giovedì 19 agosto 2021

Fisica della malinconia - Georgi Gospodinov


Titolo originale: Физика на тъгата (2011)
Titolo inglese: The physics of sorrow

Un ragazzo è affetto da una strana sindrome: soffre di empatia, è capace di immedesimarsi nelle storie degli altri. Inizia così un viaggio nel mondo del possibile, nel labirinto dei sentimenti mai provati, delle cose mai accadute eppure reali più del reale stesso. Questo “io” coraggioso e impertinente va e viene dal passato, fa incursione in un futuro di cui abbiamo già nostalgia, e ritorna con un inventario di storie sull’autunno del mondo, sui Minotauri rinchiusi in ognuno di noi, sulle particelle elementari del rimpianto, sul sublime che può essere ovunque. (Voland.it)

"Non so se le cose, che ora in modo caotico e come preso dal panico estraggo dal mio diluvio, potranno vivere e riprodursi. So che il passato non reca frutti, come una giumenta sterile. Ma per questo mi è ancora più caro"

Un bambino ha il potere di entrare nelle storie altrui, captando i sentimenti come se fosse lui a provarli. Questa capacità si perde crescendo, ma il meccanismo mette in moto riflessioni su riflessioni.
Il filo conduttore del romanzo parte dalla storia del Minotauro, che noi abbiamo sempre visto come un mostro. E se non fosse così? Se pensassimo che invece il Minotauro era un bambino di tre anni, nato da un incesto, che è stato abbandonato dai suoi genitori dentro ad una caverna per nascondere la vergogna, rinchiuso senza vedere mai la luce, e che consideriamo un eroe Teseo che, aiutato dalla sorella del Minotauro, entra nella caverna e lo uccide? Da qui partono una serie di considerazioni sull'abbandono, sulla mancanza di bambini nella mitologia, sulla nostalgia del passato.
Ho trovato molto interessante questa teoria del Minotauro e ho trovato molto piacevoli le prime duecento pagine circa. Poi però c'è una parte sul "comprare le storie altrui" e sulla fisica quantistica che mi è risultata decisamente pesante, per arrivare alle pagine finali in cui chiude il cerchio che aveva aperto all'inizio "sono nato/io siamo" - "sono morto/io fummo". 
Libro interessante, che sicuramente sfugge ad ogni definizione. Per quanto mi riguarda, decisamente appesantito da un centinaio di pagine molto noiose che avrei decisamente tagliato. In ogni caso, penso che leggerò ancora qualcosa di Gospodinov in futuro perchè lo stile è particolare.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

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