Titolo originale: Pianoforte vendesi (2008)
È la notte dell'Epifania, sera di festa a Bellano. Dal treno scende "il Pianista" - così chiamato per via delle sue mani lunghe e affusolate -, ladro di professione. Piove, fa freddo. Perlustrando le contrade nell'attesa della folla che assisterà alla processione dei Re Magi, il Pianista incappa in un cartello affisso su un vecchio portone: "Pianoforte Vendesi". Incuriosito, dopo aver saputo che l'appartamento è disabitato e visto che il tempo non migliora, rovinando così la festa e soprattutto trattenendo nelle loro case le sue possibili prede, decide di entrare... "Pianoforte Vendesi" è la storia di un ladro che deve scegliere tra le buone e le cattive azioni: il bianco e il nero, come i tasti del pianoforte. I gesti che si troverà a compiere rivelano un grande desiderio di riscattare la sua umanità. Sullo sfondo c'è un'intera collettività, un paese sospeso - per una notte - fra legalità e illegalità, fra lecito e illecito, fra comandamento etico e abitudine. In questo romanzo breve Andrea Vitali ci fa scoprire una Bellano inedita, notturna, forse un po' magica. Tra le strade e nelle case si avverte ancora l'eco, e forse il respiro, di tutti coloro che lì hanno vissuto, gioito, sofferto, sognato, amato. Così, attraverso le atmosfere soffuse e le penombre di "Pianoforte Vendesi", Andrea Vitali rende omaggio alla sua città. (goodreads)
Ammetto una cosa: mi mancava un audiolibro per completare la 50 books challenge e ho cercato una cosa corta. Da questo punto di vista, le storie di Andrea Vitali sono una certezza.
Questo racconto è molto carino e ha pure alcuni elementi di soprannaturale che non mi aspettavo.
Il pianista, così chiamato per le mani affusolate, sta facendo ricognizione per vedere dove potrà trovare zone di ressa in cui nascondersi tra la gente e derubare i malcapitati. Cena in una osteria, ma quando fa per uscire vede che il tempo è cambiato e sta piovendo e nevicando insieme. Questo compromette il suo lavoro perchè la gente rimarrà in casa. Gli viene allora in mente del palazzo in cui c'è in vendita il pianoforte, e dando per scontato che sia disabitato, decide di andare a vedere. L'appartamento del pianoforte è aperto, non ci sono rumori, tutto buio. Tranne una luce che filtra da sotto una porta, dalla quale verrà fuori una vecchia signora che spiega di essere una maestra di pianoforte, che non si è mai sposata perchè era già sposata alla musica. Il pianista, tramite le mani della vecchia, comincia a suonare il piano, e questo allerta i vicini perchè sanno che la casa è disabitata. I carabinieri, chiamati ad intervenire, non possono far altro che acciuffare questo ragazzo, che racconta una storia sconclusionata, dice di non saper suonare il pianoforte ma in realtà lo suona molto bene. Lui dice che è merito della vecchia che suona con lui. Peccato che la signora pare sia morta un anno prima...
Vi ho già detto anche troppo. Ho ascoltato l'audiolibro, cosa che non amo particolarmente. La storia è molto carina fino alla fine. L'ho scelto per caso ma sono contenta.
Mio voto: 7 / 10
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