Titolo originale: Baba Dunjas letzte Liebe (2015)
Titolo inglese: Baba Dunja's Last Love
Baba Dunja è tornata a casa. Le radiazioni nucleari non le hanno impedito di rimettere piede per prima nel paese natio (a due passi da Chernobyl). Qui, insieme a poche anime che si sono via via aggiunte, si tenta di ricominciare a vivere. Perché la vita è ancora bella, nonostante l'età e nonostante intorno ci siano frutti di bosco dalle forme strane, uccelli particolarmente chiassosi, ragni che tessono instancabili le loro tele e persino lo spirito di qualche morto che si affaccia in strada per una chiacchierata. Le giornate scorrono per il malato Petrov che legge poesie d'amore sulla sua amaca, per la corpulenta Marja che non sa dire addio al proprio gallo Konstantin, per Baba Dunja che scrive lettere alla figlia Irina, chirurgo in Germania, fino a quando uno straniero arriva in paese con la sua bambina e il tran tran della piccola comunità viene sconvolto. (ibs)
ATTENZIONE: contiene spoiler sulla trama
Baba Dunja è una vedova che "non ha più ottantadue anni" e che appena ha potuto è tornata a Cernovo (un paese ucraino poco lontano da Chernobyl) a casa sua, nonostante il disastro nucleare suggerirebbe di star lontani da quel territorio contaminato. Ma lei è nata lì e lì è casa sua. E' stata la prima a tornare, dopo di lei sono tornati altri abitanti. Adesso lì sono meno di una decina di abitanti, oltre agli animali e i fantasmi di chi è morto.
"Se c'è una cosa di Cernovo che non baratterei nemmeno con l'acqua corrente e una linea telefonica, è la questione del tempo. Da noi il tempo non esiste. Non esistono nè termini nè scadenze."
Baba Dunja ha due figli, uno vive in America (e di lui parla pochissimo) mentre la figlia Irina è medico in Germania. Irina ha una figlia (circa diciottenne), Laura, che però non ha mai visto la nonna.
La vita a Cernovo prosegue tranquilla, ogni tanto Baba Dunja si reca in città a fare spesa, andare in banca (a ritirare la pensione perchè non si fida delle banche) e in posta (dove trova sempre lettere e pacchi di Irina). Una volta trova addirittura una lettera di Laura, ma purtroppo non conosce la lingua con cui è stata scritta.
Un giorno a Cernovo arriva un padre con la figlioletta. Gli abitanti si chiedono per quale motivo vogliono vivere proprio in quel posto da cui tutti stanno lontani, finchè scoprono (dal fantasma di Jegor, il marito di Baba Dunja) che il padre ha portato lì la bambina perchè vuole vendicarsi della moglie da cui sta divorziando. Baba Dunja esce dai gangheri e lo affronta a muso duro; in una colluttazione tra i due, un altro abitante del villaggio uccide l'uomo fracassandogli il cranio con un'accetta. La madre della bambina viene avvisata e torna a casa con lei, ma la polizia è costretta a non far finta di niente e redigere il verbale dell'omicidio, senza però scoprire chi è stato. Le cose riprenderanno a scorrere normalmente, al villaggio ci sarà addirittura un matrimonio e proprio durante la festa del matrimonio la polizia irrompe in paese e arresta tutti gli abitanti.
Dalla prigione, Baba Dunja scrive tante lettere alla nipote Laura, e, durante il processo, decide di prendersi la colpa dell'omicidio per scagionare tutti gli altri.
Baba Dunja trascorre le giornate cucendo federe, mentre la figlia dalla Germania cerca in ogni modo di tirarla fuori di prigione, soprattutto dopo che un ictus la fa finire in ospedale. Nei pochi giorni in cui la figlia le sta accanto, Baba Dunja scopre che Laura non è la ragazzina deliziosa coi capelli biondi che ha sempre immaginato lei bensì una ribelle coi capelli rasati a zero che è scappata di casa.
Il giorno dell'anniversario della Costituzione, il presidente decide di concedere la grazia ad alcuni criminali, tra cui Baba Dunja che nonostante le sia stato organizzato il trasferimento in Germania, decide di tornare nell'unico posto che può chiamare casa.
E' un libro che si legge molto in fretta. Baba Dunja è una di quelle nonne che non si fanno abbattere da nulla e che hanno sempre una soluzione per ogni problema. Non si fida delle banche e conserva i suoi risparmi in un barattolo a casa propria, nella speranza di lasciarli alla nipote Laura, che lei crede un'angelica creatura e che invece è una ribelle.
"Penso a Laura. Penserò sempre a Laura. Penso a come sarebbe stato bello se durante il viaggio avessimo sorpassato 'autobus e se lì sopra ci fosse stata una ragazza bionda. Per esempio una ragazza bionda tatuata, con i capelli cortissimi. Lei sarebbe scesa e io l'avrei presa per mano e l'avrei portata a casa. Ecco cos'è sempre mancato a questa ragazza. Non ha mai avuto una casa, perchè io non ho insegnato a sua madre a stare bene nella vita. Io stessa l'ho imparato troppo tardi"
E' un libro in cui si mischiano la realtà con alcuni elementi di fiaba, tipo i fantasmi dei morti che camminano per le strade coi vivi, il marito di Baba Dunja che le continua a parlare, il gallo di Marja che è stato messo in pentola e che ancora continua a farsi vedere sulla staccionata.
Ci sono alcuni momenti divertenti, come la richiesta di matrimonio di Sidorov a Baba Dunja (ma poi non sposerà lei). Ci sono momenti di malinconia soprattutto quando Baba Dunja riflette al suo rapporto coi figli, uno completamente sparito, mentre Irina le scrive costantemente e le manda pacchi di roba varia.
"Ho scritto a Irina che non mi manca niente. Quasi niente. Ovvio, può mandarmi i semi dei fiori che crescono dalle sue parti, se vuole farmi conoscere qualcosa di nuovo. Ma non deve provvedere al mio sostentamento direttamente dalla Germania. Poi ho capito che questi pacchetti servono molto più a lei che a me. Da allora mi limito a ringraziare e a esprimere qualche richiesta di tanto in tanto. Per esempio gli orsetti gommosi e un nuovo pelapatate".
Una bella storia, un misto tra fiaba e realtà spaventosa. Un libro semplice ma con tanti contenuti.
Mio voto: 8 / 10
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