domenica 10 dicembre 2023

Delitto al Festival di Sanremo - Achille Maccapani


Titolo originale: Delitto al Festival di Sanremo (2021) 

Sono le cinque di una domenica mattina. Il vicequestore di Sanremo Francesco Orengo è nel suo alloggio di servizio, in pieno riposo dopo un’intensa giornata lavorativa. Di colpo viene svegliato dal suo primo collaboratore, l’ispettore capo Dario hanno trovato un cadavere nella toilette del teatro Ariston. L’omicidio è avvenuto poche ore prima, al termine della serata finale del Festival della Canzone Italiana presentata da Amadeus, con la partecipazione di Fiorello. Uno choc terribile per la capitale italiana della musica e del turismo, la città della Liguria più famosa in tutto il mondo. Per il commissario Orengo, tornato nel suo ponente ligure da poche settimane, dopo parecchi anni di esilio volontario tra la Lombardia e il Piemonte, è l’inizio di un turbine infernale. Al suo fianco, la squadra investigativa lavora a ritmo convulso, tra documenti raccolti, ricostruzioni del passato della vittima, un noto imprenditore nel settore delle calzature in provincia di Caserta, nonostante intoppi e boicottaggi, e numerosi risvolti nascosti che si agitano attorno a Sanremo e alla kermesse festivaliera. Ben presto, Orengo dovrà pure fare i conti con il suo difficile passato e un nemico che agisce per metterlo costantemente in difficoltà. Nel frattempo il giovane commissario ritroverà le sue radici nel paese nativo, il suggestivo borgo medievale di Castel Vittorio, nell’estremo entroterra della Val Nervia, suggellate dal ritrovato incontro con la bella ristoratrice Martina Rebaudo. Un romanzo nel quale emerge l’atmosfera di Sanremo, del suo centro cittadino, dell’atmosfera magica e frenetica del Festival, e di una Liguria di ponente sempre più inquieta e contrassegnata da numerosi colpi di scena. (goodreads)

Primo libro della serie del commissario Francesco Orengo.
Ho trovato questo libro per caso, cercando qualcosa che nel titolo avesse un sinonimo di "celebration". 
Diciamo che non mi aspettavo che fosse un capolavoro del giallo...
Il libro parte in prima persona, con l'assassino che ci spiega cosa sta avvenendo sul palco e poi spiega di dover uccidere questo imprenditore di origini campane, che ogni anno segue da abbonato le cinque serate del festival di Sanremo.
La narrazione procede alternando pagine in prima persona (dell'assassino, appunto) a pagine in terza persona dove viene presentato il commissario e tutta la trafila per capire chi ha commesso il crimine. Oltre a ciò, viene presentato un po' il commissario, che soffre nel stare in luoghi troppo affollati da quando anni prima dovette gestire l'ordine pubblico di una finale di Champions a Torino dove successe un disastro (ma da cui fu scagionato in quanto obbedì a disposizioni dei superiori senza decidere niente). Sempre lui, è nato in un paesino vicino a Sanremo, dove si trasferisce ogni volta che può, anche per rivedere Martina, che è decisamente più giovane di lui e se la ricorda da bambina, e di cui è innamorato.
La storia non è male, ma la scrittura proprio non prende. Lo stile è fin troppo descrittivo, potrei quasi dire scolastico. Espressioni che mi lasciano perplesse per quanto sono un po' forzate ("Orengo si lascia avvolgere dalla donna che gli trasmette il suo affetto sincero", "ritrovatisi nell'appartamento"). Anche nell'esprimere i sentimenti di Orengo per Martina vengono usati dei termini che di affettuoso o passionale hanno poco.
Sembra che tutti non facciano altro che bere caffè..
A tre quarti di libro, si rendono conto di aver spulciato le schede di ogni persona che era presente in teatro quella sera, quando è chiaramente impossibile che il qualcuno del pubblico possa aver commesso il crimine, principalmente perchè tutti sono stati perquisiti all'entrata (quindi non potevano avere introdotto una pistola). Quindi Orengo, nel giro di poche pagine, capisce che sono altre le persone che deve controllare. Poi, grazie a non si sa quale colpo di intuizione, scopre il mandante e di conseguenza il killer. Tutte cose che noi non potevamo scoprire e che ci vengono semplicemente sbattute lì.
Insomma. Bella idea ma decisamente migliorabile come svolgimento e soprattutto come linguaggio.
Mio voto: 6 / 10

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