mercoledì 27 ottobre 2021

E dal cielo caddero tre mele - Narine Abgarjan



Titolo originale: С неба упали три яблока (2015)
Titolo inglese: Three apples fell from the sky

A Maran la vita è sospesa tra realtà e fiaba, in un tempo che dalla Storia prende forma, per poi trasfigurare, evaporare. Qui, in questo paesino di pietra e antiche credenze sul cucuzzolo di una montagna armena, guerra e calamità naturali travolgono, pare per sempre, la fragile quiete della sua manciata di case. Solo in pochi sopravvivranno e potranno raccontare quasi un secolo di eventi. Tra loro ci sono Anatolija e Vasilij, Jasaman e Ovanes, Tigran e Valinka, e da loro sgorgano storie dal sapore magico, narrate da una penna tersa e di fulgida bellezza: accadimenti provvidenziali e segni inspiegabili, come gli angeli che scendono dal cielo a raccogliere le anime dei morti o la comparsa di un pavone bianco misterioso e salvifico. E nel momento in cui tutto sembra essere accaduto, in cui la vita sembra compiuta, ecco che si schiude il miracolo, la pietra respira. E nasce l'incanto.(ibs)

Che libro delizioso! E' la storia del paese e degli abitanti che nonostante la guerra, le carestie, le calamità naturali, sono voluti rimanere lì, sulla montagna che ha trascinato a valle metà del vecchio abitato. Sono abitanti "pietrificati", come dirà la moglie di Tigran. Sono storie anche di dolore, di persone che ormai non si aspettano molto dalla vita, infatti il libro si apre con Anatolija che pensa di essere in procinto di morire. Ma a Maran tutti si conoscono e Anatolija non riuscirà a portare a termine il suo piano, anzi, nel giro di un anno la sua vita subirà un ribaltone incredibile, magico.
Dei sei personaggi citati dalla sinossi verrà fatto anche tutto l'excursus familiare, in modo non pesante, ma tutti questi personaggi hanno dei lutti familiari alle spalle. Eppure sono tutti vicini gli uni agli altri, una specie di famiglia allargata dove ci si aiuta per il bene comune.
A volte, dopo tanto dolore, la felicità arriva. E la felicità ha mille forme diverse, alcune a cui non avevamo mai pensato...
Nel libro ci sono tante tradizioni, anche alcune superstizioni (per esempio le croci nei cimiteri che vengono messe dai piedi e non dalla testa). Tanta magia, credo sia tranquillamente inseribile nel filone del realismo magico. Simpaticissima la cosa che ogni famiglia viene ricordata con il soprannome dato al capostipite.
Bella scrittura, scorrevole, accogliente, delicata anche quando racconta momenti tristi. Riesce a rendere l'ambiente e le persone senza dilungarsi in fronzoli.
Il significato del titolo è spiegato nel finale del libro.
Piaciuto tanto e mi ha anche commossa.
Mio voto: 9 / 10

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