mercoledì 27 aprile 2022

w…w…w…wednesdays #181

     "w…w…w…wednesdays" è una rubrica con la quale posso aggiornarvi sulle mie letture attuali, passate e prossime.  

Ovviamente, se vi va, sono ben accetti i vostri interventi per condividere con me le vostre letture ;-)

Partecipare è facile, basta rispondere a queste domande:
1) cosa stai leggendo?
2) cosa hai appena finito di leggere?
3) quale pensi sarà la tua prossima lettura? 

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Appunto per la serie "ho questo post pronto da oltre un mese..." 
Le mie risposte (181^ puntata - mercoledì 27 aprile 2022)

1) cosa stai leggendo? 
- i prodigi della città di N. - Robert Perisic
- donna di porto pim - Antonio Tabucchi

2) cosa hai appena finito di leggere? 
lacci - Domenico Starnone - abbandonato al 54%
- ci vediamo un giorno di questi - Federica Bosco

3) quale pensi sarà la tua prossima lettura?  
- la testa perduta di Damasceno Monteiro - Antonio tabucchi
- il vecchio e il mare - Hemingway

domenica 24 aprile 2022

Prendimi... se puoi! - Frank W. Abagnale


Titolo originale: Catch Me if You Can (1980)

Rapinatore, imbroglione, falsario, impostore. A neppure vent'anni Frank Abagnale - alias Frank Williams, Robert Conrad, Frank Adams... - è tutto questo, e molto di più. Ha solo sedici anni quando, grazie a una carta d'identità e una licenza di volo abilmente sofisticate, riesce a spacciarsi per pilota della Pan Am e a dare il via a un vorticoso giro di truffe. È l'esordio di una travolgente carriera, che lo trasforma nel più giovane ricercato sulla lista dei dieci criminali "Most Wanted" dell'FBI. Da New York al Messico, dalla Francia all'Italia, hanno fatto di tutto per incastrarlo. E alla fine ci sono riusciti, ma solo per scoprire che Frank Abagnale, come i gatti, ha nove vite. Una più straordinaria dell'altra. (goodreads)

La storia vera del più grande truffatore americano, un diciassettenne che lascia la casa e comincia una carriera di truffe. Comincia utilizzando la carta carburanti del padre, poi stampa assegni, si spaccia per pilota, per pediatra, per professore universitario, per avvocato. Nessuno si accorge di nulla e nessuno ha dubbi sulla sua età.
Ricercato in mezzo mondo, riesce a cavarsela sempre, anche in modo rocambolesco a volte, grazie ad astuzia e faccia tosta. E molta fortuna.
La cosa incredibile di questo libro è che la vicenda è vera. Probabilmente, ai tempi in cui agiva, i controlli erano veramente scarsi, perchè non si spiega altrimenti come possa avercela sempre fatta, spesso senza dover fornire documenti, ma semplicemente sulla fiducia.
Mi ha lasciato un po' insoddisfatta il fatto che non venga detto come viene fermato definitivamente. Quando si trova nel motel, accerchiato dalla polizia, riesce a fare fessi gli ennesimi poliziotti spacciandosi per uno di loro e poi sparisce nel bosco. Dopodiche, nell'epilogo, ci viene detto che adesso lavora anche come consulente a fianco dell'FBI proprio per cercare di stanare truffatori.
Libro gradevole, una lettura di evasione (va beh, scusate il gioco di parole..). Si legge bene, scorrevole. Ho trovato un po' noiosa la parte delle studentesse che ingaggia, mentre sono piuttosto crude le pagine della carcerazione in Francia. Lui sostiene più volte di non aver mai frodato la singola persona (insomma...) ma solo il sistema che stava dietro (bancario, ecc); poteva essere interessante anche qualche riflessione sul come mai ad un certo punto ha deciso di passare completamente dall'altra parte e diventare un cacciatore di falsari.
Interessante.
Mio voto: 7 / 10

martedì 19 aprile 2022

Fascismo mainstream - Valerio Renzi


Titolo originale: Fascismo mainstream (2021)

