mercoledì 29 giugno 2022

494 Bauhaus al femminile - Anty Pansera


Titolo originale: 494 Bauhaus al femminile (2021)

475 studentesse
11 docenti
6 donne intorno a Gropius
1 manager
1 fotografa

Una puntuale e inedita ricerca archivistica raccoglie e svela le vicende biografiche di TUTTE le “ragazze” del Bauhaus, le Bauhausmädels. Anty Pansera coinvolge il lettore trasportandolo nell’affascinante vita all’interno dell’Accademia dove studenti e studentesse convivevano con maestri del calibro di Gropius, van der Rohe, Kandinskij, Klee, e il tempo libero era condiviso tra feste, letture, discussioni politiche, storie d’amore, mostre, performances artistiche, musica (l’Accademia aveva una propria orchestra), sport; sullo sfondo, naturalmente, la tragica ascesa del nazismo che portò alla chiusura dell’Accademia, al divieto di pratica per gli artisti, e che costrinse molte delle donne (più del 14% era di origine ebrea) alla fuga e all’esilio, quando non alla morte in campo di concentramento.
Se fra i “ritrovamenti” dell’autrice c’è anche una misteriosa italiana, Maria Grazia Rizzo, la cui storia è ancora da ricostruire, sarà incredibile leggere di Lisbeth Oestreicher, moderna Penelope che riuscirà a salvarsi in campo di concentramento procrastinando il completamento dei capi di maglieria realizzati per l’amante del comandante del campo. O, ancora, di Edith Suschitzky, che aderisce al partito comunista austriaco iniziando un’attività di agente segreto dell’Unione Sovietica (determinante la sua attività nel reclutamento del cosiddetto “cir­colo delle spie di Cambridge”) e frequenta il corso di fotografia a Dessau nel 1929-1930.
Eccole, le ragazze del Bauhaus: dietro ad ognuna di loro ci sono storie diverse, tutte accomunate dalla determinazione a trovare una propria strada in settori prima non accessibili, mettendo a punto linguaggi felicemente “moderni”: tessitura ma anche fotografia, architettura, stampa, legatoria, pittura murale, falegnameria, vetro e/o lavorazione del legno, grafica pubblicitaria. Donne certamente autonome e indipendenti, anche se in molti casi rimaste troppo a lungo nell’ombra, magari di un marito o di un collega più famoso, e ora finalmente riscoperte. (nomosedizioni.it)

Disamina di un argomento che conoscevo giusto per sentito dire. Tuttavia, se ho trovato decisamente interessanti le parti dove veniva descritto in generale il Bauhaus e i vari corsi di studio/lavoro che presentava, alla lunga ho trovato terribilmente noioso leggere le storie di tutte queste donne (credo le abbia davvero citate tutte 494...) anche perchè molte sono davvero simili tra loro. E moltissime finiscono col fatto che loro creavano degli oggetti su cui non godevano di alcun diritto d'autore perchè questo spettava sempre all'uomo, anche quando collaboravano insieme. Considerando che il Bauhaus era nato proprio dicendo di abbattere i muri della distinzione sessuale, in questo ha ampiamente fallito. 
Pazzesco lavoro di ricerca e documentazione svolto dall'autrice, corredato anche da foto (poteva metterne di più anche per far vedere alcuni degli oggetti che vengono citati...). Sicuramente un libro che sarà apprezzato a chi ama il genere (e i dettagli storici).
Mio voto: 6 e mezzo / 10

La peste antonina. Storia della prima pandemia: dalla Cina alla Roma imperiale - Giuseppe Testa


Titolo originale: La peste antonina. Storia della prima pandemia: dalla Cina alla Roma imperiale (2021)

Dieci milioni di morti fra uomini, donne e bambini. È il bilancio della peste antonina che, sotto il principato di Marco Aurelio, flagellò l’Impero romano all’apice della sua potenza. Alcuni storici del mondo antico considerano questa epidemia la causa remota della gravissima crisi che avrebbe travolto la Roma dei Cesari; ma tutti ne circoscrivono la portata entro i limiti dell’Impero. Oggi però, la diffusione delle infezioni di origine zoonotica, di cui il Covid-19 è la variante piú recente, ha indotto a riconsiderare la questione da una visuale differente: quella dei virologi. Ponendo a confronto le fonti storiografiche latine e quelle della Cina degli Han, emerge un nuovo quadro: la peste antonina arrivò in Occidente dalla Cina imperiale tramite l’incrocio in Persia fra i legionari romani in guerra coi Parti e i mercanti cinesi in pianta stabile a Baghdad. Questa ipotesi traccia un itinerario epidemiologico analogo a quello del Covid-19 disegnando uno scenario in cui la pandemia che ci affligge apparirebbe come l’ultimo ritrovato di un tipo di infezione animale-uomo risalente almeno a due millenni fa. Se cosí fosse, la peste antonina andrebbe considerata come la prima pandemia documentata della storia e da essa, forse, abbiamo ancora qualcosa da imparare. (ibs)

