mercoledì 28 aprile 2021

1984 - George Orwell


Titolo originale: 1984 (1949) 

Londra, 1984. Una guerra atomica, scoppiata pochi anni dopo la seconda guerra mondiale, ha diviso la Terra in tre potenze, in lotta fra loro e governate da regimi totalitari: Oceania, Eurasia ed Estasia. 
Oceania comprende il Regno Unito, l'Irlanda, l'Islanda, le Americhe, l'Australia, la Nuova Zelanda, e la parte centromeridionale dell'Africa; è governata con i principi del Socing, ossia il "Socialismo Inglese".
Eurasia comprende l'Europa (escluso il Regno Unito, l'Irlanda e l'Islanda) e la Russia, la sua forma di governo è il Neobolscevismo, nato dalle ceneri del Partito Comunista dell'Unione Sovietica. 
Estasia comprende la Cina, la Mongolia, il Giappone e la zona settentrionale dell'India e della Birmania. La sua forma di governo è il Culto della morte, noto anche come Annientamento dell'io.
Infine c'è una zona contesa tra le tre potenze, una terra di nessuno che comprende il quadrilatero ai cui vertici troviamo Tangeri, Brazzaville, Darwin e Hong Kong. Questa zona viene conquistata da una o dall'altra potenza, a periodi alterni, durante guerre senza senso.


In Oceania, la società è controllata da un Partito che basa il suo potere sui principi del Socing, un socialismo estremo, il cui comandante supremo è il Grande Fratello, misterioso dittatore il cui viso compare ovunque nei teleschermi e nei manifesti di propaganda. Le principali città sono sorvegliate da pattuglie della Psicopolizia, una feroce organizzazione paramilitare poliziesca che ha come obiettivo, attraverso lo spionaggio, di tenere sotto controllo la vita dei cittadini affinché non commettano alcuna forma di "psicoreato" (ossia non pensino a cose scomode al regime). 
La situazione tra i tre superstati è di guerra perenne, con alleanze che mutano piuttosto spesso.

Il trentanovenne Winston Smith è un impiegato del Partito Esterno che lavora presso gli uffici del Ministero della Verità, incaricato di correggere i libri e gli articoli di giornale già pubblicati, riscrivendoli in modo da rendere sempre veritiere le previsioni fatte dal Partito. 
Apparentemente Winston è un cittadino tranquillo; in realtà mal sopporta i condizionamenti del regime e non riesce a non dare peso ad alcuni ricordi di cose del passato che sono esistite e poi state cancellate, ma che lui ben ricorda, tanto che comincia a scrivere su di un diario i propri sentimenti di malcontento nei confronti del regime. 
La sua vita cambia quando un giorno, Julia, una ventiseienne che lui crede un'agente della Psicopolizia, riesce a mettergli in mano un piccolo foglio di carta con scritto: "Ti amo". Winston si innamora di Julia nonostante il regime non voglia relazioni sessuali che abbiano scopo diverso dalla procreazione. Per evitare di essere scoperti durante i loro incontri amorosi, i due amanti, con l'aiuto del signor Charrington, un antiquario, trovano rifugio in una stanza situata nei quartieri riservati al Prolet, ovvero la zona della città meno sorvegliata perché abitata dalla classe operaia semianalfabeta. Winston e Julia decidono infine di concretizzare la loro avversione al Partito collaborando con un'organizzazione clandestina di ribelli, detta la Fratellanza, a cui O'Brien, importante funzionario del Partito Interno, dice di appartenere. Così ricevono da lui un libro, Teoria e prassi del collettivismo oligarchico, il manifesto dell'organizzazione scritto da Emmanuel Goldstein, nemico numero uno del Partito, che espone le ideologie anti-governative nei confronti del regime. 
Tuttavia, dopo poco tempo, Winston e Julia vengono catturati da uno squadrone della Psicopolizia e rinchiusi in una prigione del Ministero dell'Amore; Winston (e separatamente anche Julia) viene sottoposto ad un programma di tortura fisica e psicologica condotta dallo stesso O'Brien, che in realtà è un ufficiale della stessa Psicopolizia. Nel corso della prigionia, Winston subisce una tortura divisa in tre fasi: apprendimento, comprensione, accettazione. Nella prima fase, il dolore è intenso ma Winston resiste e non tradisce Julia. Nella seconda fase il dolore è insopportabile e l'aspetto fisico di Winston cambia, ma riesce ancora a resistere. Nella terza fase Winston viene condotto nella Stanza 101, dove si materializza la fobia più assoluta di ogni condannato: nel suo caso viene fissata al suo volto una gabbia in cui vengono messi dei topi famelici, unici animali che lo angosciano anche nei suoi incubi notturni. Di fronte alla minaccia che il suo viso sia divorato dai topi, Winston, in preda al terrore più assoluto, tradisce Julia e rinnega i suoi sentimenti anti-governativi. 
Dopo un vero e proprio lavaggio del cervello, Winston finisce per schierarsi dalla parte del Grande Fratello. Nel marzo 1985, Winston, scarcerato e riabilitato, incontra Julia in un parco, ed entrambi ammettono di essersi traditi l'un l'altro. Qualche tempo dopo, il protagonista si siede da solo nel caffè Bar del Castagno dove apprende la notizia della vittoria militare dell'Oceania sugli eserciti eurasiatici in Africa. Il romanzo si chiude con Winston che guarda con ammirazione un manifesto del Grande Fratello e facendo così intuire al lettore il proprio cambiamento ideologico e il fatto che sarà probabilmente ucciso da un proiettile e che morirà in questo modo, amando il Grande Fratello.

