Titolo originale: The miniaturist (2014)
In un giorno d’autunno del 1686, la diciottenne Petronella Oortman − Nella-fra-le-nuvole è il soprannome datole da sua mamma – bussa alla porta di una casa nel quartiere più benestante di Amsterdam. È arrivata dalla campagna con il suo pappagallo Peebo, per iniziare una nuova vita come moglie dell’illustre mercante Johannes Brandt. Ma l’accoglienza è tutt’altra da quella che Nella si attendeva: invece del consorte trova la sua indisponente sorella, Marin Brandt; nella camera di Marin, Nella scopre appassionati messaggi nascosti tra le pagine di libri esotici; e anche quando Johannes torna da uno dei suoi viaggi, evita accuratamente di dormire con Nella, e anche solo di sfiorarla. Anzi, quando Nella gli si avvicina, seduttiva, memore dell’insegnamento della mamma (“Il tuo corpo è la chiave, tesoro mio”), lui la respinge.
L’unica attenzione che Johannes riserva a Nella è uno strano dono, la miniatura della loro casa e l’invito ad arredarla. Sembra una beffa. Eppure Nella, che si sente ospite in casa propria, non si perde d’animo e si rivolge all’unico miniaturista che trova ad Amsterdam. E proprio il miniaturista sembra custodire i segreti della famiglia Brandt che, inesorabilmente, mentre la casa in miniatura si va completando, si squadernano davanti agli occhi della giovane Nella. (goodreads)
ATTENZIONE: contiene spoiler sulla trama
Stavo cercando un libro ambientato in Olanda e sono stata attirata da questo. Mi intrigava molto la trama e anche il libro mi ha intrigato fin oltre la metà.
Petronella/Nella (18 anni) viene data in sposa a Johannes (39 anni). Quando lei lo raggiunge ad Amsterdam, non è lui che fa gli onori di casa, è la sorella Marin, personaggio rigido e altero che manda avanti la casa. Johannes è spesso via per lavoro e pare non abbia nessuna intenzione di "adempiere ai suoi doveri coniugali". Petronella prova anche a mettergli una mano sui pantaloni e lui la scaccia. A questo punto in lei cominciano a sorgere un sacco di dubbi sul perchè l'ha sposata se poi non la vuole toccare, comincia a pensare che non avrà mai figli e a cosa penserà la gente... Lui, come regalo di nozze le porta un mobiletto, una casa delle bambole, che lei deve arredare a suo gusto. Dal momento che non sa da che parte iniziare, Marin le dà un libro dove ci sono indicati gli artigiani della città e Nella scopre l'esistenza di un miniaturista a cui si rivolge chiedendo i primi tre pezzi della casa. Nonostante Nella scriva al miniaturista che non vuole altri pezzi, questi invece continuano ad arrivare. E con sgomento (e un po' di timore) Nella si rende conto che c'è qualcosa di stregato in quei pezzi. Le poltrone sono effettivamente identiche a quelle di casa Brandt, le bambole rappresentano esattamente i personaggi che abitano la casa e i 3 personaggi con cui hanno più relazioni. Le statuine sembrano essere quasi profetiche di avvenimenti che accadranno davvero. E Nella comincia a spaventarsi e a voler cercare di trovare ad ogni costo questo miniaturista, che in realtà pare essere una donna che Nella continua a vedere in situazioni apparentemente casuali e che la fissa intensamente, ma senza mai farsi prendere. Finchè la donna sembra essere scomparsa e anche i pezzi non arrivano più, e Nella scopre che in tutta la città le donne avevano scritto a questa miniaturista per addobbare le loro case delle bambole.
Oltre alla storia della miniaturista che prende totalmente l'attenzione di Nella, anche nella famiglia succedono una serie di avvenimenti non lieti. Nella scopre che Johannes è omosessuale e il ragazzo con cui ha avuto una tribolata storia (Jack) è anche stato pagato per accusarlo di averlo sodomizzato. Otto, nel tentativo di difendere l'onore del padrone, ferisce il ragazzo, ed è costretto a scappare. Johannes sarà processato per sodomia e cattiva gestione delle vendite dello zucchero di un ex amico, ora suo nemico, che ha palesemente pagato Jack per esagerare le accuse a carico di Johannes. Oltre a ciò, si scopre che Marin è incinta e non vuole che nessuno lo venga a sapere; purtroppo per Nella, non potrà spacciare il bambino per suo figlio, perchè è di colore...
Ho svelato un po' molto della trama ma era difficilmente raccontabile con meno parole, almeno per voler far capire qualcosa.
"Le parole sono come l'acqua in questa città, Nella.
Una goccia può farci annegare"
Amsterdam è una città piena di pregiudizi (parliamo poi del 1686), dove la sodomia è il peggior crimine che si può attribuire ad un uomo. Le testimonianze possono essere facilmente comprate, soprattutto per porre fine a rancori vecchi di dodici anni da parte di Meermans nei confronti di Johannes. E' un periodo storico in cui le donne contano poco, sono quelle che portano avanti la casa, ma il potere politico e commerciale è solo degli uomini. La stessa miniaturista, essendo donna, è qualcosa di fuori dal comune (le donne non potevano fare gli artigiani, a parte in pochi settori tipo la sartoria).
“La speranza è pericolosa, Petronella”
“E' meglio di niente”
La città è resa molto bene. Ho trovato la scrittura di Jessie Burton un po' pomposa, un po' piena di troppi fronzoli, ma si legge bene. La storia è molto intrigante, diventa molto triste con la cattura di Johannes e il resto. Non pensavo finisse così, ammetto che mi aspettavo un libro a lieto fine o almeno con una fine un po' meno tragica. Oltretutto, il finale rimane apertissimo (infatti ho visto che c'è un secondo libro dove la protagonista è Thea, la figlia di Marin).
Rimane un po' incompiuta la storia della miniaturista, che era davvero intrigante. Di lei si sa che è stata apprendista da un orologiaio (che era suo padre), che si chiamava Petronella (pare sia un nome diffuso) ma che i suoi orologi erano troppo particolari per essere venduti. E' una strega? E' una veggente? E' solo brava a suggestionare le persone come Nella? Boh, non lo sappiamo.
Bello il glossario dell'Olanda a fine libro, con la spiegazione di alcuni termini che si sono incontrati nella lettura. Bello l'elenco degli emolumenti che prendevano le varie figure lavorative in Olanda nel Seicento. Bello l'esempio di spese che si potevano sostenere in una casa benestante di Amsterdam.
Una cosa che mi ha creato un po' di confusione è il diminutivo di Petronella (Nella) perchè in alcuni punti si faceva confusione tra "Nella pensa che..." e "Nella cucina c'è..."; magari in italiano si poteva tradurre con Nellie, Nelle, Nelly, insomma qualcosa di diverso da una preposizione articolata.
Bel libro ma mi lascia un po' così...
Mio voto: 7 e mezzo / 10