domenica 25 giugno 2023

Fuori i libri! Maggio 2023

Arrivo lunghissima a fare il resoconto del mese perchè maggio è stato impegnativo su vari fronti e mi erano rimaste indietro alcune recensioni...

Ho cominciato il mese di maggio leggendo "Un altro eden" di Paul Harding per il book club Neri Pozza. Ho anche avuto il piacere di partecipare alla presentazione del libro dove è intervenuto l'autore stesso. Gran bel personaggio!


Il libro per il gruppo di lettura della biblioteca è stato: "Educazione siberiana" di Nicolai Lilin.

Ho voluto cercare il libro consigliato su BookTok per completare la categoria e sono stata attirata da "The inheritance games" di Jennifer Lynn Barnes. Ammetto che è molto gradevole e avrei potuto dargli un mezzo voto in più...
Mi sono subito buttata nella lettura del secondo capitolo della serie "The Hawthorne legacy" ma non l'ho trovato brillante come il primo. E poi ovviamente, già che c'ero, ho concluso la serie con il capitolo finale "The final gambit" (scoprendo poi che uscirà un quarto libro legato alla serie)

Ultimo libro del mese, ho riletto "I draghi del crepuscolo d'autunno". Un libro che ho amato molto.

I draghi del crepuscolo d'autunno - Margaret Weis + Tracy Hickman


Titolo originale: Dragons of Autumn Twilight (1984)

Dopo il ritorno dei draghi di Takhisis, gli abitanti del mondo di Krynn disperano di trovare la pace. Ma un pugno di eroi stringe un'alleanza per sconfiggere i draghi malvagi e intraprende la ricerca della leggendaria Dragonlance. (ibs)

Primo romanzo delle cronache di Dragonlance.
Un gruppo di amici si ritrova dopo cinque anni alla Taverna dell'Ultima casa di Solace: Tanis Mezzelfo, il mago Raistlin Majere assieme al suo gemello guerriero Caramon, l'aspirante Cavaliere di Solamnia Sturm Brightblade, il nano Flint Fireforge, e il kender Tasslehoff Burrfoot. Si erano separati per andare in giro per il mondo a scoprire se davvero gli antichi Dèi sono scomparsi e per capire se davvero c'è una minaccia di guerra a nord. Ma quando si ritrovano alla taverna, uno di loro manca, spezzando quindi il giuramento che si erano fatti. Si tratta di Kitiara, la sorella di Raistlin e Caramon, donna amata da Tanis. Facile capire come questo sia preso come cattivo augurio. E in effetti Solace adesso è comandata dai soldati draconici capitanati da Lord Verminaard, signore dei draghi. 
Alla taverna arrivano anche due barbari delle pianure, Goldmoon e Riverwind, e recano con sè un bastone che, si scoprirà, avere poteri taumaturgici. Questo bastone rafforza la teoria degli amici che gli antichi Dèi non sono spariti, e decidono di accompagnare Goldmoon nella ricerca del qualcuno a cui è destinato il bastone (arrivato a Riverwind durante la sua prova). Il gruppo intero, quindi, scappa da Solace, per poi fare ritorno in seguito dopo che la città è stata praticamente rasa al suolo dal fuoco dei draghi. Ripartiranno, e a loro si unirà anche Tika Wylan (la barista), oltre a Gilthanas, Laurana e Fizban (un mago smemorato e pasticcione).

Provo un affetto particolare nei confronti di questo libro, che ho letto per la prima volta secoli fa, non saprei dire quando esattamente però poi l'ho riletto per usarlo come ambientazione di un campo scout e quindi parliamo di ben prima del 2000.
Probabilmente il mio primo libro fantasy, sicuramente il primo di una saga. All'epoca mi ero infuocata al punto da aver letto di file anche gli altri due libri delle cronache e alcuni dei libri "extra". Perchè poi la saga ha tutta una serie di libri su alcuni dei personaggi (tipo la prova di Raistlin o di Riverwind) e quindi si dirama in una ragnatela complicatissima da seguire.
L'ho riletto con estremo piacere perchè mi si inseriva in alcune sfide, ma in verità è un po' che lo volevo rileggere. Ora avrebbe senso proseguire almeno coi due libri successivi ma non lo farò subito perchè ho una lista veramente lunga.
Mi piacciono le atmosfere create da questa saga. Mi piacciono i personaggi, ben definiti anche se sono davvero tanti. Consigliatissimo.
Mio voto: 8 e mezzo / 10