Un interessante excursus storico sulle ipotesi di come si sia generata la prima manifestazione virale della storia a cui si può associare il termine di pandemia.
Sicuramente un libro che chi ama la storia può apprezzare per i tanti riferimenti al mondo romano e al mondo cinese e al come queste due potenze si siano trovate ad affrontare una emergenza simile in tempi quasi coincidenti, non avendo veri e propri contatti fra loro.
Linguaggio facile, anche se in alcuni momenti mi è parso un po' confusionario, nel senso che espone una teoria e poi ne espone una seconda decisamente diversa.
Alla lunga mi ha un po' annoiato, ma non sono amante di questo genere di libri.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

domenica 26 giugno 2022

Il club dei ricordi perduti - Ann Hood


Titolo originale: The Knitting Circle (2006)

Senza nessuno cui dedicarle, le parole sono vuote e inutili. Come vuota e inutile è ormai la vita di Mary Baxter, una brillante giornalista che ha visto il filo della sua esistenza spezzarsi un maledetto giorno di primavera. Tuttavia, con un matrimonio sull’orlo del fallimento e un lavoro che ha perso ogni significato, Mary sorprende per prima se stessa quando decide di seguire l’unico consiglio che le ha dato la madre per superare il dolore: iscriversi a un corso di lavoro a maglia. Scettica ma allo stesso tempo incuriosita, Mary inizia quindi a frequentare la merceria di Alice – una premurosa e saggia vecchietta – dove cinque donne si ritrovano ogni mercoledì sera per creare sciarpe, maglioni, cappellini e calzini. Così, col passare delle settimane, si instaura un profondo rapporto di intimità e amicizia tra Mary e le componenti del «club», che durante le sedute le raccontano il proprio passato. Come Scarlet, che ha deciso di aprire una panetteria dopo aver perso l’amore; o Beth, madre di quattro figli, che si porta dietro un grande rimpianto; e poi Lulu, Ellen, Harriet, ognuna con la sua storia e i suoi segreti, le gioie e le delusioni, i successi e i fallimenti… E saranno proprio quelle donne e la serenità trasmessa dal lavoro a maglia ad aiutare Mary a capire che è sempre possibile uscire dal guscio in cui ci rinchiudiamo, per aprirci di nuovo alla vita e all’amore. (goodreads)

Mary ha perso sua figlia, Stella, di 5 anni, per la meningite. Il dolore è fortissimo, la paralizza, non trova un motivo per alzarsi dal letto o per uscire o per rispondere agli amici. Vedere bambine e famiglie felici la distrugge. Ma un giorno sua madre le consiglia di cominciare a lavorare a maglia, e stranamente Mary decide di ascoltare il suo consiglio. Nel "sit and knit" di Alice, Mary imparerà che il lavoro a maglia ha un potere rilassante e conoscerà altre persone (principalmente donne e un uomo) che, come lei, hanno cominciato a lavorare a maglia per uscire da un dolore. Non è una cosa rapida, richiede tempo.
E' un libro doloroso sulla perdita, sul vuoto incolmabile che lascia. E' anche un libro di amicizia, perchè a volte il condividere il proprio dolore non lo fa scomparire ma lo può rendere sopportabile. 
Tutti i partecipanti al club della maglia ci racconteranno le loro storie, anche la madre di Mary, che quel circolo l'ha conosciuto anni prima. E, per ultima, anche Mary riuscirà a tirare fuori le parole che tanto l'hanno soffocata. 
Mi è piaciuto molto, a parte l'improbabile (secondo me) parte in cui Mary entra in un bar e dopo due minuti bacia uno sconosciuto e poi ci passa dei giorni insieme. 
Lo credevo più leggero e invece non lo è; tutti i partecipanti al club della maglia hanno delle storie molto pesanti alle spalle. Molto piacevole la scrittura. 
Carino, nelle pagine finali, l'elenco dei libri citati.
Mio voto: 8 / 10

sabato 25 giugno 2022

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il Mare dei Mostri - Rick Riordan


Titolo originale: The Sea of Monsters (2006)

