Titolo originale: Saltblood (2024)
Plymouth, 1685. Un bambino di circa un anno, Mark Read, muore proprio mentre sta venendo alla luce la sua sorellastra Mary. Per continuare a percepire un reddito da parte della famiglia del padre del bambino, la madre dei due escogita uno stratagemma: farà passare la neonata Mary per Mark, allevandola come un maschio e facendole prendere il posto del primogenito. Cresciuta all’ombra del fratellastro morto e portandone il nome, Mary impara presto a mantenere il segreto rappresentato dal proprio corpo. Adolescente, viene impiegata a servizio di una donna benestante, ma quando nel 1701 l’Inghilterra entra in guerra contro Francia e Spagna, Mary vede in quel conflitto una via di fuga da una sorte che sente già segnata: si arruola quindi nella Royal Navy, che le permette di conoscere il mondo e di assaporare un briciolo di libertà. Dopo anni trascorsi nella marina e nell’esercito, Mary trova l’amore e decide di rivelare il proprio segreto e congedarsi dalle forze armate. Trasferitasi nelle Fiandre insieme al marito, Mary si accinge a diventare moglie e madre, ma la sua cognizione di sé e della propria vita cozzano contro ciò che la società si aspetta da una donna, e lei si sente soffocare. Sarà l’ineludibile richiamo del mare a sancire il suo destino, e a far sì che – dopo essere stata fanciulla, ragazzo, marinaio, soldato e moglie – Mary diventi chi forse è sempre stata: una pirata, parte della ciurma di Calico Jack Rackham e affiancata dalla temeraria Anne Bonny, di cui è amica e amante. Ispirato alla vera storia di Mary Read e Anne Bonny, "Saltblood. Sangue salmastro" è insieme una rigorosa ricostruzione storica e un romanzo d’avventura, una storia d’amore e un Bildungsroman che s’interroga sui limiti del corpo, del genere e di quello che siamo e osiamo immaginare di diventare. (goodreads)
Una delle libraie mi ha proposto di leggere questo libro, secondo titolo di una nuova collana edita da N/N editore.
La trama spiega già bene cosa si trova inquesto libro. Una bambina che ha sempre vissuto all'ombra del fratello morto, portandone il nome e dovendosi passare per lui, che ad un certo punto è stanca di questa situazione perchè vuole essere Mary e non più Mark. E' il mare che le fa capire la sua vera natura, quella di pirata, di navigatrice, di qualcuno che ha il mare nel sangue. Molte sono le riflessioni che fa Mary nella sua vita, credo che il suo personaggio sia caratterizzato molto bene.
Ho fatto fatica un po' ad ingranare nella lettura che parte molto lenta. Ho trovato noiosa la parte in cui Mary si arruola nell'esercito (si poteva decisamente tagliare). Ho apprezzato molto le pagine in mare, mi sono proprio sentita il sale addosso. Mi è piaciuta la figura del corvo che sta sempre appollaiato in vista di Mary. E' stato interessante scoprire alcune cose che non sapevo dei pirati.
Nel complesso è stata una lettura gradevole.
Mio voto: 7
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