lunedì 25 dicembre 2023

Il gatto che muoveva la montagna - Lilian Jackson Braun


Titolo originale: The Cat Who Moved a Mountain (1992)

Sono passati i cinque anni da quando Qwilleran si è dovuto trasferire a Pickax, e adesso ha pienamente a disposizione i soldi dell'eredità. Decide quindi di prendersi l'estate per riflettere sul suo futuro, e decide di andare in un paese chiamato Spudsboro, incastonato tra due montagne chiamate Grande Patata e Piccola Patata. La Grande Patata è già stata raggiunta dal disboscamento selvaggio e successiva costruzione di case su case, mentre la Piccola Patata è abitata ancora da persone che cercano di scoraggiare lo stesso tipo di "sviluppo". In città quindi c'è grande astio tra gli Spud e i Taters (montanari della Piccola Patata).
Qwill affitta una enorme casa, chiamata Tiptop, che potrebbe ben essere convertita in albergo, ma è l'unico posto in cui sono accettati i gatti. Era la casa della famiglia di J.J. Hawkinfield, proprietario del giornale locale e personaggio piuttosto influente in città, morto un anno prima proprio nel cortile della casa. A Qwill cominciano a fremere i baffi, anche perchè i siamesi cominciano a comportarsi in modo strano. Koko, soprattutto, comincia a spostare di continuo un quadro dove è dipinta una montagna; dietro ad esso è nascosta la chiave per l'ufficio (nascosto da un mobile) di J.J. Hawkinfield. Ovviamente Qwill comincia a fare domande in giro, scoprendo che in carcere è finito Forest Beechum, un Tater, dopo un processo piuttosto superficiale. Tutto ciò convince Qwill ad approfondire la questione e comincia ad accumulare notizie dicendo che sta pensando di scrivere una biografia proprio di J.J. Hawkinfield. Ovviamente, per arrivare a risolvere il caso avrà bisogno di Koko...
In questo libro della serie, troviamo Qwill che fa una pausa da Pickax city per finire in mezzo alle montagne. Ora che può andarsene liberamente dove vuole, la verità è che non sa cosa fare. Così pensa che stare isolato sul cucuzzolo di una montagna possa aiutarlo a riflettere. In realtà tutta questa solitudine gli porta una gran nostalgia del suo paesino, ma ha anche modo di conoscere persone nuove, alcune decisamente gradevoli. E poi ovviamente ha trovato pane per i suoi denti, e il mistero dell'omicidio di J.J. Hawkinfield lo tiene impegnato.
Ammetto che, questa nuova ambientazione non mi è dispiaciuta.
Il libro si legge bene, la vicenda si segue bene, i nuovi personaggi mi sono piaciuti. Anzi, forse è il libro più chiaro tra quelli che ho letto finora. Alla soluzione del caso ci sono arrivata anche io.
Mi è piaciuto anche il riferimento al disboscamento selvaggio delle montagne. Poi ci sono anche tanti pregiudizi tra Spuds e Taters. Interessante.
Unica nota un po' stonata. Ad un certo punto, Qwill scopre che ogni settimana ci sono dei manifestanti che protestano con dei cartelli. In uno di questi c'è scritto "Foresta libera" che suppongo in inglese fosse "Forest free", così il fraintendimento di Qwill ci sta, ma in italiano è impossibile da rendere (perchè è impossibile confondere Foresta con Forest, essendo due parole diverse...) ma va beh...
Molto gradevole.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

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