Il Premio Pulitzer per la Narrativa è stato assegnato a Louise Erdrich, appartenente alla tribù Turtle Mountain Band of Chippewa Indians, mentre quello per la Poesia è stato assegnato a Natalie Diaz, mojave iscritta alla Gila River Indian Tribe. Questa decisione può essere letta come un ulteriore, piccolo risarcimento tardivo a un mondo dimenticato.
La Erdrich e La Diaz appartengono a due generazioni di origine nativa americana lontane tra loro — Louise è nata il 7 giugno 1954 a Little Falls, Minnesota; Natalie il 4 settembre 1978 a Needles, California — ma sono accomunate dalla stessa urgenza di raccontare il dolore che le ferite del passato continuano a provocare nelle loro comunità.
"The Night Watchman" (2020) di Louise Erdrich, che Feltrinelli pubblicherà in Italia il prossimo autunno, appartiene al filone della fiction storica. Il romanzo è ambientato nel periodo tristemente conosciuto come «Termination Era»: un’epoca a cavallo tra gli anni Quaranta e gli anni Sessanta del Novecento, durante la quale il governo americano varò una serie di politiche con l’intento di «assimilare» i nativi ai costumi della società statunitense. I protagonisti del libro, uomini e donne qualsiasi, provano a opporsi all’ennesima sottrazione di una parte della loro terra, che considerano sacra (uno dei protagonisti, Thomas Wazhushk, è ispirato al nonno della Erdrich).
Natalie Diaz, premiata per la raccolta "Postcolonial Love Poem" (2020), parte dal massacro dei popoli indigeni, per approdare a una dimensione più intima: sullo sfondo della storia si animano sconfitte e desideri personali.
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