscono: Lourenca, l'esperta forense che è nata nella macchia poi è andata a vivere altrove ed è voluta tornare lì, la figura di Quitéria decapitata perchè non voleva sposarsi e che vaga per il mondo con la sua testa in braccio. Un intreccio utile per capire la mentalità degli abitanti della macchia.
Libro impegnativo e con scene molto cruente.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

p.s. ho avuto il piacere di partecipare alla presentazione del libro con presente l'autrice. Una persona deliziosa.

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