Titolo originale: Sostiene Pereira (1994)
Titolo inglese: Pereira Maintains
Agosto 1938. Un momento tragico della storia d'Europa, sullo sfondo del salazarismo portoghese, del fascismo italiano e della guerra civile spagnola, nel racconto di Pereira, un testimone preciso che rievoca il mese cruciale della sua vita. Chi raccoglie la testimonianza di Pereira, redatta con la logica stringente dei capitoli del romanzo, impeccabilmente aperti e chiusi dalla formula da verbale che ne costituisce il titolo: Sostiene Pereira? Questo non è detto, ma Pereira, un vecchio giornalista responsabile della pagina culturale del "Lisboa" (mediocre giornale del pomeriggio) affascina il lettore per le sue contraddizioni e per il suo modo di "non" essere un eroe. (ibs)
Il romanzo è ambientato a Lisbona nel 1938, nel pieno del regime dittatoriale salazarista mentre la guerra inizia ad ammorbare l'Europa. Il dottor Pereira è un giornalista che ha abbandonato le rubriche di cronaca nera per dirigere la rubrica culturale di un quotidiano pomeridiano, il Lisboa. E' un uomo solitario e tranquillo, dedito solo alla letteratura, con una particolare predilezione per quella francese, e ha l'abitudine di parlare col ritratto di sua moglie, morta qualche anno prima di tisi. Pereira è obeso, cardiopatico e praticamente tutti i giorni pranza al Café Orquidea ordinando sempre le stesse cose, omelette alle erbe aromatiche e limonata.
Un giorno Pereira, leggendo un brano tratto da una tesi di laurea che parla della morte, ne resta piacevolmente colpito e decide di contattare l'autore per offrirgli un posto come collaboratore della rubrica da lui curata. L'autore, un giovane di origini italiane di nome Francesco Monteiro Rossi, accetta senza titubanze. Pereira lo prende così in prova, proponendogli di scrivere dei "coccodrilli" cioè dei necrologi anticipati di personaggi celebri ancora in vita, in modo che siano pronti per pubblicarli in caso di morte improvvisa del soggetto. Monteiro Rossi, tuttavia, propone necrologi di personaggi come D'Annunzio o Marinetti dei quali attacca soprattutto l'adesione al fascismo. Ovviamente, a causa del contenuto fortemente politico e avverso al regime, Pereira si rende conto che non sono pubblicabili.
Tuttavia, Pereira rimane in qualche modo coinvolto da questo ragazzo, paragonandolo spesso al figlio che non ha mai avuto, capisce che si sta cacciando nei guai, influenzato anche dallo spirito rivoluzionario della fidanzata Marta, e decide di non licenziarlo ma di pagarlo di tasca propria.
Poco tempo dopo Pereira si prende una settimana di ferie per curare la sua cardiopatia presso la clinica talassoterapica di Parede, dove conosce il dottor Cardoso, al quale confida il senso di inquietudine che prova da un po' di tempo e Cardoso gli espone una teoria ipotizzata da psicologi francesi: la teoria della confederazione delle anime. Secondo tale teoria, ogni persona non ha una sola anima ma una confederazione di anime tra le quali ne domina una, un io egemone, e talvolta può accadere che una di queste anime si rafforzi al punto da spodestare l'io egemone e prendere il sopravvento, determinando così una vera e propria metamorfosi; l'inquietudine di Pereira potrebbe essere quindi il preludio di un grande cambiamento. Cardoso gli dice anche di uscire dal passato e provare a vivere nel presente.
Pian piano, Pereira inizia a prendere consapevolezza della realtà del regime in cui vive, tutte cose cui non aveva fatto molto caso, isolato com'era dalla vita reale. Un giorno Monteiro Rossi, che aveva cercato rifugio nella casa di Pereira, viene interrogato, picchiato e ucciso da due loschi individui che si dichiarano uomini della polizia politica. Da questo delitto Pereira trarrà la forza per agire: con uno stratagemma azzardato (chiede al dottor Cardoso di fingersi un funzionario della censura che dà il consenso alla pubblicazione dell'articolo quando Pereira gli telefonerà dalla tipografia), riesce a far pubblicare sul giornale quello che è insieme il necrologio di Monteiro Rossi e un articolo di denuncia verso il regime, costruito con sottile e sapiente ironia. Subito dopo prepara la valigia e fugge dal Portogallo. Da intellettuale abitudinario e pigro, Pereira arriva a compiere un gesto di ribellione al regime, che diventa un importante momento di riscatto.
Il libro parte un po' lento al punto che mi stavo chiedendo se proseguire o cercare qualcos'altro che parlasse del Portogallo. Poi ho proseguito ed, in effetti, diventa molto interessante. Pereira, pur essendo un giornalista, non si interessa a nient'altro che non sia la letteratura. Ciò che succede nella sua città lo scopre da alcune scarne conversazioni col barista del Café Orquidea, almeno finchè non irrompe nella sua vita Monteiro Rossi e, a poco a poco, si fa totalmente coinvolgere da questo ragazzo che potrebbe essere il figlio che non ha mai avuto. Il colpo finale, in cui riesce a beffare il tipografo e la censura, è qualcosa di spettacolare, un vero e proprio riscatto di un uomo che finalmente prende consapevolezza della situazione politica e si schiera apertamente contro, uscendo anche dall'anonimato con cui scriveva i suoi articoli culturali.
Sarà stato fatto apposta, ma mi ha dato un po’ fastidio il verbo “sostiene” ripetuto migliaia di volte.
Da quello che ho capito, il libro prende spunto da una storia realmente esistita.
Mio voto: 7 e mezzo / 10
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