Titolo originale: Offshore (2017)
Dopo anni di crisi, la Grecia vive un’entusiasmante ripresa economica, il denaro inizia di nuovo a scorrere e i greci tornano alle loro vecchie e buone abitudini. Così, quando un funzionario dell’Ente del turismo viene trovato morto nella sua abitazione, ucciso da un colpo di pistola alla testa, le indagini vengono chiuse in fretta con la confessione di due ladruncoli. Il miracolo economico non si può arrestare.
Poco dopo, il nuovo vicecomandante ferma anche l’inchiesta sull’assassinio di un noto armatore. Solo il commissario Kostas Charitos nutre dei dubbi: strane coincidenze legano gli investitori che scommettono sul rilancio del paese al riciclaggio di denaro sporco nelle Isole Cayman.Due vittime sono molte, tre diventano troppe: il giornalista Sotiròpoulos, vecchia conoscenza di Charitos, viene giustiziato nella sua auto e il commissario decide, allora, di seguire il suo intuito, di indagare per conto proprio e contro il volere dei superiori. Charitos sa che solo ricostruendo la provenienza dei soldi potrà risolvere la serie di misteriosi omicidi.
Il grande ritorno del commissario Kostas Charitos, la sua decima inchiesta, in cui arriva a mettere a repentaglio la propria carriera nella polizia pur di smascherare i nuovi poteri che tengono in ostaggio l’intero paese. (www.lanavediteseo.eu)
ATTENZIONE contiene spoiler sulla trama.
Questo libro è stato proposto per il gruppo di lettura e devo dire che nel complesso mi è piaciuto abbastanza. In primo luogo, mi è piaciuto il commissario Charitos, poliziotto integerrimo, disposto anche a rischiare la propria carriera pur di fare la cosa giusta. Un commissario che, a differenza di tanti altri trovati nei libri, non beve, non fuma come un turco, non si impasticca, non ha una vita sfasciata; anzi, ha una moglie a cui non scappa nulla e una figlia laureata in legge che si occupa di immigrati. Poi ci sono anche gli altri personaggi di contorno. Mi è piaciuta questa figura, sì.
La storia di questo libro, invece, mi lascia un po' l'amaro in bocca. Alla fine, gli arrestati non sono altro che capri espiatori, mentre tutta la storia che sta dietro alle morti viene raccontata a Kostas da un personaggio misterioso verso la fine. E qui saltano fuori intrighi, riciclaggio di denaro, e cose del genere. Rimane un che di "fatalistico": le cose vanno così, inutile voler arrivare alla verità, perchè ciò che conta è la ripresa della Grecia, non importa a nessuno come ci si arriva.
"Il mondo crede che ci servano dittature e paesi canaglia per svolgere indisturbati le nostre attività, ma non è così. Anzi, è un grosso errore.
Tutti tengono gli occhi puntati su questi paesi e ne controllano e ne commentano ogni singola azione. Per noi è un problema, perché diventiamo facili bersagli e non possiamo più restare nell’ombra, là dove è, effettivamente, il nostro posto. Al contrario, in un paese normale, con un governo democraticamente eletto, con un parlamento e delle istituzioni, nessuno presta attenzione a noi, perché, come le dicevo, a nessuno interessa l’origine del denaro. Basta che esista e che garantisca lo sviluppo.”
La storia è un po' "fanta-politica", ma mi piace l'ambientazione greca della vicenda. Il traffico di Atene l'ho vissuto l'anno scorso, mi ci sono ritrovata. Sembra veramente di toccare con mano le difficoltà economiche dei greci e il loro entusiasmo per l'aumento salariale. Markaris, attraverso il commissario, sembra un po' mettere in guardia i greci dalle soluzioni troppo facili per uscire dalla crisi.
Nel complesso il libro mi è piaciuto e mi ha anche messo voglia di cercare i precedenti libri del commissario, perchè questo è il decimo della serie.
Mio voto: 7 e mezzo / 10
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La serie del commissario Charitos:
Difesa a zona (1998)
Si è suicidato il Che (2003)
La lunga estate calda del Commissario Charitos (2007)
La balia (2008)
Prestiti scaduti (2011)
L’esattore (2012)
Resa dei conti (2013)
Titoli di coda (2015)
Il prezzo dei soldi (2017)
L'università del crimine (2017)