Ho dovuto farmi "aiutare da wikipedia" per fare un po' di riassunto di questo libro molto molto concentrato.
George Orwell era decisamente avanti nel suo pensare ad un mondo simile, in cui tre superpotenze, governate da regimi totalitari (diversi di nome ma in pratica con lo stesso modo di fare), riescono a sopravvivere soggiogando il popolo attraverso l'odio, la sottomissione, l'ignoranza. Tutto ciò che è sentimento o passione viene assolutamente bandito. Il sospetto di essere sotto controllo della psicopolizia o che un vicino possa fare la spia è costante. Non esistono amicizie nè storie d'amore, il matrimonio è consentito però il sesso è volto solo alla procreazione, senza provare alcuna gioia nell'atto. Ma Winston sta un po' stretto in questo sistema. Lui sa che il Partito scrive e riscrive costantemente la storia, e nessuno può obiettare che le cose siano andate diversamente nel passato. Lo stesso Emmanuel Goldstein viene assunto a nemico numero uno dell'Oceania e ad esso vengono tributati insulti su insulti durante i due minuti di odio, unico momento della giornata in cui il partito lascia che la gente si sfoghi urlando il proprio odio.
Winston più volte sostiene che se c'è una speranza per una rivoluzione che ribalti il Partito deve per forza venire dai prolet (che praticamente non vengono controllati), ma come gli spiegherà O'Brien, i prolet sono tenuti nell'ignoranza proprio perchè non sviluppino un pensiero critico. 
Le torture che subisce Winston sono terrificanti. Sinceramente sono capitoli che ho letto con un po' di angoscia e non vedevo l'ora che finissero.
E' un classico che ancora non avevo letto, conoscevo vagamente la storia del Grande Fratello, ma tutto il resto no. Mi è piaciuto molto fino all'arresto di Winston e Julia. Anche se è palese il senso di paura costante in cui vivono, il libro si legge bene. La parte delle torture è pesante ed è molto lunga e dettagliata. Posso dire che non ne potevo più? E' vero che è lungo il periodo di riabilitazione di Winston perchè è un caso "difficile", fa troppa fatica a non far ragionare la mente, a scordarsi del passato, ad accettare che due più due faccia cinque, però questa parte mi è diventata un po' noiosa.

Come fa un uomo ad affermare il suo potere su un altro uomo, Winston? 
Winston ci penso un po' su. Facendolo soffrire disse infine. 
Esattamente. Facendolo soffrire. L'obbedienza non basta. 
Se non soffre, come si fa a essere sicuri che egli non obbedisca alla sua volontà, anziché alla tua? Il potere consiste appunto nell'infliggere sofferenza e la mortificazione. Il potere consiste nel fare a pezzi cervelli degli uomini e nel ricomporre in nuove forme e combinazioni di nostro gradimento.

Romanzo inquietante, non tanto per quello che Orwell immagina, ma per il fatto che il romanzo sia troppo, troppo, attuale.
Molto triste che il Grande Fratello sia diventato sinonimo di uno stupido reality..
Mio voto: 8 / 10

mercoledì 21 aprile 2021

w…w…w…wednesdays #168

 "w…w…w…wednesdays" è una rubrica con la quale posso aggiornarvi sulle mie letture attuali, passate e prossime.  