Educazione siberiana - Nicolai Lilin


Titolo originale: Educazione siberiana (2009)

Nicolai Lilin ha solo ventinove anni, ma ha da raccontare una vita straordinaria e un universo che non assomiglia a nessun altro: anche per questo Educazione siberiana è un libro unico, senza paragoni possibili. Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di nessuno, in un posto che pare - e non è - fuori dal mondo? Pochi forse hanno sentito nominare la Transnistria, regione dell'ex Urss autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma non riconosciuta da nessuno Stato. In Trans-nistria, ai tempi di questa storia, la criminalità era talmente diffusa che un anno di servizio in polizia ne valeva cinque, proprio come in guerra. Nel quartiere Fiume Basso si viveva seguendo la tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con gli sbirri o i minorenni delle altre bande. Lanciando mini molotov contro il distretto di polizia, magari: «Quando le vedevo attraversare il muro e sentivo le piccole esplosioni seguite dalle grida degli sbirri e dai primi segni di fumo nero che come fantastici draghi si alzavano in aria, mi veniva da piangere tanto ero felice». La scuola della strada voleva che presto dal coltello si passasse alla pistola. «Eravamo abituati a parlare di galera come altri ragazzini parlano del servizio militare o di cosa faranno da grandi». Ma l'apprendistato del male e del bene, per la comunità siberiana, è complesso, perché si tratta d'imparare a essere un ossimoro, e cioè un «criminale onesto». E quest'altra scuola, ben più importante di quella della strada, passa soprattutto attraverso i vecchi, i criminali anziani a cui la comunità riconosce lo specialissimo ruolo di «nonni» adottivi. Sono loro, giorno dopo giorno, a trasmettere valori che paiono in conflitto con quelli criminali: l'amicizia, la lealtà, la condivisione dei beni. L'amore per i disabili, che i siberiani chiamano «Voluti da Dio». E anche la cultura del tatuaggio, della pelle che dice il destino di ognuno. «Nonno Kuzja - scrive Lilin - non mi educava facendo lezioni, ma raccontando le sue storie e ascoltando le mie ragioni. Non parlava della vita dalla posizione di uno che la osserva dall'alto, ma da quella di un uomo che sta in piedi sulla terra e cerca di restarci il più a lungo possibile». Grazie alla forza della narrazione, quel mondo incredibile, tragico, dove la ferocia e l'altruismo convivono con naturalezza, diventa a poco a poco familiare e vero. Come lo stile, che è intenso ed espressivo, anche in virtù di una buona ma non perfetta padronanza dell'italiano, che risulta ora sgrammaticato, ora fin troppo esatto, ora contaminato. Uno stile a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure decisamente comico, nei momenti di distensione che attraversano le pagine come la vita. (goodreads)

Ho trovato interessante questo libro e devo ammettere che, nel complesso, mi è piaciuto abbastanza.
Cose che non ho apprezzato: innanzitutto, non amo particolarmente le storie "matrioska" (cioè parte con una storia poi ne apre un'altra poi un'altra, ecc.). L'ho trovato anche un po' prolisso. In alcuni punti, poi, è esagerato. In particolare, non ne potevo più delle battaglie.
Cose che mi sono piaciute del libro. Il codice di grande disciplina e rispetto di questi criminali (a parte per i poliziotti, i ricchi e gli esponenti del "potere"). Rispetto delle donne, dei vecchi. L'ascolto nei confronti dei più vecchi e della loro saggezza. Accettazione dei disabili o malati di mente, che vengono aiutati dalla comunità (sono "voluti da Dio"). Nessuna ostentazione del lusso, vita umile. Niente gioielli, solo tatuaggi (tra l'altro è molto interessante dove parla della simbologia dei tatuaggi). Il controllo delle parole (offendere è un reato). Imparzialità nei processi. Se non ci fosse la parte della violenza (che secondo il loro codice va comunque usata con un motivo, a volte discutibile in effetti...) sarebbe una società ideale.
Ho letto che questo libro ha scatenato molte polemiche in merito alla veridicità di ciò che l'autore scrive. A me, in realtà, fa poca differenza che si tratti di una biografia o di una fiction, in quanto ciò che racconta, purtroppo è molto verosimile.
Mio voto: 7 / 10