Il fascismo è un fenomeno che appartiene esclusivamente al passato o si può riproporre davvero nel futuro? Dirimere questo nodo è fondamentale per capire l'avanzata dell'estrema destra, il successo di tesi xenofobe e suprematiste, l'ingresso nel dibattito pubblico di concetti e riflessioni fino a poco tempo fa ritenuti impresentabili. Valerio Renzi, giornalista e scrittore, ha partecipato negli ultimi anni come relatore o auditore a una gran quantità di dibattiti sui temi del razzismo, dell'avanzata dell'estrema destra, sull'azione dei gruppi neofascisti e neonazisti. Si è reso conto che c'era l'esigenza di iniziare ad affrontare la questione con una prospettiva differente, abbandonando un approccio puramente descrittivo ed entrando nello specifico del perché quella che sembrava un'ideologia definitivamente sconfitta dalla storia si riaffacci sullo scenario contemporaneo, raccogliendo consensi e determinando il senso comune. La tendenza maggioritaria di giornalisti, intellettuali, esponenti politici democratici, progressisti, è quella di pensare i propri avversari come privi di idee. Le parole d'ordine e i discorsi dei fascisti e della destra vengono presentati semplicemente come un'ideologia bestiale, una sorta di deviazione patologica da quello che è giusto e naturale. (ibs)

Premetto che, se non mi fosse stato richiesto per un torneo letterario, non avrei mai e poi mai letto un saggio a sfondo politico. Detto questo, ho trovato interessante la lettura di questo libro, che propone una vera e propria disamina dell'economia neoliberale del secondo dopoguerra, e di come il capitalismo abbia messo salde radici arrivando a indebolire lo stato democratico e la speranza nel futuro. Futuro che viene visto come qualcosa di non interessante e su cui non possiamo agire per renderlo migliore. Meglio quindi scappare e cercare di andare a vivere su un altro pianeta o in un bunker sotterraneo, piuttosto che smettere di danneggiare ciò che già abbiamo. Uno scenario su cui si è inserita l'idea che sia meglio tornare indietro, prima della rivoluzione sessuale e della libertà di mercato, dove i maschi bianchi erano padri e padroni su chiunque altro. 
Non è un libro sul fascismo, ma più in generale è uno sguardo sul mondo economico e politico a livello non solo italiano ma mondiale.
Il libro espone in maniera discorsiva e con un linguaggio non difficile, tutta una serie di situazioni che hanno portato al diffondersi delle idee della destra, in particolare dell'estrema destra. Con una serie di riferimenti a filosofi e scrittori, (molti sono i libri citati), argomenta le sue spiegazioni con uno stile che, mi sembra, riesca ad essere abbastanza imparziale. Solo nell'ultimo capitolo mi è parso di notare una specie di "schieramento".
Interessante.
Mio voto: 7 / 10

Sbocciati a scuola. Un'insegnante di musica racconta - Alessandra Anceschi


Titolo originale: Sbocciati a scuola. Un'insegnante di musica racconta (2021)

Un libro che, riprendendo i ricordi e le esperienze dei decenni di insegnamento dell'autrice, insegnante di musica alle scuole medie, tenta di farne un bilancio, raccontando di «una scuola che fa spuntare le ali e non solo le tarpa», attraverso dieci storie di ragazzi e ragazze prova a dare conto di altre centinaia di storie in cui l'incontro tra chi insegna e chi apprende ha generato un fruttuoso scambio reciproco, dimostrando che, dopo tutto, «la scuola è un luogo nel quale, studenti e insegnanti, possono e devono sbocciare». (ibs)