Non è detto che gli aggiornamenti siano settimanali, perché non sempre leggo un libro in una settimana eh eh…
Ovviamente, se vi va, sono ben accetti i vostri interventi per condividere con me le vostre letture ;-)

Partecipare è facile, basta rispondere a queste domande:
1) cosa stai leggendo?
2) cosa hai appena finito di leggere?
3) quale pensi sarà la tua prossima lettura? 

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Le mie risposte (168^ puntata - mercoledì 21 aprile 2021)


1) cosa stai leggendo? 
- nove perfetti sconosciuti - Liane Moriarty

2) cosa hai appena finito di leggere? 
- il treno dei bambini - Viola Ardone
  
3) quale pensi sarà la tua prossima lettura?  
- una coperta di neve - Enrico Camanni

domenica 18 aprile 2021

Le voci del faro - Laura Ferrari

 

Titolo originale: Le voci del faro (2020)

Laura Marshall, fotoreporter del National Geographic di Londra, vola a Malta per fare visita all'amica Emma. Durante la cena di benvenuto, Laura viene a conoscenza della leggenda del faro di Gozo: nel 1961 una coppia di amanti si è suicidata gettandosi dalla scogliera. Poco dopo l'arrivo di Laura, il marito di Emma scompare nel nulla. È Philippe Oman, noto attore teatrale, di cui si perdono le tracce dopo uno spettacolo. Iniziano le ricerche capitanate dall'agente di polizia Morgan e Laura si sente in dovere di supportare le indagini. Spinta dal desiderio di raggiungere il faro per scattare fotografie, Marshall conoscerà il guardiano Bill e il frate del convento vicino e scoprirà i segreti legati alla leggenda e alla sparizione dell'attore. (ibs.it)

Libro trovato per caso scorrendo il sito di bookrepublic. Ovviamente, la copertina bellissima e il fatto che fosse ambientato a Malta, mi hanno subito attirato.
La storia è carina. Ad un certo punto, ci troviamo a seguire due strade, quella della sparizione dell'attore e quella della leggenda del faro, e a chiederci cosa possano avere in comune.
Quello che mi ha lasciato un po' perplessa, è lo stile narrativo. Il libro è corto, l'ho letto in una domenica, abbastanza scorrevole. Però ha poco brio. Il linguaggio ha molti aggettivi che sembrano un po' cercati col vocabolario sotto mano, un po' forzati ed un po' pomposi. La narrazione ha poco pathos, nonostante alcuni episodi che potrebbero essere da batticuore. Ho trovato anche un po' fuori luogo alcuni momenti tra Laura e Chris; va bene, sono innamorati, ma sono lì per stare vicino ad Emma, invece Emma ad un certo punto sparisce dalla storia, ed anche i pochi dialoghi con Laura sono abbastanza superficiali.
E' un giallo-rosa che si fa leggere abbastanza bene. Il mistero alla fine si risolve, e mi piace molto la soluzione. Forse un po' noiosa la parte del processo, e non particolarmente utile dal momento che la spiegazione viene già data al lettore prima, probabilmente l'avrei fatto finire con un capitolo in meno. Assolutamente da migliorare lo stile narrativo perchè la storia è anche piacevole.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

sabato 17 aprile 2021

Ragazza, donna, altro - Bernardine Evaristo


Titolo originale: Girl, woman, other (2019)

È una grande serata per Amma: un suo spettacolo va in scena per la prima volta al National Theatre di Londra, luogo prestigioso da cui una regista nera e militante come lei è sempre stata esclusa. Nel pubblico ci sono la figlia Yazz, studentessa universitaria armata di un’orgogliosa chioma afro e di una potente ambizione, e la vecchia amica Shirley, il cui noioso bon ton non basta a scalfire l’affetto che le lega da decenni; manca Dominique, con cui Amma ha condi­vi­so l’epoca della gavetta nei circuiti alternativi e che un amore cieco ha trascinato oltre­oceano… Dalle storie (sentimentali, sessuali, familiari, professionali) di queste donne nasce un romanzo corale con dodici protagoniste: etero e gay, nere e di sangue misto, giovani e anziane; impiegate nella finanza o in un’impresa di pulizie, artiste o insegnanti, matriarche di campagna o attiviste transgender. Cucite insieme come in un arazzo, le loro vite (e quelle degli uomini che le attraversano) formano un romanzo anticonvenzionale e appassionante che rilegge un secolo di storia inglese da una prospettiva inedita e necessaria. (ibs.it)

