domenica 21 novembre 2021

Il gatto che viveva alla grande - Lilian Jackson Braun


Titolo originale: The cat who lived high (1990) 

L'ormai famoso trio investigativo Qwilleran, Koko e Yum Yum, creato dalla penna di Lilian Jackson Braun, é di nuovo in azione. Jim Qwilleran parte alla volta della grande città per tentare di salvare da una brutta sorte un lussuosissimo edificio, il Casablanca, sorto nel lontano 1901. Ma al Casablanca c'é qualcosa di strano, qualcosa di sinistro che pare gravare sul palazzo e su alcuni dei suoi "eccentrici" inquilini. Qwilleran decide di darsi da fare e, con l'aiuto dei suoi due gatti, inizia a investigare per capire che cosa é successo e che cosa sta per succedere al Casablanca. Un'altra avventura originale, ingegnosa, insolita e... misteriosa, che non mancherà di riscuotere successo e simpatia. (goodreads) 

 Il libro si apre con la notizia che "Giù in basso" qualcuno ha sparato a Jim Qwilleran mentre stava guidando e che lui è morto carbonizzato nell'auto che ha preso fuoco. Mentre tutti a Pickax sono disperati, la narrazione riprende da qualche tempo prima, quando Qwill ha deciso di andare, appunto, nella sua precedente città perchè una vecchia conoscenza gli chiede di far sì che la fondazione Klingenshoen si prenda a cuore questo palazzone chiamato "Casablanca", famosissimo in tutta la città, un tempo casa di ricchi personaggi e ora abitazione di una umanità variegata, tra cui una misteriosa contessa, figlia di colui che realizzò il palazzo nel 1901. Nonostante tutti gli dicano di non andare perchè la città è troppo pericolosa, Qwill decide diversamente perchè non ne vuole sapere della neve che sta per arrivare a Pickax.
Il Casablanca è l'unico albergo che accetta gatti, e gli viene assegnato l'appartamento all'ultimo piano (il quattordicesimo, che poi sarebbe il tredicesimo ma per scaramanzia i piani passano dal dodicesimo al quattordicesimo). In questo appartamento, pochi mesi prima, la gallerista d'arte che lo abitava è stata uccisa, cosa che Koko scopre subito. Dell'omicidio è stato accusato il suo protetto (appassionato pittore di funghi) che subito dopo si è suicidato buttandosi giù dal tetto. Ma Koko non è d'accordo con questa teoria.
Tutta la storia parla della curiosità di Qwill per questo palazzo, al punto da cominciare ad avere l'idea di fare un vero libro che lo racconti, mentre riesce a convincere la fondazione Klingenshoen a deliberare di acquistarlo per restaurarlo e portarlo agli antichi albori, strappandolo di mano agli speculatori edilizi che già lo vedono raso al suolo e sostituito da un complesso più moderno. Ma le cose finiranno diversamente, mentre Qwill (o Koko...) riesce a scoprire davvero chi ucciso Dianne.

Il libro si legge bene, anche se è pieno di dettagli e descrizioni di stili architettonici e altre cose e del delitto si parla relativamente poco. Mi piace Koko che dà i suggerimenti a Qwilleran giocando a scarabeo e combinando disastri in casa. E' carino, anche se molto triste, il personaggio della contessa che è rimasta ferma agli anni venti. 
Non è proprio chiarissima la soluzione del caso e il perchè abbiano rubato la macchina di Qwill (immagino sia stato un caso fortuito e basta..).
Qwill ha anche il tempo di riflettere sul suo rapporto con la grande città, e si rende conto che gli manca Pickax con tutti quei suoi abitanti a cui ormai si è affezionato.
Mio voto: 6 e mezzo / 10


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Serie "Il gatto che...":

2) Il gatto che mangiava i mobili  
3) Il gatto che accendeva il registratore  
5) Il gatto che amava Brahms 

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