The final gambit - Jennifer Lynn Barnes


Titolo originale: The final gambit (2022)

«Scommetterei tutto quello che ho su di te, anzi, su di noi, contro tutto il mondo.» 
 Avery e i fratelli Hawthorne sono tornati. E, in questa nuova sfida, chi vince prende tutto. Anche in amore. Un segreto inconfessabile, un cuore confuso, una partita che si decide all'ultima mossa: il terzo volume di The inheritance games. Avery Kylie Grambs è finalmente vicina all'obiettivo: le bastano ancora poche settimane a Casa Hawthorne e finalmente otterrà l'eredità di Tobias. Ma a che prezzo? I paparazzi le stanno sempre alle costole, subisce pressioni da ogni dove e il pericolo è ormai una costante della sua vita. Incredibile a dirsi, l'unico aspetto positivo della situazione sono i quattro fratelli Hawthorne. E sono proprio loro gli alleati di Avery, quando un visitatore inatteso si presenta alla porta di Casa Hawthorne, chiedendo l'aiuto della ragazza e cambiando all'improvviso tutte le carte in tavola. In un istante diviene subito chiaro a tutti che ci sono un altro indovinello da risolvere e un'altra partita da giocare. E agli Hawthorne non piace proprio perdere... Il terzo volume di The Inheritance Games, la saga bestseller di Jennifer Lynn Barnes che sta facendo impazzire i lettori di tutto il mondo. Spericolati e sempre determinati a vincere, gli Hawthorne con i loro indovinelli saranno presto oggetto di una serie tv realizzata dagli Amazon Studios. (goodreads)

Avery ha finalmente compiuto diciotto anni e sembra anche aver deciso con quale fratello Hawthorne stare. Ma le sfide per lei non sono finite, perchè improvvisamente arriva a casa Hawthorne Eve, una ragazza che dice di essere la figlia di Toby e chiede aiuto ad Avery perchè Toby è stato rapito.  
Comincia quindi un nuovo gioco, non condotto dal vecchio miliardario bensì da un altro losco personaggio che verrà scoperto nel corso della lettura. 

Il libro, come i precedenti due, l'ho divorato. La scrittura è scorrevolissima e, lo ammetto, volevo capire come andava a finire. La saga è stata interessante, partiva da una idea affascinante. La realizzazione, a mio parere, ha alcune pecche. Innanzitutto, troppi, troppi personaggi. Troppi intrecci tra di loro. Figli che non sono figli, fratelli che non sono fratelli, cambi di identità, ad un certo punto diventa troppo. 
Credo che l'autrice abbia voluto giocare sull'effetto sorpresa, ma esagerando un po'. Oltretutto, alcuni personaggi sono semplicemente stati fatti sparire (nel senso che non si sente più parlare di loro), tipo Skye e Zara.  Un po' contorto e poco verosimile il finale. Se fossi stata nel vecchio, non avrei mai accettato un'altra sfida, sapendo bene che Avery aveva sicuramente un piano. E' stato il cattivo di tutta la storia poi cade come una pera matura? Ho apprezzato il discorso sul fatto che finalmente i fratelli Hawthorne sono liberi di essere e fare quello che davvero desiderano, non dover più seguire la strada che il nonno aveva scelto per loro. Però ho trovato esagerata la spacconata di Avery, perchè è vero che tanti soldi danno luogo ad importanti decisioni, ma che vada fatto tutto di fretta mi lascia perplessa. 
Il libro più bello è sicuramente il primo, perchè nei successivi ci sono delle parti della storia che sembrano scritte per allungare il brodo e confondere le acque, una storia un pelo più semplice (non dico scontata eh) ne avrebbe un po' guadagnato. Lo so che si tratta di uno young adult, ma secondo me certi comportamenti e certi ragionamenti difficilmente si addicono a dei quasi diciottenni. Ma va beh, nello young adult spesso funziona così. 
Dimenticavo che tutti i libri sono narrati in prima persona da Avery. 
Nel complesso sono contenta di averla letta questa serie. Ho scoperto che deve uscire un quarto libro, che, se ho capito bene, sarà concentrato su Jameson e Grayson. Mah. Per me la storia va già bene così, senza allargarla ulteriormente. 
Mio voto al libro (e alla saga): 7 e mezzo / 10

