sabato 29 maggio 2021

Dieci piccoli indiani - Agatha Christie



Titolo originario: Ten little niggers (1939) - And then there were none (negli USA)

Una casa misteriosa su un'isola deserta, lontana dal resto del mondo. Dieci persone che non si sono mai incontrate prima, accomunate solo dal fatto di avere tutte un inquietante passato e riunite da una serie inspiegabile di inviti. Un ospite misterioso che non si fa mai vedere. E un'assurda filastrocca per bambini che ritorna ossessivamente, scandendo implacabile una successione di omicidi. Dieci piccoli indiani (1939) è il capolavoro di Agatha Christie e una delle vette del romanzo di suspense. «ll libro, nato da una lunga fase di elaborazione, mi riempì di soddisfazione. Era chiaro, lineare e al tempo stesso sconcertante» raccontò la Christie nella sua autobiografia, ricordando la laboriosa genesi del suo romanzo più letto e più amato, con più adattamenti per il teatro, il cinema e la televisione, che qui torna in una nuova traduzione. (ibs.it)

Incredibilmente, non avevo ancora letto questo libro. Dieci sconosciuti, tutti con uno scheletro nell'armadio, ricevono un invito da un personaggio misterioso, per andare in vacanza a Nigger Island, isola circondata da un alone di mistero. Ad uno ad uno, seguendo le strofe di una filastrocca per bambini, cominciano a morire. E la soluzione del caso arriverà solo grazie alla confessione del colpevole, che ha scritto tutto in una bottiglia gettata in mare.
Un giallo favoloso, che perde solo un po' di brio nell'epilogo quando i due ispettori si chiedono cosa sia successo. Ovviamente, loro non riescono ad arrivare alla soluzione, e anche a noi lettori che abbiamo seguito la storia manca un tassello, la confessione nella bottiglia.
Molto intrigante, scritto bene. Forse il libro migliore di Agatha Christie, almeno fra quelli che ho letto finora.
(Non mi è chiaro cosa c'entrino gli indiani, ma pazienza...)
Mio voto: 9 / 10

Addio a Paolo Maurensig

29 maggio 2021. 
Paolo Maurensig è nato a Gorizia nel 1943. Arrivato alla scrittura dopo aver fatto l'agente di commercio, il successo è arrivato negli anni '90 con "La variante di Luneburg", suo primo romanzo, che narra di una partita fra due maestri di scacchi attraverso gli eventi storici della Seconda Guerra Mondiale. 
Maurensig, dopo aver compiuto gli studi classici, si trasferì a Milano, dove iniziò a lavorare nel campo dell'editoria. ''La variante di Luneburg'', pubblicato nel 1993, è stato tradotto in tutto il mondo e ha venduto solo in Italia 300 mila copie. Nel 2007 una trasposizione teatrale del romanzo ha debuttato al teatro Verdi di Gorizia, con la voce di Milva. Nel 1996 il successo di Maurensig è stato confermato con ''Canone inverso'', che ha venduto in Italia circa 200 mila copie e dal quale è stato tratto l'omonimo film di Ricky Tognazzi. 

Tra gli altri suoi libri ricordiamo anche: Venere lesa (1998), L'uomo scarlatto (2001), Il guardiano dei sogni (2003), Vukovlad. Il signore dei lupi (2006), Gli amanti fiamminghi (2008), La tempesta, il mistero di Giorgione (2010), L’Arcangelo degli scacchi (2013) e i più recenti Il diavolo nel cassetto (2018), Il gioco degli dèi (2019) e Pimpernel. Una storia d'amore (2020).
Da poco, aveva finito di ultimare un nuovo romanzo, "Il quartetto Razumovsky" che verrà pubblicato postumo.



La cinquina del premio Campiello 2021

La Giuria dei Letterati, tra i 346 libri ammessi al concorso, ha scelto questa cinquina di finalisti:

- "Sanguina ancora", di Paolo Nori, edito da Mondadori; 
- "Il libro delle case", di Andrea Bajani, (Feltrinelli); 
- "Se l'acqua ride" di Paolo Malaguti (Einaudi); 
- "L'acqua del lago non è mai dolce", di Giulia Caminito (Bompiani); 
- "La felicità degli altri" di Carmen Pellegrino (La Nave di Teseo).  

Il Premio Campiello Opera Prima, riconoscimento attribuito dal 2004 ad un autore al suo esordio, è stato assegnato a Daniela Gambaro per il romanzo "Dieci storie quasi vere" (Nutrimenti). 

