martedì 3 agosto 2021

L'eredità delle dee - Katerina Tučková



Titolo originario: Žítkovské bohyně (2012)
Titolo inglese: The Žítková Goddesses

Sulle montagne dei Carpazi Bianchi, nella comunità di Žítková, vive da tempo immemorabile una stirpe di donne dotate di poteri eccezionali. Guaritrici, preveggenti, tramandano la loro arte di madre in figlia e vengono chiamate “dee”.
Dora Idesová è l’ultima di questa discendenza, ma non ha ereditato nessuna arte. Rimasta orfana è passata alle cure di zia Surmena fino a quando anche quest’ultima scompare dietro le mura di una clinica psichiatrica. Dora finisce così in collegio, cresce, studia Etnografia e trova lavoro presso l’Accademia delle Scienze di Brno.
Quando negli anni Novanta vengono resi pubblici gli archivi della polizia segreta, Dora – che nel frattempo sta scrivendo un saggio riguardante le dee di Žítková – inizia le sue ricerche e si imbatte nel dossier sulla zia, la dea Surmena…
Ben presto quella di Dora si trasforma da indagine di studio in un vero e proprio viaggio nelle ombre e nei segreti del passato. Integrando informazioni e notizie storiche con i racconti delle ultime dee e degli abitanti di Žítková, Dora riesce a ricostruire il tragico destino di tutta la sua famiglia, un destino legato a un’antica maledizione, ma anche intrecciato alle vicende che hanno segnato il Paese e che hanno messo i poteri delle dee al centro degli interessi dei nazisti prima e dei comunisti poi.
Un destino cui nemmeno Dora riuscirà a sfuggire…
Romanzo storico, thriller, esplorazione etnografica, indagine sulla magia, affresco epocale e ricerca delle radici, L’eredità delle dee è stato e continua a essere un caso letterario unico nella letteratura ceca conquistando lettori e critici tanto da vendere, solo in Repubblica Ceca, 200 mila copie. Il romanzo è tradotto in quindici lingue. (kellereditore.it)

Non è necessario andare nel Medioevo per trovare donne martirizzate perchè utilizzavano le erbe per curare chi soffre. Qui siamo nel 1900, a cavallo della seconda guerra mondiale. Dora vuole riabilitare la figura di sua zia Surmena e delle "dee" in generale, donne dei Carpazi Bianchi che credono in Dio, nella forza della natura e nel potere curativo di erbe e tisane. Donne che lo fanno per aiutare gli altri, a cui si contrappongono delle ciarlatane e delle donne che praticano la magia nera. L'intera stirpe di Dora, infatti, è stata colpita da una maledizione a cui nemmeno lei riuscirà a scappare, nonostante non creda a queste cose.
Sinceramente, dalla trama, mi aspettavo molta più magia. La storia delle dee, i loro rituali, sono una cosa molto interessante. C'è anche una sorta di pathos creato dalla maledizione e dalle pagine finali. Purtroppo, però, ci sono un po' troppe pagine che riportano dei report e documenti della polizia che rallentano e appesantiscono la narrazione, soprattutto quando cominciano ad essere tirati in ballo gli informatori dei nazisti. Sono sicuramente utili per capire la vicenda, ma diventano troppi e potevano essere sintetizzati in altro modo. Oltretutto, non sono proprio sicura di aver capito quale sia il ruolo di uno dei personaggi su cui si incentra la ricerca di Dora ad un certo punto (Svanc/Schwannze). 
Finale che mi ha colto di sorpresa!

"Queste donne si sono trasmesse di generazione in generazione un sapere antichissimo, sopravvivendo al cristianesimo, ai processi alle streghe, alla furia di sacerdoti e magistrature, persino a un comando speciale delle ss, alla fine sono state liquidate da un bolscevico"

Libro particolare. Interessante. Non gli do un voto altissimo ma è un libro che consiglierei.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

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