Ho letto questo libro per un torneo letterario. Credo che se lo avessi visto in libreria, non lo avrei mai preso..
Il libro parte con una riflessione sull'esperienza scolastica dell'autrice, una specie di excursus della sua carriera di insegnante, con alcune conclusioni che ha maturato negli anni. Dopodiche, dice di aver chiesto ad una decina di studenti di ripensare alle loro esperienze durante gli anni della scuola media. 
Ho trovato la prima parte molto interessante, mentre i racconti dei ragazzi rendono il tutto un po' frammentario e, in alcuni casi, un po' auto celebrativo. Alla lunga, questo continuo rimbalzare tra il ricordo della prof e il ricordo del ragazzo di turno, mi ha sinceramente un po' annoiato. Tutte le storie riportate sono di ragazzi che sono stati aiutati dalla musica e da lei come professoressa. 
Interessante, ma forse non lo apprezzo quanto potrebbe meritare.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

martedì 12 aprile 2022

Regina rossa - Juan Gòmez-Jurado

 

Titolo originale: Reina roja (2018)
Titolo in inglese: Red queen

Antonia Scott è speciale. Molto speciale. Non è una poliziotta né una criminologa. Non ha mai impugnato un'arma né portato un distintivo. Eppure ha risolto dozzine di casi. Ma è da tempo che non esce dalla sua soffitta a Lavapiés. Dotata di un'intelligenza straordinaria, è stanca di vivere: ciò che ha perso contava molto più di ciò che l'aspetta là fuori. Jon Gutiérrez, quarantatré anni, omosessuale, ispettore di polizia a Bilbao, è nei guai: su Internet circola un video in cui, nell'intento di aiutare una giovane prostituta, introduce nell'auto del suo protettore una dose di eroina sufficiente a mandarlo dritto in prigione. A farli conoscere è Mentor, la misteriosa figura a capo dell'unità spagnola di Regina Rossa: un programma segreto volto alla cattura di criminali di alto profilo in Europa. Così, loro malgrado, Antonia e Jon si trovano a collaborare a un caso spinoso: il cadavere di Álvaro Trueba, il figlio della presidentessa della banca più grande d'Europa, è stato ritrovato in una villa immacolata con un calice pieno di sangue in mano. La stessa notte, anche Carla Ortiz, figlia di uno dei più ricchi imprenditori del mondo, è scomparsa. Entrambe le famiglie hanno ricevuto una telefonata da un uomo che dice di chiamarsi Ezequiel, ma non vogliono rivelare i dettagli della conversazione avuta con lui: evidentemente, ci sono dei segreti così grandi da non poter essere sacrificati nemmeno in nome di un figlio. Chi è Ezequiel? Si tratta di uno psicopatico o dietro c'è qualcosa di più? Per Antonia e Jon scatta così una disperata corsa contro il tempo, tra false piste, pestate di piedi e trappole mortali, attraverso i meandri più oscuri di Madrid. (ibs)

Alla libreria che frequento, qualche tempo fa avevano consigliato la lettura (fresca di stampa) del secondo libro con Antonia Scott come protagonista, ma ho pensato di recuperare il primo per leggerli in fila. Non avevo capito che si trattasse di una trilogia, pensavo che fosse una serie, come succede in molti casi, ma poco cambia, anzi, vorrà dire che di alcune cose avremo le risposte solo alla fine del terzo libro (peraltro già tutti editi in lingua originale, mentre manca il terzo in italiano).
Interessante. Una coppia di investigatori un po' strana: lui un poliziotto sospeso dal servizio, grosso (ma non grasso, ci tiene a ripeterlo), omosessuale; lei una minuta donna che da tre anni dorme in ospedale accanto al marito in coma, che si concede tre minuti al giorno per pensare al suicidio, e che ha un cervello di intelligenza superiore a chiunque altro al mondo.
Una bella trama, con alcuni buchi narrativi creati per lasciare pathos, soprattutto quando Antonia arriva ad una conclusione, rimane in sospeso cosa ha scoperto e poi viene detto in seguito.
Lettura che ho divorato in pochissimi giorni perchè ha un buon ritmo.
La trama che ho riportato sopra è già esaustiva senza voler rivelare nulla e lasciarvi la sorpresa.
Intrigante la scrittura, con i pensieri dei personaggi che vengono intervallati (in grassetto) al racconto.
Quello che mi lascia un po' perplessa, è la spettacolarità di alcune scene, un po' molto cinematografiche, soprattutto verso il finale.
Nel complesso l'ho gradito molto e vorrei arrivare alla fine della trilogia.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