La cerimonia finale si svolgerà nell'Arsenale di Venezia il prossimo 4 settembre.

mercoledì 26 maggio 2021

w…w…w…wednesdays #170

   "w…w…w…wednesdays" è una rubrica con la quale posso aggiornarvi sulle mie letture attuali, passate e prossime.  


Non è detto che gli aggiornamenti siano settimanali, perché non sempre leggo un libro in una settimana eh eh…
Ovviamente, se vi va, sono ben accetti i vostri interventi per condividere con me le vostre letture ;-)

Partecipare è facile, basta rispondere a queste domande:
1) cosa stai leggendo?
2) cosa hai appena finito di leggere?
3) quale pensi sarà la tua prossima lettura? 

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Le mie risposte (170^ puntata - mercoledì 26 maggio 2021)


1) cosa stai leggendo? 
- pomeriggio di uno scrittore - Peter Handke

2) cosa hai appena finito di leggere? 

3) quale pensi sarà la tua prossima lettura?  
- dieci piccoli indiani

martedì 25 maggio 2021

Angeli e demoni - Dan Brown

 


Titolo originale: Angels & demons (2000)

Marchiati a fuoco, prima di essere barbaramente uccisi ed esposti come monito per le strade di Roma. Questa è la sorte che toccava agli Illuminati, l'antica setta di scienziati perseguitata in secoli oscuri dalla Chiesa cattolica. Un rituale crudele, ben conosciuto da Robert Langdon, lo studioso di iconologia del "Codice da Vinci". Ma quando la storia si ripresenta, il fascino si trasforma in raccapriccio. Svegliato in piena notte e trasportato dagli Stati Uniti in Svizzera, Langdon è costretto a esaminare, nei laboratori del CERN di Ginevra, un cadavere orrendamente mutilato. Sul petto della vittima, impresso a fuoco, il terribile segno degli Illuminati: lo scienziato ucciso ha difeso fino all'ultimo il segreto di un'arma sperimentale rubata dagli assassini. (ibs.it)

Primo libro con protagonista Robert Langdon, studioso e docente di simbologia religiosa. In questo romanzo viene praticamente trascinato al CERN perchè è morto uno dei più stimati scienziati, Leonardo Vetra, che stava lavorando con la figlia Vittoria all'antimateria. Ma questa scoperta ha delle implicazioni anche di stampo religioso e il contenitore della scoperta scientifica, che può avere effetti letali come una bomba atomica, è stato trafugato e portato da qualche parte nella Città del Vaticano, dove si sta tenendo il conclave per eleggere il nuovo pontefice. Ma anche qui c'è un mistero: dove sono finiti i quattro cardinali papabili che non si sono presentati al conclave? In una scia di orrori, Langdon e Vittoria si troveranno coinvolti in una caccia all'assassino, rischiando anche di lasciarci la pelle.

Anni fa avevo visto il film, un po' macabro ma veramente piacevole. Il libro differisce in alcune parti, ma sostanzialmente la storia è quella, quindi i "colpi di scena" non sono stati una sorpresa. Purtroppo viene facile il paragone con "Il codice da Vinci" che è un libro decisamente più trascinante e coinvolgente, cosa che non ho trovato in "Angeli e demoni", o almeno non completamente. Ero curiosa però di leggere qualcosa di Dan Brown in quanto è nato il mio stesso giorno (22 giugno).
La prima parte del libro (quasi un quinto) è una lunga e pesante spiegazione sulla materia e l'antimateria, e non vedevo l'ora che finisse. Poi finalmente Langdon e Vittoria Vetra vengono convocati dalla Guarda Svizzera vaticana e lì la storia prende un po' più di brio. E' interessante la caccia all'assassino per i monumenti cittadini. Diventa un po' rocambolesco e a tratti difficilmente credibile nel centinaio di pagine conclusive, sembra più scritto pensando alla spettacolarità di un film. 
La scrittura di Dan Brown è piacevole, anche coinvolgente, a parte quando si lancia in lunghe e pesanti descrizioni che invece diventano veramente eccessive.
Libro piacevole ma taglierei un terzo di pagine che non aggiungono brio al racconto.
Mio voto: 7 / 10

giovedì 20 maggio 2021

Blu come la notte - Simone van der Vlugt



Titolo originale: Nachtblauw (2016)
Titolo in inglese: Midnight blue

Il laboratorio di pittura si trova proprio dietro il negozio. E al di là c'è la sala di cottura. Le porte sono aperte e sento uscire il calore dei forni. [...] «Si metta qui, prego. Frans, dalle un pezzo di scarto, colore e pennelli» dice Evert. Mi siedo un po' a disagio mentre mi portano gli oggetti richiesti. «Faccia qualcosa di bello» mi esorta Evert prima di andarsene. [...] «Molto bello» dice l'uomo con una voce che tradisce sorpresa. «Considerati dei nostri, signorina. Come ti chiami? Io sono Quirijn, responsabile dei forni.». È il primo incoraggiamento che ricevo e mi sento lusingata. Sorrido. «Grazie» gli dico. «Io sono Catrijn». 

