domenica 10 dicembre 2023

Sabbie bianche - Geoff Dyer


Titolo originale: White sands. Experiences from the outside world (2016)

Ci sono, nel mondo, città, fiumi, vulcani, deserti che pulsano di un'energia arcana, di un magnetismo misterioso che attrae gli sguardi e i passi, i sogni e i desideri. Ci sono regge, strade, foreste che risuonano di parole: le parole di Goethe quando scorge per la prima volta il mare a Venezia, le parole di Kerouac mentre disegna il profilo dell'America con le ruote di una Cadillac, le parole di Joyce per smarrirsi e ritrovarsi a Dublino, le parole di Hemingway per inseguire il sole da Parigi a Pamplona. Parole che guidano, parole cicerone, calamite, fari: parole che ci fanno vedere il mondo come altrimenti non potremmo mai fare. A queste parole si aggiungono oggi quelle di Geoff Dyer, stralunato viaggiatore, favoleggiatore babelico, flâneur della letteratura, incantatore della sabbia, che sa animare per plasmarla in forme sempre nuove, un ammaliamento che non conosce fine: sabbia bianca dei deserti americani, sabbia bianca fra le strade della Città Proibita, sabbia bianca di neve sotto il cielo di una notte alle Svalbard, sabbia bianca in riva al mare di Tahiti, sabbia sospesa nel vento, sabbia che scorre dalle dita chiuse a pugno, sabbia in perpetuo, inarrestabile movimento. Come Geoff Dyer, come noi. Sabbie bianche non è un romanzo, né un reportage, non è una raccolta di racconti e nemmeno un diario di viaggio: è tutte queste cose e si ostina a non esserne nessuna; è lo «spazio vuoto sulla cartina» del suo autore. È, soprattutto, la conferma dell'incredibile dono di Geoff Dyer di mescere arte e vita, immagini del reale e fantasmi dell'immaginazione: geodeta della parola, Dyer deposita nel deserto abbacinante della pagina i semi di un'affabulazione inesauribile, come inesauribile è la sua e nostra tensione, umana troppo umana, a trovare un posto nel mondo, un senso, un amore. Alla perenne ricerca di qualcosa, ci smarriamo allora fra dune di sabbia, destinati a non giungere mai all'oasi cui aneliamo. Ma non importa, suggerisce Geoff Dyer, la vita è questo, quello che succede quando non troviamo ciò che cerchiamo. (ibs)

Libro letto per il gruppo di lettura online. La trama che avete letto lo rende un libro molto accattivante, e ovviamente nel gruppo di lettura ha riscosso ampi consensi. A me sinceramente è piaciuto poco e ho fatto fatica a seguirlo. Il libro è diviso in dieci capitoli. Ci sono alcuni episodi interessanti (i pali di Lightning field, Spiral Jetty di Smithson, Watts towers), altri che mi hanno annoiato terribilmente, altri che non ho capito. Il viaggio in Cina (primo capitolo) mi stava piacendo molto, ma finisce troncato (o se preferite, aperto ad ogni possibilità). Nel secondo, l'autore sta andando in Polinesia per scrivere un libro su Gauguin; di per sè era interessante, ma poi si allarga talmente (arriviamo alle foto di Ghirri) che non vedevo l'ora che finisse. Sono quei libri che, probabilmente, dovrei leggere due volte per vedere se li comprendo meglio, ma non è una cosa che amo fare (e mi sono già abbastanza annoiata la prima volta).
Mio voto: 6 e mezzo / 10

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