Non ricordo come ho scoperto questo libro, forse proprio perchè ha vinto il Man Booker Prize insieme a Margaret Atwood nel 2019, però ricordo che mi aveva interessato fin da subito e l'ho aspettato con ansia in italiano perchè in inglese sarebbe stato lunghissimo. Ed è stato lunghissimo anche in italiano!
Il libro è diviso in cinque parti, composte dalle storie di 3 personaggi ciascuna, ad eccezione della quinta ed ultima parte, dove troviamo il post spettacolo di Amma e l'epilogo.
Nella prima parte troviamo:
1. Amma, regista lesbica, ha avuto una figlia (Yazz) con un amico gay in un momento di crisi di entrambi. Socia di Dominique nella compagnia teatrale, che ad un certo punto incontra l'amore della sua vita e se ne va negli USA;
2. Yazz, 19 anni, studentessa universitaria che vuole diventare giornalista perchè ha un sacco di cose da dire e vuole che il mondo la ascolti. Ormai indifferente al via vai di amanti della madre. Non riesce a trovare un uomo che lei trovi interessante e nel frattempo ha creato una gang con alcune amiche.
3. Dominique incontra Nzinga alla Victoria Station (una lesbica femminista radicale, vegana, che non fuma, non beve) e subito se ne innamora; quando le dà l'ultimatum di seguirla negli USA o la loro storiafinisce, lei la segue e vanno a vivere in una comune femminista, dove però Dominique non può fare alcuna amicizia e dove Nzinga la domina completamente. Dopo un anno che non ha sue notizie, Amma si presenta alla loro porta della comune, con grande fastidio di Nzinga.
Nella seconda parte ci sono:
1. Carole vittima di uno stupro quando aveva tredici anni, ha rialzato la testa buttandosi a capofitto nell'ambizione lavorativa, smettendo di fare l'asina e concentrandosi sullo studio, grazie anche ad una professoressa molto severa; adesso si occupa di finanza con grande abilità. 
2. Bummi, madre di Carole, fiera del fatto che la figlia frequenta l'università, ma che rimane scioccata quando le dice di essersi fidanzata con Freddy, un inglese bianco, e comincia ad ignorare la figlia come se non esistesse. Poi ci si addentra nella storia di Bummi, da quando è morto il padre, lei e la madre sono state scacciate dalla casa in cui vivevano, di come ha conosciuto Augustine, padre di Carole, di come ha creato una ditta di pulizie dopo che lui è morto. 
3. LaTisha, supervisore al reparto verdure del supermercato, madre di tre figli di tre padri diversi. LaTisha era affezionatissima al padre che un giorno, con un biglietto lasciato sul tavolo, le abbandona (si scoprirà poi) per un'altra donna con cui ha già una figlia. Era amica di Carole, da cui si è allontanata quando Carole ha cominciato a buttarsi nello studio.
Nella terza parte:
1. Shirley, amica di Amma, arriva a scuola pensando di diventare l'insegnante che aiuterà i ragazzini a sentirsi capaci di arrivare da qualche parte nella vita. Col passare degli anni si renderà conto che l'insegnamento è diventato burocrazia e che gli studenti con problematiche sociali sono aumentati e sono completamente disinteressati allo studio e non hanno rispetto verso i professori. E' l'odiata professoressa a cui Carole chiederà aiuto per essere migliore.
2. Winsome, madre di Shirley, incredibilmente attratta dal genero. 
3. Penelope, che al sedicesimo compleanno scopre di non essere figlia biologica dei suoi genitori ma di essere stata abbandonata fuori da una chiesa senza alcun biglietto. Riesce a sposare il ragazzo più gettonato della scuola ma divorziano dopo due figli perchè lei vuole lavorare, mentre lui la vuole in casa. Si risposa con Phillip, uno psicologo che ad un certo punto comincia a psicanalizzarla e le cose vanno in frantumi. Quando i figli diventano grandi e anche Phillip se ne va, per un po' di tempo Bummi va a fare le pulizie da Penelope. Felice di fare l'insegnante, almeno finchè la scuola non diventa uno zoo multietnico dove i professori maschi si comportano da padroni (e da viscidi con le studentesse) e la passano sempre liscia. 
Quarta parte:
1. Megan / Morgan. Costretta fin da piccola a giocare con le bambole e vestire abitini per essere graziosa, Megan sviluppa un odio per queste cose e un vero e proprio rifiuto per il suo corpo da donna. Dopo un lungo percorso di ribellione, scopre che ciò in cui si identifica è il "gender-free". Alla fine del suo percorso di consapevolezza, assume il nome di Morgan e ha una relazione con Bibi, nata uomo e diventata donna con tanto di operazione chirurgica. Ad una conferenza scolastica a cui è chiamata a parlare, conosce l'esuberante Yazz, entusiasta delle sue parole.
2. Hattie, GG per gli amici, ultra novantenne nonna di Megan/Morgan. Di tutti i parenti, Morgan e la compagna Bibi, sono le uniche che stanno volentieri con GG, gli altri aspettano che muoia per ereditarne la proprietà che lei però per testamento ha già devoluto a Morgan. Morgan ha sempre adorato vivere alla fattoria, fin da bambina quando la madre la portava lì in vacanza. E a GG non interessa la sua vita sessuale. I parenti di Hattie vanno a trovarla solo per Natale, e la lasciano comunque un po' in disparte. Lei li guarda e ripensa alla sua storia.
3 Grace. Figlia di Daisy e di un marinaio abissino che l'aveva messa incinta promettendo di tornare. Rimane orfana ad otto anni per la tubercolosi della madre e viene affidata ad un orfanotrofio. Qui le insegnano a scrivere, leggere, gestire una casa. Vorrebbe lavorare in un grande magazzino ma il colore scuro della sua pelle non la fa assumere. Lavora prima come cameriera finchè incontra Joseph Rydendale che la sposa e insieme vanno a vivere nella tenuta della famiglia di lui, Greenfields. Le cose vanno bene, finchè provano a mettere al mondo un erede ma puntualmente o lei abortisce o i bambini muoiono, come Lily dopo un anno di vita. La loro vita diventa una estenuante prova di concepimento, perchè Joseph non può pensare che la sua tenuta non abbia un erede. Quando nasce Harriet (Hattie), Grace si rifiuta di aver a che fare con lei, infatti viene affidata ad una tata. Poi un giorno qualcosa si smuove in Grace e comincia ad accudire la bambina.  
E poi, come dicevo, nella quinta parte abbiamo la festa successiva allo spettacolo di Amma, che è stato un successone e l'epilogo del libro che porta un piccolo colpo di scena.

