lunedì 22 novembre 2021

Tre cavalli bai - Margita Figuli


Titolo originale: Tri gaštanové kone (1940) 
Titolo in inglese: Three Chestnut Horses 
 
"A me personalmente, però, è più caro il romanzo Tre cavalli bai, che racconta un lungo quanto drammatico e doloroso amore, ambientato nella mia regione" dichiarava la slovacca Margita Figuli in un'intervista di qualche anno fa sulle ragioni della sua letteratura. Sullo sfondo di una vita di frontiera, in paesaggi aspri e montani, popolati di contrabbandieri di cavalli, vagabondi, avventurosi mercanti, viaggiatori e contadini dall'esistenza stentata, osti e osterie che funzionano come stazioni di posta di una specie di Spagna continentale centroeuropea (o di Sicilia centrale e mineraria, o di Portogallo settentrionale, a forzare la fantasia: ma, come insegnano gli storici della lunga durata, ogni regione europea è una specie di riassunto regolare di tutto il continente), si svolge l'amore di Peter e Magdalèna. Ed è un amore aspro netto ed estremo, nobile e sensuale come il paesaggio e l'ambiente da cui prende vigore il dramma. (goodreads)

ATTENZIONE: contiene spoiler sul finale

Peter e Magdalèna sono amici fin da quando sono piccoli. Lui aspetta solo che lei cresca abbastanza per poterla chiedere in moglie, perchè da sempre è lei che ama con tutto il cuore. Nel frattempo, lavora come venditore di legname e deve viaggiare per il paese, quindi viene considerato un vagabondo.
Una sera rientrando dalla frontiera polacca, si imbatte in due contrabbandieri di cavalli. Uno è Jozko Gregus, cugino di Magdalèna, l'altro è Jano Zàpotocny un ricco proprietario terriero che sta per chiedere la mano di Magdalèna. Quest'ultimo è veramente un becero e disgustoso personaggio, che la sera prima di fidanzarsi non si fa problemi ad andare a trovare la sua amante. 
Quando arrivano tutti e tre a casa di Magdalèna, il padre di lei accoglie molto affettuosamente Peter, e Jano è talmente geloso che cerca di far del male al suo cavallo, ma Peter lo ferma in tempo. Tuttavia, quella sera, Magdalèna ha un incidente proprio nelle stalle e Peter, che arriva in suo soccorso, reputa sia meglio portarla dentro casa della madre. La madre vede di pessimo occhio Peter, mentre vuole disperatamente che la figlia sposi Zàpotocny in quanto diventerebbe la massara più ricca del paese. Purtroppo Magdalèna farà di tutto per ritardare la decisione ma alla fine la perfida madre la costringerà ad accettare la proposta di Zàpotocny. 
Alla festa dei fuochi di San Giovanni, Peter e Magdalena riescono a rimanere soli e lui le confida il suo amore. Lei gli dice che rimanderà il matrimonio con Zàpotocny  il più possibile finchè lui non avrà costruito una casa per loro due e si manterrà pura per lui. Quella stessa sera c'è una zuffa tra Peter e Zàpotocny (che in realtà ha architettato una messa in scena proprio per farli stare soli e sentire le loro intenzioni) e lei dirà a Peter di andarsene. Si ritroveranno quando lui sarà pronto con la casa e quando lei vedrà tre cavalli bai attaccati insieme, là si incontreranno.
Peter torna al suo paese e con l'aiuto di due zii, riesce a edificare una casetta sulle ceneri di dove è bruciata quella dei suoi genitori. Lavora di giorno e poi si dedica alla casa dopo lavoro. Prima lavora in falegnameria poi quando la crisi lo porta ad essere licenziato, si dedica al commercio di cavalli. Non dandosi mai per vinto, riesce a sistemare la casa e a comprare i tre cavalli bai. A quel punto torna al Paese di Magdalèna, dove purtroppo scopre che lei è sposata con Zàpotocny e si scoprirà che la notte dei fuochi, dopo che lui è andato via, Zàpotocny  l'ha presa con la forza e quindi i genitori l'hanno costretta a sposarlo. Zàpotocny ha comprato dei cavalli facilmente imbizzarribili e costringe Magdalèna ad accudirli, riempiendosi di lividi. A sei mesi ha pure perso il bambino che aspettava. Questo schifoso individuo si diverte a frustare a sangue i cavalli costringendo lei a tenere la cavezza e sopportare il tutto. 
Quando Zàpotocny si trova davanti Peter, crede di aver visto un fantasma, e la sua cattiveria aumenta ancora. Prima Magdalèna si ammala e quasi è in punto di morte, e appena si riprende la costringe a tenere fermo un cavallo mentre lui gli sta marchiando la parola "vagabondo" sul corpo. Senonchè, quando appoggia il ferro rovente sull'unico occhio ancora sano, il cavallo impazzisce e lo prende a calci, uccidendolo sul colpo. A quel punto Magdalèna e Peter possono coronare il loro sogno d'amore, anche se lei avrebbe voluto mantenersi pura per lui, lui riesce a convincerla che l'unica cosa che importa è quello che vivranno insieme da quel momento in poi. 

"Magdalèna, dopo tanta stanchezza, mi si è assopita in braccio, e non voglio destarla. Sono felice che riposi; e che accanto a me abbia trovato la quiete dopo tutti quei giorni e quelle notti affannosi. E non chiesi altro, per me, se non che ciò che ci ha unito rimanga intatto per sempre fra di noi"

In realtà, raccontata così è una storia come tante altre. Leggerla è molto emozionante. Ho trovato questo libro per caso, cercavo qualcosa sulla Slovacchia, impresa non così facile. La lettura è scorrevole, si sente ciò che prova Peter, la sua speranza, il dolore, la forza d'animo di non darsi per vinto, l'immenso rispetto che ha nei confronti di Magdalèna. E soprattutto, pur avendone la possibilità di uccidere Zàpotocny, decide di non farlo per non vivere con questo peso addosso per il resto dei suoi giorni. 
Zàpotocny è un personaggio spregevole, per come si comporta con Magdalèna e coi cavalli, povere bestie. Altro personaggio sgradevole è la madre di Magdalèna, a cui interessano solo i soldi di Zàpotocny. Assolutamente nullo il padre di lei che lascia far tutto alla moglie. Mi è piaciuto anche il curato, che appare solo nelle ultime pagine e dice chiaramente a Zàpotocny  che se Magdalèna muore è stato lui ad ucciderla.
Davvero una gradita lettura, molto emozionante.
Mio voto: 8 e mezzo / 10

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