domenica 26 luglio 2020

La chiave - Jun'ichirō Tanizaki


Titolo originale: 鍵 (Kagi) - 1956
Titolo inglese: The key

La chiave di un cassetto, lasciata cadere apparentemente per caso da un marito ansioso di esplorare nuovi orizzonti sessuali insieme alla moglie, dalla quale è irresistibilmente attratto, conduce la donna su una strada di lussuria e perdizione da cui non riuscirà più ad allontanarsi. La donna scopre infatti, leggendo il diario del marito, i suoi segreti, la sua inarrestabile passione, la necessità di fomentare i suoi istinti sessuali con un gioco ingegnoso ma rischiosissimo, alimentato dalla gelosia. Si fa invischiare in questa rete, in una crescente tensione fatta di amore-odio che coinvolge a poco a poco anche altre persone, come l'amante e la figlia e condurrà infine il protagonista all'autodistruzione. Il significato di questo piccolo gioiello però non sta tanto nella descrizione del folle crescendo erotico che irretisce i personaggi del romanzo quanto, come dice Geno Pampaloni nella prefazione "nel fitto di un labirinto stupefacente che sembra costruito nel corso di accumulazioni secolari entro la psicologia umana, ad avviluppare passioni, errori, proibite delizie, infingimenti." (anobii.com)

Attenzione: contiene spoiler sul finale.
Cosa mi aspettavo da questo libro? Viene presentato come classico della letteratura erotica e quindi mi aspettavo molte scene di questo tipo. Senonchè, è vero che c'è qualche scena un po' calda, ma niente di che. Domina sicuramente il gioco perverso che si innesca all'interno della famiglia. Prima tra i due coniugi, che non hanno mai parlato tra loro della loro vita sessuale, e quindi trovano l'escamotage dei due diari da far leggere senza far sapere che l'hanno letto. Poi il marito comincia a capire che quando è geloso riesce a soddisfare meglio sua moglie, e allora tira in ballo Kimura, che loro vogliono far fidanzare con la figlia Toshiko, ma che è davvero invaghito della madre (ricambiato), al quale viene chiesto di sviluppare delle fotografie di dettagli intimi della moglie. Nel frattempo, la moglie scopre di essere una persona lussuriosa e comincia a vedere di nascosto questo uomo, aiutata anche dalla stessa figlia, che ha un atteggiamento effettivamente dubbio in tutta la situazione.
Ad un certo punto, al marito viene un "accidente" perchè per troppo tempo ha trascurato di avere la pressione alta e questi giochini maliziosi lo eccitano troppo. E le ultime (circa) trenta pagine sono il racconto della paralisi di lui e lentamente della sua morte, mentre la moglie continua a vedere ogni sera in giardino il suo amante.
Il finale è tragico, non solo perchè lui effettivamente muore, ma anche per il fatto che si scopre che la moglie sapeva dei suoi problemi di pressione e lo fa eccitare apposta. E anche la figlia si sospetta che abbia un ruolo in tutto questo gioco perverso che si è creato.
Mah. Capisco che l'argomento, soprattutto nel 1956, fosse da censurare. Capisco che dietro al romanzo in sè, c'è sicuramente uno studio sull'autodistruzione del marito e sul contegno che le donne del tempo dovevano tenere nei confronti del marito. Tuttavia, l'esperienza di lettura, dopo un po' è diventata noiosa, soprattutto le pagine in cui il marito è allettato, con una piccola ripresa nel finale quando la moglie prende i due diari e li mette a confronto. Sinceramente non mi ha coinvolto molto.
Mio voto: 6 / 10

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