Serie: 
The Hawthorne legacy (The Inheritance Games #2)
The final gambit (The Inheritance Games #3)
The brothers Hawthorne (The Inheritance Games #4)

domenica 11 giugno 2023

La cinquina del premio Strega 2023

08 giugno 2023.
Rosella Postorino con "Mi limitavo ad amare te" guida la cinquina finalista del premio Strega, con 217 voti. 
Seguono la scomparsa Ada D'Adamo con "Come d'aria" (199 voti), Maria Grazia Calandrone con "Dove non mi hai portata" (183 voti), Andrea Canobbio con "La traversata notturna" (175 voti) e Romana Petri con "Rubare la notte" (167 voti). 

L'elezione del vincitore sarà il 6 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. 

The Hawthorne Legacy - Jennifer Lynn Barnes


Titolo originale: The Hawthorne Legacy (2021)

Dopo aver ricevuto inaspettatamente l'eredità di Tobias Hawthorne, Avery sta vivendo una nuova vita che mai avrebbe immaginato per sé: paparazzi, schiere di addetti alla sicurezza, una dimora immensa e tentacolare piena di tranelli e più denaro di quanto sia concepibile. Eppure, nella sua mente aleggia una sola domanda: perché io? Ed è per darsi una risposta che si ritrova invischiata in una caccia al tesoro letale a fianco dei quattro fratelli Hawthorne, che a volte paiono alleati, a volte temibili sfidanti sempre un passo avanti a tutti. Indovinello dopo indovinello, segreto dopo segreto, Avery è sempre più combattuta tra due dei ragazzi, Grayson e Jameson. Se il primo la attrae perché è razionale e responsabile, il secondo le piace per il motivo opposto, ovvero perché è folle e sempre pronto a correre rischi. Mentre minacce e pericoli sembrano celarsi dietro ogni angolo, Avery scoprirà qual è il legame tra lei e gli Hawthorne? E, soprattutto, riuscirà a capire a quale dei fratelli donare il suo cuore? (goodreads)

Presa dall'entusiasmo per il primo libro e curiosa di vedere come andava avanti, ho cominciato subito il secondo capitolo della serie. Come temevo, questo secondo libro è abbastanza confuso. Padri (veri e finti) che sbucano fuori, figli (veri e finti) che si scambiano, fratelli e sorelle di cui conosciamo gli abbinamenti. Insomma, troppo caotico.
Avery e i fratelli Hawthorne proseguono la ricerca di Tobias Hawthorne II. Stavolta sono anche costretti a viaggiare in aereo per raggiungere due località dove trovano altri indizi (e dove rischiano di lasciarci la pelle). Viene svelato cosa successe vent'anni prima a Toby e che relazione c'è tra lui e la madre di Avery. Ci sono ribaltoni di fronti continui per cui vieni convinto di una cosa (che tutto sommato sarebbe banale ma credibile) poi ti viene smentito tutto quello che hai creduto finora, e l'albero genealogico diventa talmente contorto che diventa assurdo.
No, questo secondo capitolo non mi ha convinto. Oltretutto, il finale è aperto ma potrebbe anche concludersi così. Non so se proseguire subito col terzo libro perchè sono curiosa e allo stesso tempo mi chiedo cosa può inventare ancora... (Alla fine immagino che proseguirò...)
Mio voto: 7 / 10



Serie: 
The Hawthorne legacy (The Inheritance Games #2)
The final gambit (The Inheritance Games #3)
The brothers Hawthorne (The Inheritance Games #4)

The Inheritance Games - Jennifer Lynn Barnes


Titolo originale: The Inheritance Games (2020)