Siamo nei Paesi Bassi, durante il Secolo d'Oro, il diciassettesimo, in cui tutto fiorisce, e non solo i famosi tulipani che hanno dominato la prima bolla speculativa della storia del capitalismo: fiorisce anche la pittura con Vermeer e Rembrandt; la matematica e la fisica con Huygens; la filosofia con Baruch Spinoza; i viaggi per mare della Compagnia Olandese delle Indie Orientali; le maioliche di Delft. E le donne? Le donne, di solito, lavorano silenziose nelle case, come madri o governanti, cuoche o contadine. Il Secolo d'Oro esiste anche per quelle come Catrijn, nate e cresciute in povertà, schiave della terra e del marito. Ma il vento cambia, e bisogna saper issare la vela giusta: quando Catrijn si ritrova vedova di Govert, uomo alcolizzato e violento, capisce che è arrivato il momento per buttarsi nella mischia e tentare di realizzare i propri desideri. Cercare fortuna in città, guadagnare dei soldi, innamorarsi e, perché no, inseguire il suo grande sogno: diventare decoratrice di ceramiche. Ha inizio così un'avventura che la porterà nella grande Amsterdam e nelle fabbriche di ceramiche di Delft. Nei luoghi dove passa la Storia e le donne coraggiose come lei possono pensare di forgiare il proprio destino. (ibs.it)

Mi è piaciuto. E' stata una lettura gradevole, leggera, nel senso che è scritta con un linguaggio semplice, pur avendo dei contenuti anche importanti questi vengono esposti senza renderlo un romanzo tragico; mi riferisco alle sofferenze che ha subito Catrijn, prima col marito, poi con lo stalker Jacob, poi con la peste. E' un romanzo "positivo", si incentra più sulle cose che si sistemano piuttosto che sulle tragedie. Probabilmente mi è piaciuta in modo particolare, e mi ha coinvolta, la creatività delle ceramiche e di Catrijn.
E' molto bella l'ambientazione storica della vicenda. Le descrizioni dei luoghi ti portano proprio indietro nel tempo. Alcuni dei personaggi sono veri (i pittori, ma non solo), mentre Catrijn, Evert e la loro fabbrica sono inventati.
Una storia semplice ma molto gradevole.
Mio voto: 8 / 10.

lunedì 17 maggio 2021

Il gioco dell'angelo - Carlos Ruiz Zafòn



Titolo originale: El juego del àngel (2008)
Titolo in inglese: The angel's game

Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l'occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli. È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi che i lettori de "L'ombra del vento" hanno già imparato ad amare. Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore - scrivere un'opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell'umanità -, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria. (ibs.it)

David Martìn è un ragazzo che vive con un padre violento, ha una madre che si è dimenticata di lui da quando ha lasciato il padre e si è fatta una nuova famiglia. Le persone che più vegliano su di lui sono Pedro Vidal, ricco di famiglia e suo mentore al giornale in cui lavorerà, ed il signor Sempere, proprietario di una libreria.
Martìn ha il dono di saper scrivere, ma questo gli causa grossi problemi al giornale perchè i colleghi sono invidiosi. Trova lavoro presso una casa editrice, dove gli chiedono di pubblicare un romanzo a puntate sotto uno pseudonimo, peraltro con grande successo. Poi un giorno viene contattato da uno strano personaggio, con una spilla a forma di angelo, che gli propone un sacco di soldi per scrivere un romanzo incentrato sulla fede (in senso generico), scritto però con lo stile di una favola in modo che attiri maggiormente le persone scettiche. Martìn fa molta fatica a trovare una ispirazione, e un po' alla volta si rende conto che questo personaggio ha qualcosa di troppo strano. Il successo nel lavoro però si accompagna a problemi in campo sentimentale, perchè Cristina, di cui è sempre stato innamorato, figlia dell'autista di Pedro Vidal, ed assistente di Vidal stesso, decide di sposare proprio Vidal; mentre David si trova costretto ad ospitare Isabella, una sua fan che non vuole più vivere coi genitori e che chiede a David di insegnarle a scrivere.
Un po' alla volta si intrecciano le vicende di Martìn, Isabella, Cristina, Pedro Vidal, i Sempere, il principale ed alcuni altri personaggi, uniti alla curiosità di David di scoprire qualcosa sull'uomo che viveva nella casa in cui è andato ad abitare e che era rimasta disabitata da decenni perchè considerata maledetta. Il tutto, con una notevole scia di morti, a mano a mano che David scopre nuove tasselli della storia.

