martedì 10 agosto 2021

L'inguaribile tristezza del saggio. Una ricerca sulla cultura kazaka - Edoardo Canetta


Titolo originale: L'inguaribile tristezza del saggio. Una ricerca sulla cultura kazaka (2006)

"Sono arrivato in Kazakistan 12 anni fa sapendo a mala pena che non era in Russia, anche se era stato parte dell'Unione Sovietica. Sono arrivato sapendo già un po' di russo (quello che si può imparare a Milano), tra gente che parlava questa lingua, anche se per metà venivano da decine di nazioni diverse (in Kazakistan ci sono 120 etnie), spesso per effetto delle deportazioni staliniane. Anche la metà rappresentata dai kazaki parlava e parla tutt'ora il russo. Ma a poco a poco, soprattutto attraverso alcuni studenti, ho imparato a conoscere una cultura e, ultimamente, una lingua affascinante, per decenni repressa, come altre dal sistema sovietico." (don Edoardo Canetta)

Nella mia ricerca sui libri per la "European challenge", per il Kazakistan ho trovato questo. Si tratta di un saggio, genere a me non troppo congeniale, ma ammetto che per chi è interessato all'argomento, è molto valido ed interessante.
In breve, c'è tutto un excursus sulla cultura kazaka, partendo dai sufi, parlando dell'Islam e della sua contrapposizione all'ortodossia Russa, di alcuni degli studiosi/saggi/poeti maggiormente rappresentativi del paese. I saggi puntano molto sul fatto che l'uomo dovrebbe aspirare a fare il bene e possedere buone qualità, piuttosto che perdere tempo oppure coltivare cattive abitudini.
Il testo è molto interessante, ma non essendo io molto amante dei saggi, alla lunga sono arrivata un po' annoiata. Non è un problema del libro, credo che chi ama questo genere di libri può davvero trovarlo una grande lettura; io ho faticato un po', soprattutto nell'ultima parte, anche perchè in alcuni punti l'ho trovato un po' ripetitivo.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

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