Una ragazza che non possiede nulla. Quattro fratelli che hanno tutto. Che la partita abbia inizio.
Avery Grambs ha dei piani ben precisi per il futuro: sopravvivere al liceo, ottenere una borsa di studio e dare una svolta alla sua vita. Ma tutto cambia quando scopre che Tobias Hawthorne, un eccentrico miliardario, le ha lasciato in eredità la sua intera fortuna. Per ottenere il denaro di Hawthorne, Avery deve trasferirsi nella sua tenuta, dove ogni stanza trasmette l'amore per i puzzle e gli indovinelli del defunto proprietario e dove vivono i quattro scaltri e affascinanti nipoti del miliardario, cresciuti con l'idea che l'eredità del nonno spetti loro di diritto. Avery deve imparare le regole di un gioco rischioso a cui i fratelli Hawthorne partecipano da sempre e cercare di resistere all'attrazione verso due di loro in particolare... (ibs)

Avery è una ragazza che ama rimanere nascosta. Ha perso sua madre da poco, il padre è sempre stato assente, e vive con una sorella (con cui condivide solo il padre, ma hanno madri diverse) che quando si sente in colpa per qualcosa si mette a cucinare cupcakes e che è succube di un fidanzato violento. All'ennesimo litigio, Avery decide che piuttosto che rimanere nella stessa casa di lui, va a vivere in macchina.
Avery ha l'abitudine di giocare a scacchi con Harry, un senzatetto, ogni mattina prima di andare a scuola e a scuola cerca di farsi notare il meno possibile. Un giorno però viene chiamata dal preside e si trova davanti degli sconosciuti che le dicono che deve presenziare alla lettura del testamento di un miliardario texano. Questo miliardario le ha lasciato praticamente tutto il suo patrimonio e lei per prima si chiede come mai. Oltretutto, pare che questo miliardario abbia diseredato la famiglia per qualcosa successa vent'anni prima. Avery per avere i soldi deve trasferirsi entro pochi giorni nella villa degli Hawthorne e rimanere lì almeno un anno. In caso di sua morte, l'eredità comunque andrebbe in beneficienza, non alla famiglia. Ma chi è questo miliardario e per quale motivo ha scelto lei? Avery si convince che deve essere qualcosa legato a sua madre, che da piccola le ripeteva sempre di avere un segreto legato alla sua nascita; un segreto che però non ha fatto in tempo e svelarle.
Avery comincia a girare per casa, cercando di capire dove portano gli indizi che mano mano trova sulla sua strada. Rischia persino di essere uccisa. In tutto questo si incastra anche la vicenda di una ragazza morta un anno prima, nel giorno del compleanno di Avery, una ragazza debole di cuore ma smaniosa di vita, che era fidanzata con Jameson ma che aveva qualcosa in ballo anche col fratello Grayson. Sono gli stessi due fratelli per cui prova qualcosa anche Avery.
Quattro fratelli (stessa madre ma padri diversi), quattro secondi nomi, quattro indizi collegati a loro. Sembra che il gioco del vecchio fosse di farli riunire per sputare fuori i veleni accumulati. Ma questo non è un gioco per quattro, è un gioco per cinque, ed Avery non è affatto convinta che sia stata chiamata lì solo per riavvicinare i fratelli. Ogni indizio porta ad un nuovo indizio. E l'ultimo dice di trovare Tobias Hawthorne II. Oltretutto, in origine c'era un altro fratello, il primogenito, sparito vent'anni prima, che Avery dice di riconoscere in Harry il barbone. Ed Avery, con un flash, ricorda di averlo davvero incontrato il vecchio, quando aveva sei anni, nella tavola calda dove lavorava la madre; le aveva detto di avere quattro nipoti più o meno della sua età.
Oltretutto, Avery trova un fascicolo che il vecchio aveva collezionato su di lei: fotografie di lei da quando l'aveva incontrata a sei anni fino a poche settimane prima, come se l'avesse fatta seguire.

Mi serviva un libro in cui i protagonisti partecipassero ad un gioco e ho scoperto questo. Trama molto intrigante, scrittura molto scorrevole, si legge bene e si ha voglia di proseguire. Infatti, ho iniziato subito il secondo libro, anche se non era nei miei programmi originali... Ma sono troppo curiosa di vedere come va avanti. La storia è un po' scontata in alcuni punti ma la narrazione regge bene. Un po' prolissi alcuni dettagli, non particolarmente utili. Sono curiosa di capire il mistero del miliardario.
Mio voto: 7 e mezzo / 10
 
Serie: The Inheritance Games #1