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Trilogia con Antonia Scott:
- 1 Regina rossa
- 2 Lupa nera
- 3 Re bianco

Storia della mia ansia - Daria Bignardi

 

Titolo originale: Storia della mia ansia (2018)

“Un pomeriggio di tre anni fa, mentre stavo sul divano a leggere, un'idea mi ha trapassata come un raggio dall'astronave dei marziani. Vorrei raccontare così l'ispirazione di questo romanzo, ma penso fosse un'idea che avevo da tutta la vita. "Sappiamo già tutto di noi, fin da bambini, anche se facciamo finta di niente" dice Lea, la protagonista della storia. Ho immaginato una donna che capisce di non doversi più vergognare del suo lato buio, l'ansia. Lea odia l'ansia perché sua madre ne era devastata, ma crescendo si rende conto di non poter sfuggire allo stesso destino: è preda di pensieri ossessivi su tutto quello che non va nella sua vita, che, a dire il vero, funzionerebbe abbastanza. Ha tre figli, un lavoro stimolante e Shlomo, il marito israeliano di cui è innamorata. Ma la loro relazione è conflittuale, infelice. "Shlomo sostiene che innamorarci sia stata una disgrazia. Credo di soffrire più di lui per quest'amore disgraziato, ma Shlomo non parla delle sue sofferenze. Shlomo non parla di sentimenti, sesso, salute. La sua freddezza mi fa male in un punto preciso del corpo." Perché certe persone si innamorano proprio di chi le fa soffrire? E fino a che punto il corpo può sopportare l'infelicità in amore? Nella vita di Lea improvvisamente irrompono una malattia e nuovi incontri, che lei accoglie con curiosità, quasi con allegria: nessuno è più di buon umore di un ansioso, di un depresso o di uno scrittore, quando gli succede qualcosa di grosso” (goodreads)

Premetto che se non fosse per il gruppo di lettura, non avrei mai letto un libro con questo titolo. E la cosa assurda è che ci ho trovato di tutto ma veramente poca ansia.
Credevo che il libro fosse in parte autobiografico, invece pare che la Bignardi abbia smentito che sia così (nonostante anche lei sia stata malata).
Non è un libro che ho letto tutto d'un fiato. Ho trovato molto belle le parti in cui Lea riflette per conto suo; ho trovato tenera la storia tra lei e Luca, anche se non immaginavo un finale diverso; ho trovato poco interessanti le parti di Lea, Shlomo e il resto della famiglia (e poi, sinceramente, mi sono un po' persa con tutti i nomi che vengono citati e chi è parente con chi).
E' uno di quei libri che a caldo mi fanno dire "mah". Lo stile narrativo è sicuramente leggero, con tratti di ironia; questo sicuramente alleggerisce l'argomento. E tuttavia non riesco ad apprezzarlo nel suo insieme ma solo in alcune parti sparse.
Tra le parti che mi hanno più colpito ci sono sicuramente i racconti delle cure, la stanchezza di provare dolore fisico, il rigetto per gli aghi, il tormento dei medici che non riescono a trovare la vena. E anche la difficoltà di accettare la protesi, la caduta dei capelli, il non guardarsi allo specchio per non volersi vedere.
Il rapporto col marito è assurdo.