L'anno scorso avevo letto "l'ombra del vento", di cui questo romanzo è il seguito. In realtà sono subito rimasta perplessa da questa cosa, perchè da un "seguito" mi aspetto che parli di qualcosa avvenuto dopo, invece le vicende narrate qui sono precedenti a quelle de "l'ombra del vento" (infatti il figlio qui di Sempere è il padre di Daniel che è il protagonista dell'altro libro). 
Questo libro mi ha lasciato un po' perplessa, non tanto per la scrittura perchè è veramente accattivante, scorrevole, l'ho letto in pochissimi giorni, ma la storia boh. Mi piace fino a circa metà, perchè poi si accavallano una serie di avvenimenti un po' rocamboleschi e improbabili (tipo ciò che accade sulla funivia) e la vicenda diventa molto contorta, e anche alla fine non è che sia chiarissimo cosa sia successo. In alcuni punti rasenta anche un po' l'horror, e infatti credo che sia perfetto per la categoria "libro ibrido" della popsugar challenge, perchè abbiamo mistero, horror, romanzo storico e anche romanzo d'amore.
Piacevole, ma non ai livelli del precedente.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

giovedì 13 maggio 2021

Harry Potter e la camera dei segreti - J.K. Rowling


Titolo originale: Harry Potter and the chamber of secrets (1998)

A Hogwarts il nuovo anno scolastico s'inaugura all'insegna di fatti inquietanti: strane voci riecheggiano nei corridoi e Ginny sparisce nel nulla. Un antico mistero si nasconde nelle profondità del castello e incombe ora sulla scuola, toccherà a Harry, Ron e Hermione risolvere l'enigma che si cela nella tenebrosa camera dei segreti. (anobii.com)

Beh, la descrizione che viene fatta del libro è piuttosto sbrigativa, perchè prima di arrivare alla sparizione di Ginny ci sono tre studenti e un gatto pietrificati, il fantasma di Mirtilla Malcontenta che infesta il bagno delle ragazze, un professore di difesa dalle arti oscure vanitoso all'inverosimile che millanta azioni eroiche mai compiute, ragni giganti, un basilisco, una fenice, Albus Silente e Hagrid che vengono cacciati dalla scuola, ed Harry che comincia a sentire voci che nessun altro sente. Finchè non si trova faccia a faccia con Tom Riddle, ossia Lord  Voldemort quando ancora frequentava la scuola di magia a sedici anni. E molte altre cose prima e dopo di queste.
Questa volta ho provato ad ascoltare l'audiolibro letto da Francesco Pannofino. L'ascolto è stato piacevole. Come ho detto per il primo volume, purtroppo avevo negli occhi il film, anche se ci sono alcune diversità notevoli. E' un libro un po' lungo, nel senso che per arrivare alla camera dei segreti si deve arrivare ad almeno metà libro. Piacevole, più del primo volume.
Mio voto: 7 e mezzo / 10.

mercoledì 12 maggio 2021

w…w…w…wednesdays #169

  "w…w…w…wednesdays" è una rubrica con la quale posso aggiornarvi sulle mie letture attuali, passate e prossime.  


Non è detto che gli aggiornamenti siano settimanali, perché non sempre leggo un libro in una settimana eh eh…
Ovviamente, se vi va, sono ben accetti i vostri interventi per condividere con me le vostre letture ;-)

Partecipare è facile, basta rispondere a queste domande:
1) cosa stai leggendo?
2) cosa hai appena finito di leggere?
3) quale pensi sarà la tua prossima lettura? 

