Titolo originale: A season in the snow (2019)
Una fuga sulle montagne può sciogliere un cuore di ghiaccio? Alice Bright ha un lavoro che adora, una famiglia affettuosa e amici insostituibili. Ma quando il destino si mette di traverso, la sua favola perfetta sembra incrinarsi e i suoi sogni vanno in frantumi. Bear, un adorabile cucciolo in cerca di casa, potrebbe essere esattamente ciò di cui Alice ha bisogno per rimettersi in carreggiata. Ma un appartamento a Londra non è proprio l’ideale per un cane di montagna. E così Alice e Bear si ritrovano in viaggio verso le montagne innevate della Svizzera alla ricerca di una nuova casa: possibile che un cambiamento radicale possa aiutarli a lasciarsi il passato alle spalle? Tra scoppiettanti fuochi di legna, caffetterie accoglienti e panorami mozzafiato, Alice sente che il suo cuore potrebbe iniziare lentamente a guarire. Ma basteranno nuovi amici e un affascinante vicino di casa ad aiutare Alice a innamorarsi di nuovo della vita? Quando la vita di Alice sembra andare in frantumi, un adorabile cucciolo fa breccia nel suo cuore
Isla Gordon Vive sulla costa inglese con un adorabile cagnone. Un magico inverno sulla neve è il suo primo romanzo, ispirato alla sua vita di tutti i giorni insieme a un cucciolo extralarge. (ibs)
Mi ero fatta incantare un po' dalla trama di questo romanzo, che mi pare banalizzi un po' l'evento che "mette di traverso il destino"...
Il libro comincia un po' alla "sex and the city", con cinque amiche che si ritrovano nei bar e chiacchierano di frivolezze. Due di loro, Alice e Jill, si conoscono dall'infanzia e sono come sorelle. Una sera, queste due, partecipano ad un concerto all'aperto, la calca causa uno sfondamento delle transenne, Alice rimane gravemente ferita ad una gamba, Jill muore. Da qui si dipana il resto della vicenda, con Alice che non si dà pace, perchè è stata lei a prendere i biglietti del concerto, le manca Jill, non esce più di casa e smette anche di lavorare (disegna vignette satiriche). C'è un problema però. Poche settimane prima, Jill aveva adottato un cucciolo di pastore del bernese, e Alice decide di farsi carico del cucciolo. Ad un certo punto, Alice si rende conto che non può uscire solo negli orari in cui nessuno la vede, e vivere nel casino di Londra le crea disagio. Decide allora di fare il viaggio che aveva programmato con Jill, andare in Svizzera in auto, per far vedere al cane la sua "terra di origine". Da qui in poi c'è il resto della storia.
L'impressione che ho avuto è che il libro affronta un po' tutto con molta superficialità. E' vero che vuole essere un libro sulla rinascita, sull'uscire dal lutto, un libro leggero e positivo.
I dialoghi sono veramente sciocchi. Non so dare un'età ai protagonisti, le quattro amiche si sono conosciute all'università e già tutte lavorano, quindi potrei ipotizzare tra i 25 e i 30, però mi ricordano dei ragazzi delle superiori.
Non so, sono un po' perplessa dall'intero risultato. Il libro parte molto frivolo, poi c'è la parte un pelo più "seria" della morte di Jill, e dopo alterna situazioni contrastanti. Il tutto, secondo me, poteva essere trattato in modo più accattivante, senza dover per forza diventare un mattone di pesantezza. Sto pensando ad altri libri che ho letto, con situazioni simili dove lo svolgimento ha un linguaggio che mi ha catturato; qui non è successo.
Gradevole, ma niente di che.
Mio voto: 6 e mezzo / 10
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