"Da ragazza lo sapevo che per venire amati bisogna prima amare se stessi. Avevo sotto gli occhi mia madre, i suoi inutili sacrifici, la sua ingombrante dipendenza da mio padre, da mio fratello, da me. Volevo essere diversa: indipendente, forte, felice. Quand’è che invece sono diventata come lei? Che cosa mi ha fregato? Quanto tempo è che sono in guerra, io? Trent’anni? Il cancro non è che l’ultima battaglia, e non è stata la più difficile. È stata quella contro me stessa la battaglia più lunga e cruenta. Sono io il mio peggior nemico.
Ma ecco che improvvisamente sono l’orfana nella soffitta, ho solo un mozzicone di matita e una candela, e non aver nulla da perdere mi regala una sensazione inebriante di forza e libertà. Il nuovo monologo, il matrimonio, i figli adolescenti, la malattia: tutte nuove battaglie.
Ora che mi sento sola nella foresta, libera di ricominciare, il futuro è tornato.
Ora che ho perso tutto, l’illusione di essere immortale, di essere giovane, di essere amata, ora che sono sola e affamata e coraggiosa come una belva nella giungla, ora sì che sono libera."

Mio voto: 6 e mezzo / 10

I milioni - Santiago Lorenzo

 

Titolo originale: Los millones (2010)

Madrid, 1986. Non è facile la vita per un terrorista. Il protagonista di questo libro ha un compito: andare al bar ogni mattina per vedere se qualcuno ha attaccato una gomma da masticare a un tavolino. Significherebbe che deve preparare l'attentato che farà partire la Rivoluzione. Ma la gomma sembra non arrivare mai, e quello dell'eversore è un lavoro molto mal pagato. Poi la svolta arriva, non quella che sperava: vince alla Lotteria. Ma ritirare il premio risulta complicato, se sei un terrorista senza carta d'identità. E il destino ha per lui una sorpresa ancora più inaspettata. (goodreads)

ATTENZIONE: contiene spoiler sulla trama

Francisco è un membro del GRAPO, un gruppo terroristico spagnolo. Passa la sua vita cercando di farsi notare il meno possibile. Abita in una casa che gli è stata data dal gruppo. Lavora in un capannone desolato, da solo, dove attacca etichette false alle magliette. L'unico personaggio con cui ha contatti è Julio, un (presunto) handicappato che gli consegna le magliette da etichettare e poi le va a riprendere, consegnandogli i soldi del lavoro. Un personaggio che non dice mai una parola. Poi c'è il bar dove costantemente si reca Francisco, nella lunga attesa di trovare le tre palline di chewing-gum attaccate sotto al bancone. Finchè un giorno, davvero ci sono le tre palline, ed è il momento in cui deve mettere in funzione il piano per cui è stato addestrato: collocare dell'esplosivo in un armadietto dell'aeroporto. Ma le cose non andranno come dovevano. L'ordigno salterà in aria prima del previsto, procurando solo un taglio alla mano di Francisco, mentre il botto sarà talmente lieve che anche le guardie della vigilanza preferiscono far finta che non sia successo niente. Ma lì nel bagno delle donne, dove si è infilato per lavarsi, Francisco conosce Primi (Primitiva), una giornalista con cui si crea una simpatia che nel tempo diventerà qualcosa di più. In tutto questo, Francisco si rende conto che l'unico biglietto che ha mai comprato della lotteria è proprio quello vincente. Ma lui, senza carta di identità, non potrà mai incassarlo. Intanto si scatena la caccia all'uomo, con tutti i giornalisti che vogliono trovare questo vincitore che non si manifesta. Tutta la situazione dà modo a Francisco di capire che è stanco di vivere nascosto. E, tuttavia, non è poi così facile uscire dal GRAPO, perchè quando decide di dare le dimissioni proveranno a farlo fuori, e sarà proprio la persona meno sospettabile che quasi ci riuscirà.

