Titolo inglese: Ali and Nino
Attraverso le peripezie di due amanti, rappresentanti di culture e confessioni differenti lei cristiana, lui musulmano la narrazione accompagna il lettore in un percorso che dalle coste del Caspio e dalla vivace atmosfera della città vecchia di Baku conduce fino alla Persia, passando attraverso il Karabakh, la Georgia e il Daghestan, sullo sfondo di una continua dialettica tra Asia e Europa, Islam e Cristianità, guerra e pace, onore e vergogna. (ibs.it)
Attenzione: contiene spoiler.
Il libro parla della storia d'amore tra Ali Khan Shirvanshir, discendente di una famiglia nobile musulmana, e Nino Kipiani, principessa georgiana (greco-ortodossa e quindi cristiana). I due ragazzi, giovanissimi, si conoscono e si innamorano. Ma il loro amore ha un grosso problema di fondo: le tradizioni religiose, completamente differenti e mal conciliabili tra loro. Siamo in Azerbaijan, a Baku, ultimo baluardo dell’Oriente verso l’Occidente (o ultima città europea prima dell’Asia?) Già nelle classi di scuola convivono etnie differenti: azeri, georgiani, armeni, russi.
Dopo il diploma, Ali decide di sposare Nino. Lei esita, finché Ali non le promette che non le farà indossare il velo, né farà parte di un harem.
Il libro ha un momento drammatico quando un armeno (cristiano), Melik Nachararyan, che Ali pensava fosse un amico, rapisce Nino. Per rappresaglia, Ali lo raggiunge a cavallo e lo uccide con un pugnale. Contrariamente a quella che sarebbe la tradizione del delitto d'onore, Ali risparmia la vita di Nino. A quel punto, però, Ali è costretto a rifugiarsi in Daghestan per sfuggire alla vendetta della famiglia di Nakhararyan.
Dopo alcuni mesi, Nino riesce a farsi portare da Ali . I due si sposano subito e cominciano la loro vita insieme in armonia.
Tuttavia, sullo sfondo della storia d'amore di Ali e Nino, c'è uno scontro di valori: la tradizione musulmana e la modernità europea, l'Islam e il Cristianesimo. E c'è soprattutto la storia dell'Azerbaijan, terra di conquista.
Quando i russi riconquistano Baku, Ali e Nino fuggono in Iran (Persia) dai parenti di Ali. A Teheran, Ali si trova circondato dalle sue radici musulmane, mentre Nino si trova rinchiusa in un harem ed è profondamente infelice.
Dopo l'istituzione della Repubblica Democratica dell'Azerbaigian, Ali e Nino tornano a Baku e diventano ambasciatori culturali del loro nuovo paese. La loro casa, una delle poche arredata all'occidentale (secondo il gusto di Nino) e nella quale si parla inglese, viene costantemente visitata da ambasciatori stranieri in visita. A questo punto è Ali che si sente straniero in casa propria, e mentre Nino trova il modo di farlo trasferire a Parigi, come ambasciatore in Francia, Ali rifiuta, perché sa che là sarebbe infelice come lo fu lei in Persia.
Quando l'Armata Rossa marcia verso l'Azerbaigian, Ali manda Nino in Georgia con la loro bambina, mentre lui prende le armi per difendere il suo paese. Ali muore in battaglia mentre i russi prendono il paese. La vittoria bolscevica porta alla fine della breve Repubblica Democratica dell'Azerbaigian (che durò dal maggio 1918 all'aprile 1920) e all'instaurazione del dominio sovietico dell'Azerbaigian (dal 1920 al 1991).
Il libro, in pratica, sono i ricordi che Ali segnava sul suo diario che è stato trovato da un amico dopo la sua morte.
Il libro si legge bene, ha uno stile un po' "fiabesco", forse un po' appesantito da lunghe descrizioni.
E' un interessante spaccato della vita di questo paese in cui convivono forzatamente culture molto differenti tra loro. Ed è un interessante racconto delle vicende storico-politiche che hanno segnato il destino dell'Azerbaijan. Io non amo molto la storia, ma ammetto che si segue bene.
Non ho intenzione di addentrarmi su elementi specifici di stampo religioso, non lo ritengo il caso. Ali e Nino sono riusciti a vivere un grande amore sempre sul filo del rasoio, evitando le situazioni palesemente "cristiane" o "musulmane", rimanendo cioè in quella sorta di limbo dove entrambe le religioni riescono a convivere.
Credo sia l'unico libro ambientato in Azerbaijan, sto cercando di fare un giro degli stati europei e non ne ho trovati altri. Interessante.
Mio voto: 8 / 10
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