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Le mie risposte (169^ puntata - mercoledì 12 maggio 2021)


1) cosa stai leggendo? 
- Harry Potter e la camera dei segreti - J.K.Rowling

2) cosa hai appena finito di leggere? 
- nove perfetti sconosciuti - Liane Moriarty
 

3) quale pensi sarà la tua prossima lettura?  
- il gioco dell'angelo - Zafon

sabato 8 maggio 2021

Una coperta di neve - Enrico Camanni


Titolo originale: Una coperta di neve (2020)

Enrico Camanni, alpinista come il suo protagonista, costruisce un giallo di montagna impeccabile, dove gli elementi irrinunciabili del genere – l'indagine, la suspense, i colpi di scena – acquistano un'inedita forza grazie a un'ambientazione spogliata da facili stereotipi, restituita in tutto il suo fascino irresistibile quanto spietato. 
"Il treno si ferma, la montagna tace di nuovo. La mente grida e si dimena, ma la donna non si muove, sigillata nella pancia di neve. Per l’occhio destro è notte fonda, il sinistro intravede un ritaglio grigio e lei pensa a un muro enorme, invece è solo una scheggia di ghiaccio posata sulle ciglia. Non riesce a respirare, ha la bocca piena di neve. Vorrebbe tossire ma ai polmoni manca lo spazio per gonfiarsi. Si sente annegare. Si lascia affondare." 
Molti credono che sia soffice e bianca, ma quando si è sommersi sotto di lei, la neve è nera come la notte. Lo sa bene Nanni Settembrini, guida e capo del Soccorso alpino, che anno dopo anno delle valanghe ha imparato un'unica cosa: sono un capriccio di neve senza spiegazione, ed evitarle è questione di secondi. Sembra confermarlo anche la telefonata che Settembrini riceve il primo giorno d'estate: dal monte Bianco si è staccato un seracco, e gli alpinisti scampati alla morte sostengono che altri non sono stati altrettanto fortunati. Settembrini e la sua squadra trovano effettivamente una donna sepolta e viva per miracolo, ma c'è un dettaglio inquietante: la sopravvissuta ha una corda legata in vita e all'altro capo della fune non c'è nessuno. Che cosa è successo? Quali segreti ha trascinato con sé la slavina? Purtroppo, la donna esce dal coma senza alcun ricordo di sé e di cosa l'ha portata lì: tocca a Settembrini cercare le risposte e svelare il mistero sepolto sotto la muta coperta di neve. (anobii.com)

Non so da che parte cominciare. Il primo problema di questo libro sono le aspettative: se mi presenti un libro come "giallo", mi aspetto che ci siano gli elementi del giallo, o almeno alcuni. Di giallo qui c'è troppo poco. E' vero, c'è la donna travolta dalla valanga che non ricorda più nulla e una corda che dovrebbe avere un'altra persona all'altro capo. Peraltro, è un mistero di cui non importa a nessuno, perchè non essendoci neanche una denuncia di sparizione, in verità neanche i carabinieri fanno nulla. Allora ci pensa Nanni Settembrini, guida alpina, coadiuvato dalla genovese Martina, che era sulla montagna pochi minuti prima che venisse giù la valanga. 
Il secondo grosso problema di questo libro è la scrittura, per niente coinvolgente, per niente piena di pathos. Peccato perchè l'ambientazione per me era nuova e la storia era anche interessante, quindi aveva del potenziale, però la scrittura non trasmette alcuna emozione e quando comincia a parlare dell'attrezzatura da scalata o dei giri su questa o sull'altra vetta beh mi ha annoiato un bel po'. Oltretutto, il giallo vira decisamente verso il pseudo rosa, anche lì con dei dialoghi che rasentano la stupidità. Sicuramente si capisce che quando parla delle scalate, parla con cognizione di causa e con affetto nei confronti della montagna, ma per me la lettura è stata decisamente pesante. Abbastanza improbabile la ricerca che hanno fatto Nanni e Martina partendo dalla maglietta vinta alla sagra dello strudel e dallo scontrino di un fornaio.

Attenzione, spoiler.
Alla fine, il mistero si risolve da sè. La donna ricorda come si chiama, ricorda di essere una scrittrice, ricorda una frase detta da un suo personaggio nel libro (la citazione della coperta di neve), trovano il libro, lo legge e si ricorda tutto quello che è successo perchè il libro un po' è autobiografico.
A parte alcuni punti davvero noiosi, il libro si legge abbastanza bene, non è avvincente ma scorre.
Non lo so, forse se avesse lasciato perdere la parte "gialla" e si fosse concentrato su Nanni e la sua vita in montagna sarebbe stato più coinvolgente. Così non mi è piaciuto molto.
Mio voto: 6 / 10

sabato 1 maggio 2021

Miele di cardo selvatico - Sara Paborn

 

Titolo originale: Tistelhonung (2000)