Il finale lo lascio scoprire a voi.
Ho trovato la trama di questo romanzo molto interessante e originale. Ho provato a capire per quale motivo non avesse la carta d'identità ma non l'ho trovato; cioè, capisco che non voglia farsi scoprire, ma che ne è stato? ce l'hanno quelli del GRAPO? l'ha distrutta? boh non sono riuscita a trovare la risposta.
Il libro parte abbastanza lento, come d'altronde è abbastanza lenta e ripetitiva la sua vita. D'un tratto comincia a parlare di Primi. Poi comincia ad alternarli. Mi ha lasciato un po' spiazzata che passa dall'uno all'altro senza cambiare capitolo e nemmeno lasciando più spazio tra i paragrafi. La narrazione prende più brio nel momento in cui Francisco e Primi si conoscono ed interagiscono, per poi diventare decisamente movimentata quando cercano di far fuori Francisco.
Ciò che ho trovato faticoso, è stata la scrittura. L'ho trovata pesante, prolissa, con dei termini che mi riprometto di cercare sul vocabolario. E poi l'ho trovata noiosa. Non saprei che altro termine usare. Troppi dettagli anche inutili e poi faticosa.
Bella idea, dubbia realizzazione.
Mio voto: 7 / 10

Il precipizio dell'amore. Solo appunti di una madre - Mariangela Tarì


Titolo originale: Il precipizio dell'amore. Solo appunti di una madre (2021)

Il dolore è come l'amore, è una potenza creatrice. Quando si ama tanto si crea: una famiglia, un figlio, un dipinto, parole nuove... Il dolore fa lo stesso. Quando è troppo forte deve diventare qualcos'altro. Mariangela Tarì, madre di due figli colpiti entrambi da gravi malattie, l'ha visto accadere. Mamme e papà senza più figli che si aggirano negli ospedali, che creano associazioni, che lottano per leggi più eque. Genitori attraversati da un dolore troppo grande che scartano l'odio e piantano ancora margherite. In queste pagine impetuose, vitali, la sofferenza si trasforma in energia, progettualità, combustile da bruciare "perché quando si ammala un bambino tutti si ammalano, tranne il bambino. Lui non sa di essere malato". E allora non resta che alzarsi dal letto, andare nel mondo, sforzarsi di vedere la bellezza e fare spazio alla felicità. Sì, perché gli anni di lotta giornaliera contro la malattia, la burocrazia, la società hanno reso limpida in Mariangela la consapevolezza che la felicità è una scelta. Di più: l'esercizio di forzare la felicità alla lunga la rende possibile. Ed evidentemente anche contagiosa, perché leggendo questo libro sentiamo l'impulso a vivere di più, con più gioia, leggerezza, affrontando anche la paura e il rifiuto, e poi andando oltre. Un racconto catartico, che ha origine da una lettera scritta d'impulso a un quotidiano e pubblicata sulla prima pagina della "Repubblica" nell'ottobre del 2018, la prima scintilla di una fiamma che Mariangela Tarì tiene accesa insieme alla sua famiglia, agli amici, agli altri genitori e a tutti i caregiver, coloro che si prendono cura. (ibs)

Dolorosissimo libro sul dolore di una famiglia che si trova ad avere, non uno, bensì due figli ammalati gravi entrambi. E' un racconto lucido su quelle che sono state le difficoltà, la superficialità dei primi medici che hanno visitato i bambini, la difficoltà nell'essere soli in una battaglia simile perchè nella società esistono solo barriere. La grande forza che è scaturita da dentro e l'avere accanto una grande famiglia che ha condiviso e aiutato come poteva per trovare qualsiasi modo che potesse creare vita laddove sembrava non essercene.
La forza e la paura, i momenti di gioia e i momenti in cui il dolore e la rabbia prendono il sopravvento.
E' un libro che ho letto praticamente tutto piangendo, perchè mi tocca molto da vicino, e faccio fatica anche a scriverne perchè mi ha mosso davvero tanto dentro. Molto intenso. Troppo intenso. Se non fossi stata "costretta" non lo avrei mai letto, ma quello che dice è veramente potente e non bisognerebbe girarsi dall'altra parte.

