martedì 13 gennaio 2015

Repetita - Marilù Oliva



Lorenzo Cerè cerca il riscatto da un'infanzia di solitudine e abusi. Il sesso è per lui un lenitivo in un'esistenza che brucia, mentre il passato continua a colpirlo sottoforma di terribili emicranie e nevrosi. Lorenzo conosce la Storia, conosce gli uomini,i loro crimini, e s'ispira a loro per ideare i suoi omicidi. Lorenzo Cerè è un assassino metodico, inflessibile e preciso, ma non ha calcolato le eccezioni, e la più grande eccezione è lei, la dottoressa Malaspina che lo aspetta in uno studio psichiatrico... (da www.ibs.it )

È il secondo libro di Marilù Oliva che leggo e devo dire che mi è piaciuto molto. La scrittura è molto scorrevole e la narrazione dettagliata. Il racconto è diviso in brevi capitoli ed è lo stesso killer che racconta in prima persona la sua ricerca di riscatto nei confronti delle persone che lo hanno preso in giro nel passato. “Voglio solo ripulirmi delle meschinità che ho subito”
Il personaggio di Lorenzo Ceré e la sua psicologia sono veramente ben descritti. Si finisce per essere molto coinvolti dal difficile passato questo uomo, arrivando quasi a provare compassione per lui è a “giustificare” i delitti che ha commesso anche se decisamente efferati. L'idea di “firmare” il proprio crimine paragonandosi ai grandi personaggi della Storia è interessante. Quello che proprio mi ha dato fastidio è stata la descrizione delle violenze sugli animali. Ad un certo punto, avrei voluto entrare nel libro e fare fuori io stessa lo schifosissimo compagno della madre.
E' interessante molto anche il personaggio della psicologa, che entra talmente nel cuore di Lorenzo da fargli sperare di poter cambiare.

“glissavo il discorso indirizzandolo alla coprofobia o al mal di testa”
“Signor Cerè, io credo che lei abbia qualcosa di molto, molto sedimentato”

“volevo guarire, non ripercorrere la cronistoria e le motivazioni dei miei problemi”

Appare già, in questo libro, l'investigatore Basilica, con un ruolo minimo. Diciamo che la vicenda “giudiziaria” è decisamente in secondo piano rispetto ai sentimenti sviscerati del serial killer.

Mio voto: 8 / 10

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