Ebba Lindqvist in Svezia è una vera "guru dei sentimenti". Conduce un talk show e ha scritto numerosi libri, tutti diventati dei bestseller. Ma dopo un divorzio terribile, reso pubblico dai media, la sua credibilità crolla improvvisamente e la sua carriera si interrompe. D'altronde chi vorrebbe un consiglio romantico da una triste divorziata? Ebba è in difficoltà e riesce a malapena a pagare i conti creando cruciverba, così quando le viene proposto di scrivere un articolo sui matrimoni duraturi, accetta il lavoro, seppur con riluttanza. Proprio negli stessi giorni legge su un giornale la lettera di un'anziana signora che parla dell'amore eterno firmandosi "Una sognatrice" e decide di intervistarla. Veronika Mörk ha settantanove anni e vive in una casa di riposo, ma non è una mite vecchietta. È sagace ed elegante e l'incontro con lei è molto diverso da come Ebba se l'era immaginato. Veronika ricorda il suo grande amore, che non è il marito defunto con cui è stata felicemente sposata per sessant'anni ma è Bo, uno studente d'arte conosciuto nell'estate del 1955. Quell'anno lei, diciassettenne, lavora nella pensione di sua madre a Båstad e sogna una vita migliore e, soprattutto, l'amore. E quando Bo arriva alla pensione, il mondo di Veronika viene completamente sconvolto. Ebba a questo punto si ritrova in missione. Potrebbe non essere in grado di salvare la propria catastrofica vita amorosa, ma forse può riportare un po' di gioia in quella di Veronika. È determinata a capire cosa sia successo nel lontano 1955. Perché i due innamorati non sono rimasti insieme? Che ne è stato di Bo? Quella che inizia solo come un'intervista si trasforma in una sincera amicizia tra due improbabili alleate nel difficile gioco dell'amore, che cambierà il corso di entrambe le loro vite. Miele di cardo selvatico è un romanzo delicato e romantico e, attraverso personaggi adorabili e un disarmante senso dell'umorismo, Sara Paborn coinvolge il lettore nelle emozioni indimenticabili dei sentimenti giovanili, riflettendo nello stesso tempo seriamente su cosa sia l'amore. (ibs.it)

Come fa un amore a durare 60 anni? Se lo chiede Ebba, che ha dispensato consigli di coppia in un programma seguitissimo, scrivendo anche libri di successo sul tema, ma che con le sue scelte di vita ha sbriciolato tutta la credibilità e l'autorevolezza che si era conquistata negli anni. E riceve questo incarico che ad un certo punto si rivela un buco nell'acqua perchè Veronika sì, è stata sposata sessant'anni con suo marito, ma l'uomo di cui è sempre stata innamorata è un altro, che non vede da quando aveva 17 anni.
Nel libro si alterna il 2019, con la storia disastrosa di Ebba e l'incontro tra lei e Veronika (che comincia ad avere dei problemi di memoria a breve termine), e il 1955 cioè l'anno in cui Veronika ha conosciuto Bo. 
E' una lettura molto scorrevole, leggera ma intensa, perchè nella storia che ci racconta Veronika c'è tutta la sofferenza di una diciassettenne troppo alta e troppo poco guardata, che ancora non sa cosa vuol dire amare un ragazzo e che pensa di essere destinata all'infelicità, mentre nella storia di Ebba c'è la sofferenza di una donna che ha lasciato un marito (Tom) per mettersi con un altro uomo (Erik, un cantante suo idolo di gioventù) il quale però ad un certo punto mette incinta la sua ex e decide di voler fare il padre. E, seppure in modo non pesante, ci sono le riflessioni delle due donne, della Veronika diciassettenne e della Ebba quarantenne che riflette sulle scelte della propria vita e che solo nel confronto con Veronika riesce a smuoversi da quella immobilità in cui si era rinchiusa per dolore.
Questo libro in Svezia è stato candidato come libro del 2020. A me è piaciuto molto. Ci sono pagine intense ma non pesanti. C'è una bella storia d'amore e un bel percorso di riflessione. C'è il filo conduttore delle api, che accompagna tutta la stagione di Veronika. 

"Adesso guardo il vetro invece, e stavolta non distolgo lo sguardo. Mi restituisce l'immagine di una donna seduta. Mi viene voglia di afferrarla e scuoterla. Mi viene voglia di dirle:" Dai, adesso andiamo. Da qualche parte arriveremo"".

Lettura molto piacevole.
Mio voto: 8 e mezzo / 10