Le storie di queste dodici donne sono tutte incatenate tra loro, in un modo o nell'altro. Si tratta di donne con vite sofferte alle spalle, alcune davvero molto tragiche. Tutte hanno origini africane più o meno marcate.
Una grossa difficoltà che ho trovato è la quantità notevole di personaggi da ricordare, perchè ad ogni donna ovviamente ruotano intorno famiglia o amicizie o amori. Troppi.
Al principio sono rimasta perplessa dallo stile narrativo o dovrei dire dalla grafica dello stile. I punti di fine discorso credo si collochino solo alla fine di ogni racconto o poco più. Per il resto, il libro è tutto scritto utilizzando dei rientri e delle interlinee. In realtà non ho provato alcun fastidio, anzi, una volta capito che non era l'ebook che aveva dei problemi, l'ho trovato interessante e scorrevole.
Ho letto recensioni entusiaste di questo libro. Io, sinceramente, l'ho trovato un po' lungo. E non è solo una questione numerica delle pagine, ad un certo punto ero proprio un po' stanca e non vedevo l'ora di vedere la fine. Le storie di per sè sono interessanti, alcune commoventi, alcune apparentemente più leggere, però sono arrivata alla fine un po' stremata. Forse sarebbero bastate anche solo nove, perchè comunque sono storie tutte diverse una dall'altra ma molto concentrate di contenuti. 
Il capitolo dell'after party l'ho trovato abbastanza barboso. 
Risollevo di mezzo punto il voto che do al libro solo grazie all'epilogo, di cui non vi dico nulla perchè non voglio rovinarvi un colpo di scena che non avrei mai detto e che mi ha un po' commosso.
Libro interessante, pieno di tante cose. Consigliato.
Mio voto: 8 / 10

venerdì 9 aprile 2021

Finché il caffè è caldo - Toshikazu Kawaguchi


Titolo originale: Coffee Ga Samenai Uchini (2015)
Titolo in inglese: Before the coffee gets cold


ECCO LE 5 REGOLE DA SEGUIRE:
1. Sei in una caffetteria speciale. C’è un unico tavolino e aspetta solo te. 
2. Siediti e attendi che il caffè ti venga servito.
3. Tieniti pronto a rivivere un momento importante della tua vita.
4. Mentre lo fai ricordati di gustare il caffè a piccoli sorsi.
5. Non dimenticarti la regola fondamentale: non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi.

In Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kotake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutti scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.
Finché il caffè è caldo è diventato un caso editoriale in Giappone, dove ha venduto oltre un milione di copie. Poi ha conquistato tutto il mondo e le classifiche europee a pochi giorni dall’uscita. Un romanzo pieno di fascino e mistero sulle occasioni perdute e sull’importanza di quelle ancora da vivere. (ibs.it)

Romanzo di esordio per Kawaguchi, che ha vinto il Suginami Drama Festival. 
Ero molto curiosa di leggere questo libro, che ha avuto una gran risonanza. La trama mi attirava molto. Tuttavia, non concordo con chi lo considera un capolavoro. Peraltro, ho scoperto che è il primo di una serie di almeno tre libri... 
La storia è molto bella, intendo sia la storia del caffè sia le quattro storie delle persone che effettivamente utilizzano "la" sedia. Storie anche profonde perchè parlano di rimorsi, di dolore, di occasioni perdute o ritrovate. I contenuti sono davvero seri ed importanti. Tuttavia, la lettura non è stata così lineare. L'ho letto in un paio di giorni, quello sì, ma la scrittura non è un po' "magica" come ci si aspetterebbe da un libro simile, è una scrittura che mi è sembrata un po' pesante, anche ridondante; magari è un problema di traduzione, non saprei.
Mi piace l'atmosfera che si respira nel caffè, mi piacciono i contenuti e come i personaggi si legano gli uni agli altri, non mi è piaciuta molto la scrittura.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

giovedì 1 aprile 2021

Heidi - Johanna Spyri


Titolo originario: Heidi's Lehr- und Wanderjahre (1880)

Heidi ha cinque anni e un'energia immensa. Vive con il nonno sulle montagne svizzere e passa il suo tempo in armonia con la natura, portando le capre al pascolo con l'amico Peter. Quando compie otto anni però viene obbligata a trasferirsi in città, per imparare a leggere e scrivere e diventare la "dama di compagnia" di Klara, figlia debole di salute di una ricca famiglia di Francoforte. Per lei, cresciuta in libertà, i palazzi, il cielo grigio e le tavole a cui bisogna sedere composti sono una prigione da cui scappare il più in fretta possibile. Con "Heidi" Johanna Spyri ha creato un personaggio senza tempo, e ancora oggi il mondo visto attraverso lo stupore della piccola regina delle montagne riesce a brillare di dolcezza. Età di lettura: da 8 anni. (ibs.it)

Ho fatto un bel salto nel passato con questo libro, che non ricordo se ho mai letto, ma quando ero piccola non mi sono persa una puntata del cartone animato!
Delizioso. Heidi è una bambina solare a cui tutti si affezionano presto. Non conosce la cattiveria, è spontanea, generosa. Prima viene sbolognata dalla zia Dete (sorella della madre) allo "zio dell'alpe" (che è poi il nonno paterno di Heidi), burbero personaggio che vive da solo nella casa più in alto del paese, Dorfli. Poi dopo tre anni, sempre zia Dete, le trova posto presso la famiglia Sesemann, dove può studiare e fare compagnia a Klara, una ragazzina un po' più grande di Heidi, debole e che sta su una sedia a rotelle. Una casa fredda, con una governante insensibile e intransigente, un posto in cui Heidi sta male, al punto da diventare addirittura sonnambula. E il dottore le impone di tornare immediatamente a casa, sulle Alpi svizzere, con grande dispiacere di Klara che a lei era affezionata. 
Ma l'amicizia tra Heidi e Klara prosegue anche a distanza e l'anno successivo è proprio Klara che va a trovare Heidi, e l'aria di montagna farà miracolosamente bene anche a lei. 
Bella la figura del nonno, burbero ma con un cuore tenerissimo, che si prende cura di Heidi e di Klara con un affetto infinito. Bella anche la figura della nonna di Peter, cieca e molto anziana, che solo a sentire la voce di Heidi si sente felice e che ascolta con commozione gli inni sacri che non riesce più a leggere da sola. Bella anche la figura di Peter, un bambino sicuramente molto solo che è contento quando Heidi lo accompagna al pascolo, ma diventa geloso e meschino quando crede che Klara gli "rubi" Heidi. Bella anche la figura della nonna di Klara, che spiega ad Heidi che il buon Dio ascolta le nostre preghiere, ma fa accadere le cose al momento giusto, che non necessariamente è quello che pensiamo noi.
Ah, a differenza del cartone animato (e della copertina del libro) il cane Nebbia nel libro non esiste! 
Piaciuto molto.
Mio voto: 8 / 10