Mio voto: 8 / 10

lunedì 4 aprile 2022

Io non ho più paura - Niccolò Palombini

 

Titolo originale: Io non ho più paura (2021)

Cosa succede quando la malattia irrompe, improvvisa e devastante, nella vita di un ragazzo di sedici anni? Niccolò (Nicco, per gli amici) vive la sua adolescenza tra le gioie e le preoccupazioni della sua età, tra scuola, amici, fidanzata, sport... È fortunato, Nicco: circondato da una famiglia amorevole e sostenuto dalla complicità di due fratelli gemelli, può guardare con fiducia a un futuro pieno di promesse. All'improvviso però tutto cambia. Sul campo da calcio, la sua passione più grande, Nicco sente un dolore alla gamba, insistente, insidioso. I giorni passano, ma quel dolore no, non passa, anzi, si fa sempre più intenso, finché un giorno la gamba cede e le cose precipitano. Osteosarcoma: questa è la terribile sentenza che colpisce Niccolò come un pugno in pieno viso. È la primavera dei suoi sedici anni e lui ha un cancro. Inizia così una lenta discesa agli inferi tra biopsie, operazioni, ricoveri, terapie e devastanti effetti collaterali. Mentre i suoi coetanei si godono l'estate, Nicco, in una stanza d'ospedale, è costretto a crescere in fretta, solo contro un nemico implacabile e subdolo. E proprio quando la stanchezza sembra prendere il sopravvento, Niccolò scopre il potere del sorriso, di un atteggiamento positivo, della resilienza... In questa lettera accorata che è un incitamento a non darsi mai per vinti, Nicco non nasconde a, non il dolore, non la rabbia, non il senso di sconfitta. Nel labirinto dei suoi pensieri, delle sue altalenanti emozioni, ci prende per mano e ci apre il suo cuore, che ha scoperto essere più forte e coraggioso di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Perché essere coraggiosi non significa non avere paura, ma andare avanti nonostante la paura. I proventi dei diritti d'autore di questo libro saranno devoluti a Busajo Onlus, che si occupa di recuperare, rieducare e reinserire bambine e bambini di strada in Etiopia. www.busajo.org. (ibs.it)

Quando mi è stato chiesto di leggere questo libro, ero un po' perplessa perchè non amo i saggi. E, tuttora, non capisco come mai sia stato infilato in una categoria simile. Secondo me è una biografia ma non certo un saggio. A parte questo dettaglio, il libro ci racconta l'esperienza dell'autore, da quando a 16 anni (due anni prima di scrivere), facendo esami dopo un dolore ad una gamba che lo ha costretto ad abbandonare il campo da calcio su cui stava giocando, gli hanno diagnosticato un tumore. La paura, le visite, la chemio che ti devasta, il perdere persone che credevi ti sarebbero state vicine (tipo la fidanzata). Cercare di nascondere a chi ti sta vicino che stai molto peggio di quello che vuoi far credere a loro. Perchè ti rendi conto che la malattia non colpisce solo te ma anche le persone che ti vogliono bene.
Il testo è scritto in ordine abbastanza cronologico, quasi un diario. Quello che traspare, oltre alla paura, è la forza di un ragazzo che ha dovuto ridefinire da un giorno all'altro le sue priorità, rendendosi conto di cosa davvero era importante e di cosa non lo era, con l'aiuto della famiglia e riavvicinandosi alla fede.
E' un libro corto. Nonostante l'argomento triste, si legge bene, è scorrevole. Sicuramente una toccante testimonianza.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

La tentazione di essere felici - Lorenzo Marone


Titolo originale: La tentazione di essere felici (2015)

Titolo in inglese: The temptation to be happy

Cesare Annunziata potrebbe essere definito senza troppi giri di parole un vecchio e cinico rompiscatole. Settantasette anni, vedovo da cinque e con due figli, Cesare è un uomo che ha deciso di fregarsene degli altri e dei molti sogni cui ha chiuso la porta in faccia. Con la vita intrattiene pochi bilanci, perlopiù improntati a una feroce ironia, forse per il timore che non tornino. Una vita che potrebbe scorrere così per la sua china, fino al suo prevedibile e universale esito, tra un bicchiere di vino con Marino, il vecchietto nevrotico del secondo piano, le poche chiacchiere scambiate malvolentieri con Eleonora, la gattara del condominio, e i guizzi di passione carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda le entrate con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere. Ma un giorno, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia. Cesare capisce subito che in quella coppia c’è qualcosa che non va, e non vorrebbe certo impicciarsi, se non fosse per la muta richiesta d’aiuto negli occhi tristi di Emma… I segreti che Cesare scoprirà sulla sua vicina di casa, ma soprattutto su se stesso, sono la scintillante materia di questo formidabile romanzo, capace di disegnare un personaggio in cui convivono, con felice paradosso, il più feroce cinismo e la più profonda umanità. (goodreads)

