mercoledì 10 marzo 2021

Il libro dei nomi perduti - Kristin Harmel


Titolo originale: The book of lost names (2020)

Florida, 2005. Eva Traube Abrams, bibliotecaria quasi in pensione, leggendo il giornale una mattina si imbatte nella fotografia di un libro per lei molto speciale. Il volume, risalente al Diciottesimo secolo, fa parte dei numerosi testi saccheggiati dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale; recentemente ritrovato in Germania, sembra contenere una sorta di codice che i ricercatori non sanno decifrare. 
Parigi, 1942 . Eva è costretta ad abbandonare la città dopo l'arresto del padre, ebreo polacco. Rifugiatasi in una cittadina di confine, inizia a falsificare documenti per i bambini ebrei che fuggono nella Svizzera neutrale. Insieme al misterioso e affascinante Rémy, Eva decide di annotare in un libro in forma criptata i veri nomi dei ragazzini che, essendo troppo piccoli per ricordare, rischiano di dimenticare la propria identità. Così nasce il Libro dei nomi perduti, che diventa una testimonianza ancora più preziosa quando la cellula di resistenza viene tradita e Rémy scompare. Alla fine del conflitto, Eva, sola e tormentata dai sensi di colpa, decide di ricostruirsi un'altra vita, lontana e diversa. Ha imparato a voltarsi indietro tante volte e ogni volta un pezzo di sé è andato smarrito. Ma ora che il passato bussa prepotente alla porta, avrà il coraggio di rivivere i vecchi ricordi? Ispirato a una sorprendente storia vera, Il libro dei nomi perduti è molto più di una semplice vicenda di falsari. È un indimenticabile romanzo sull'identità e sul potere dei libri, una testimonianza della resilienza dello spirito umano e della forza dell'amore di fronte al male.(ibs.it)

Questo libro mi ha ispirato subito. Avevo già letto un libro di questa autrice e mi era piaciuto molto. Questo libro mi ha emozionato. Non dico sia perfetto, parte un po' lento, poi acquista decisamente brio più avanti.
Eva è ormai anziana; è una bibliotecaria ultra ottantenne che però non si decide ad andare in pensione. Un giorno sul giornale legge di questo signore tedesco che sta cercando di restituire i libri trafugati dai tedeschi durante la guerra. Uno in particolare attira l'attenzione di Eva perchè quello è il suo libro.
Si torna al passato. Eva vive a Parigi (tra l'altro, nello stesso quartiere del libro precedente che ho letto, quello delle beghine..) nel periodo in cui cominciano i rastrellamenti degli ebrei. Per un puro caso, lei e la madre non sono in casa quando le guardie arrivano nel loro appartamento ed arrestano il padre, perchè la vicina di casa è dovuta scappare in ospedale e ha chiesto loro di badare alle sue bambine. Peraltro, la stessa vicina è poi schifata del fatto che siano ebree, ma quando ha bisogno non si mette dei problemi a chiedere loro aiuto... Eva è costretta a vedere arrestare suo padre dallo spioncino. Già erano stati avvisati da un vecchio amico che poteva succedere, ma non ci avevano creduto. In ogni caso, il padre le aveva preventivamente chiesto di badare alla madre. La madre però non passerà giorno senza rinfacciarle di aver abbandonato il padre (e poi di collaborare con dei cristiani, e poi duemila altre cose da renderla insopportabile). Comunque, Eva e la madre trovano rifugio in uno sperduto paesino dove c'è un gruppo di persone che, segretamente, si sta adoperando per salvare fuggitivi, in particolare bambini rimasti senza genitori (ma non solo). Qui, vista la sua abilità nel falsificare documenti, diviene l'aiutante di Rémy, falsario anche lui. Insieme creano un sistema particolare per tenere memoria dei nomi dei bambini ebrei a cui stanno falsificando i documenti, in modo che, a guerra finita, possano ritrovare chi sono davvero. Stare fianco a fianco con Rémy però fa nascere fra loro anche un tenero sentimento reciproco, messo a dura prova dal momento storico che stanno vivendo e dal fatto che lei è ebrea mentre lui è cristiano.
Vorrei raccontarvelo tutto il libro ma devo trattenermi. Ho provato molta emozione nel leggerlo, soprattutto andando avanti. E poi vorrei raccontarvi come finisce ma non lo farò.
Questo libro trae spunto da qualcosa realmente successo, e cioè il fatto della falsificazione dei documenti per salvare gli ebrei facendoli arrivare in Svizzera. C'è una grossa opera di documentazione su come questo veniva effettuato. I personaggi sono inventati, ma la storia d'amore tra Eva e Rémy è molto tenera. Un amore che va oltre le barriere della fede, barriere che per la madre di Eva sono invece invalicabili. 
Piaciuto molto, scorrevole, intenso. 
Mio voto: 8 e mezzo / 10

Nessun commento:

Posta un commento