(da ehibook.corriere.it )
#unlibroèunlibro.
Sarà così, in Italia, dal primo gennaio: niente più differenze (fiscali)
tra titoli digitali e cartacei. Con il via libera definitivo della Camera alla
legge di Stabilità, viene infatti sancita l’applicazione dell’Iva al 4% – e non
più al 22% – sugli ebook, come per i volumi di carta.
Una
«vittoria per il Paese e non solo per il mondo del libro» esulta Marco
Polillo, presidente dell’Associazione italiana editori (Aie), che proprio nei
mesi scorsi aveva lanciato una seguitissima campagna online per parificare
l’Iva dei titoli digitali a quella dei cartacei. «L’Italia riconosce così
ufficialmente che un libro è un libro, al di là del supporto. Un successo per
chi legge, per chi non lo fa e potrà scegliere la modalità di lettura, una
vittoria del buon senso prima di ogni altra cosa. Adesso l’obiettivo, insieme
al governo, è far cambiare idea agli altri Paesi d’Europa». L’Iva sugli ebook
al 4% rischia infatti di essere recepita dalla Ue come una violazione delle sue
regole, fino alla possibilità di aprire una procedura di infrazione contro
l’Italia. Un provvedimento che non scatta in automatico, ma già avviato in
passato nei confronti di Francia e Lussemburgo, che abbassarono unilateralmente
l’Iva.
Nell’attesa
delle eventuali reazioni europee, il mondo editoriale italiano, che si era
impegnato in prima fila nella campagna, esprime soddisfazione e parla di un
passaggio storico. «Un risultato decisivo, frutto di una mobilitazione mai
vista prima – commenta Laura Donnini, amministratore delegato di Rcs Libri
-: gli autori, i lettori, gli editori hanno dato vita con #unlibroèunlibro a
una campagna compatta ed efficace. L’Italia ha scelto di cambiare: ne diamo
merito al governo e al parlamento ma soprattutto al coraggio, alla tenacia,
alla coerenza del ministro Dario Franceschini (che lo scorso novembre presentò
l’emendamento per parificare l’Iva degli ebook a quella dei libri
cartacei, ndr) . Oggi l’Italia non solo si è affermata in Europa ma
può fare da esempio e guida per gli altri Paesi».
«Costruire valore è
l’obiettivo principale di chiunque sia impegnato nella gestione di realtà
aziendali. Quando il valore non è solo economico, bensì culturale, l’obiettivo
diventa sfida, emozione – interviene Riccardo Cavallero, direttore
generale Libri Trade del Gruppo Mondadori. Che parla di un
«fondamentale passo per coinvolgere sempre più i cittadini italiani in quella
che da sempre è una grande risorsa: la lettura. Nell’era del digitale, l’ebook
è un’occasione da non mancare».
«Una scelta di rinnovamento, al passo con i
tempi. Non risolverà da sola la crisi dei consumi che colpisce le librerie ma
se non altro ci mette nella stessa condizione in cui sono i Paesi più avanzati
sul web» osserva Stefano Mauri, presidente Gruppo editoriale Mauri
Spagnol. Che nota come «sulle questioni fondamentali il mondo editoriale
sa essere unito e convincente». E ribadisce che adesso «c’è da contagiare
l’Europa, principale fabbrica e mercato mondiale del libro».
Soddisfatti
anche i marchi più piccoli. «Abbiamo contribuito alla mobilitazione di massa,
che ha coinvolto grandi e piccoli editori, tutti insieme, fianco a fianco. Ci
siamo fatti portavoce di ciò che lettori e autori ci chiedevano, in altre
parole di un mercato nuovo, di occasioni diverse di lettura -
commenta Antonio Monaco, amministratore delegato di Sonda e presidente dei
piccoli e medi editori dell’Aie -. Questa è l’altra faccia della campagna
#unlibroèunlibro: più occasioni di lettura per tutti».
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Un
paio di brevissime riflessioni su questo articolo. Prima che venisse lanciata
questa campagna, non sapevo che gli ebook avessero un regime di iva differente
dai libri cartacei. In effetti, nella mia testa, un libro è sempre stato un
libro. Poi possiamo disquisire sul fatto che il libro cartaceo ha il profumo
della carta e dell'inchiostro e cose di questo genere. Credo che leggere sia
bello e importante. Se uno preferisce farlo utilizzando un supporto digitale,
boh, non ne vedo la differenza. L'importante è che si legga.
Sono
contenta, quindi, che sia passata questa legge; spero che anche l'Europa si
renda conto della situazione e la accetti (in realtà, sono abbastanza scettica
su questo fatto, e credo che la multa ce la prenderemo… ma si può sempre
sperare).
Personalmente,
ho conosciuto gli ebook solo un anno fa, esattamente a Natale 2013, quando ho
ricevuto in regalo il mio Kobo. E' innegabilmente molto comodo, soprattutto per
la quantità di libri che puoi portarti dietro quando materialmente non ne
avresti la possibilità. Però non è che ho smesso di leggere i libri di carta,
frequento spesso la biblioteca. I miei acquisti di libri cartacei sono calati
per altri motivi, e gli ebook mi hanno aiutato a non rallentare la mia passione
per la lettura.
Concludo con una riflessione
materialista… chissà se questo provvedimento si trasformerà in un calo di
prezzo degli ebook?