Emozionante. E' il primo aggettivo che mi viene in mente per descrivere questo libro. Cesare è un vecchio scorbutico ma dal cuore tenero. I suoi pensieri sulla vita sono carichi di ironia e le sue battute incredibilmente taglienti. Eppure non esita un attimo ad ergersi a paladino della giustizia quando capisce che Emma, che guarda caso ha lo stesso nome di una donna che ha amato, è vittima delle violenze del marito. Ma la verità è che nessuno può essere salvato se non vuole essere salvato, ed Emma non vuole denunciare il marito violento perchè si vergogna, perchè vuole il suo bene e non il suo male. Marito che, peraltro, è già stato denunciato dalla precedente compagna e con una seconda denuncia finirebbe dritto in galera.
Attraverso i suoi pensieri, Cesare, io narrante del libro, ci porta dentro alle sue riflessioni sulla vita, sui rimpianti per le cose che non ha fatto, per le volte che ha preferito rimanere piuttosto che provare ad andare altrove inseguendo la felicità. Un tema profondo e doloroso che però viene espresso con l'ironia di questo personaggio bizzarro, circondato da personaggi bizzarri.
Mio voto: 9 / 10

venerdì 1 aprile 2022

Premio Strega Europeo 2022

31 marzo 2022. Il Premio Strega Europeo, giunto alla nona edizione, rinnova la collaborazione con il Salone internazionale del libro di Torino. Le autrici e gli autori selezionati presenteranno anche quest’anno al Salone i rispettivi libri in gara, tra venerdì 20 maggio e domenica 22 maggio. 
La cerimonia di premiazione avrà luogo domenica 22 maggio alle ore 18.30 presso il Circolo dei Lettori. 

I cinque libri candidati al Premio Strega Europeo 2022: 

- Elin Cullhed, Euforia (Mondadori) 
- Sara Mesa, Un amore (La Nuova Frontiera) 
- Megan Nolan, Atti di sottomissione (NN editore)
- Amélie Nothomb, Primo sangue (Voland)
- Mikhail Shishkin, Punto di fuga, (21lettere)

I dodici libri candidati alla LXXVI edizione del Premio Strega

31 marzo 2022. Il Comitato direttivo del premio – composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Ernesto Ferrero, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco (presidente), Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi, Antonio Scurati e Giovanni Solimine – ha scelto i 12 candidati che si disputeranno l’edizione 2022 tra i 74 titoli proposti quest’anno dagli Amici della domenica.

Questi i libri selezionati:

- Marco Amerighi, Randagi(Bollati Boringhieri)
- Fabio Bacà, Nova (Adelphi)
- Alessandro Bertante, Mordi e fuggi(Baldini+Castoldi)
- Alessandra Carati, E poi saremo salvi(Mondadori)
- Mario Desiati, Spatriati(Einaudi)
- Veronica Galletta, Nina sull’argine, (minimum fax)
- Jana Karšaiová, Divorzio di velluto(Feltrinelli)
- Marino Magliani, Il cannocchiale del tenente Dumont (L’Orma)
- Davide Orecchio, Storia aperta(Bompiani)
- Claudio Piersanti, Quel maledetto Vronskij(Rizzoli)
- Veronica Raimo, Niente di vero(Einaudi)
- Daniela Ranieri, Stradario aggiornato di tutti i miei baci (Ponte alle Grazie)

La proclamazione della cinquina finalista si terrà l’8 giugno a Benevento, al Teatro Romano, mentre l’elezione del vincitore si svolgerà giovedì 7 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.