La vita di un semidio a New York non è sempre facile, e quella di Percy Jackson è diventata una vera impresa da quando ha scoperto di essere figlio di Poseidone e deve trascorrere tutte le estati al Campo Mezzosangue, insieme ai suoi simili. Ma ora il campo è in grave pericolo: l'albero magico che lo protegge è stato avvelenato e non riesce più a difenderlo dalle invasioni dei mostri. Solo il Vello d'Oro può salvarlo! Ma è custodito su un'isola da Polifemo, nelle acque tumultuose del Mare dei Mostri. La missione è affidata alla figlia di Ares, ma Percy non può certo restarsene con le mani in mano... anche perché il suo satiro custode Grover è nelle grinfie di Polifemo! Accompagnato dalla fedele Annabeth e dal nuovo amico ciclope Tyson, Percy dovrà intraprendere un viaggio per mare e affrontare le mille insidie che nasconde, dalla maga Circe al canto delle sirene. E come se non bastasse, la profezia dell'Oracolo si complicherà... Chi sarà, tra i figli dei tre Grandi, a tradire gli dei dell'Olimpo? (goodreads)

Seconda avventura per Percy Jackson. Alla fine dell'anno scolastico, dove ha fatto amicizia con un ragazzone chiamato Tyson, la scuola viene attaccata da una serie di mostri Lestrigoni. Percy, Tyson e Annabeth (che è andata a cercarlo) riescono ad arrivare al Campo Mezzosangue che però è sotto attacco da parte di mostri. Infatti, l'albero che protegge il campo è stato avvelenato e quindi sta perdendo il suo potere di protezione. Chirone, il custode del campo, è stato licenziato e al suo posto è stato messo Tantalo. Qui al campo, Annabeth farà vedere a Percy che Tyson è in realtà un ciclope, e Poseidone lo riconoscerà come proprio figlio (e quindi fratello di Percy).
Occorre andare a cercare il vello d'oro, l'unica cosa che può risanare l'albero di Talia, e per la missione viene designata Clarisse, figlia di Ares. Tuttavia, Percy continua a sognare il suo amico satiro Grover che è in pericolo, rinchiuso da Polifemo che lo ha scambiato per una donna e vuole sposarlo non appena avrà finito di tessere la tela. Quindi anche Percy, con Annabeth e Tyson, partono alla ricerca del vello, scontrandosi anche con Luke, Clarisse e vari mostri finchè arrivano al vello e ovviamente riescono a portarlo al campo. Ma nel finale arriva al Campo anche una ragazza che lascia tutti increduli: si tratta di Talia, figlia di Zeus (che dovrebbe essere morta..), e che complica parecchio la profezia sui figli dei tre Dei... Sarà la più grande amica o la più acerrima nemica di Percy?
Sempre piacevoli le avventure di Percy Jackson, un po' alla volta voglio arrivare alla fine della serie. Mi piace questo mix di realtà con le divinità greche. Anche se è un libro per ragazzini, lo leggo sempre molto volentieri.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

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Percy Jackson & the Olympians:
Book 2: The sea of Monsters
Book 3: The Titan's curse
Book 4: The battle of the Labyrinth
Book 4.5: Percy Jackson and the Sword of Hades
Book 4.6: Percy Jackson and the Stolen Chariot
Book 4.7: Percy Jackson and the Bronze Dragon
Book 5: The Last Olympian
Book 5.5: Percy Jackson and the Singer of Apollo

Melma rosa - Fernanda Trìas


Titolo originale: Mugre rosa (2020)

In una città portuale devastata da una peste misteriosa, una donna tenta di capire perché il suo mondo sta crollando. Un vento tossico avvelena le strade e costringe a chiudersi in casa o fuggire, i supermercati si svuotano e la melma rosa prodotta con scarti animali è ormai l'unico alimento reperibile, ma c'è dell'altro: il collasso di tutti i suoi legami affettivi, l'incertezza, il peso dei ricordi. Mentre mette insieme i risparmi con l'idea di partire per il Brasile, la protagonista si muove fra la madre, a cui da sempre la lega un rapporto fortissimo ma conflittuale; Max, l'amore che non riesce a dimenticare, ora ricoverato dopo il contagio; e Mauro, il ragazzino di cui si prende cura, afflitto da una fame insaziabile. Partire equivale a salvarsi, eppure farlo senza di loro è impossibile. Con una scrittura luminosa e immagini potentissime, Fernanda Trías mette a nudo la schizofrenia di una società sempre più simile alla nostra – trovando bellezza anche nel caos – e la fragilità dei rapporti umani, l'unica cosa che conta quando si è sull'orlo dell'abisso. (goodreads)

Letto per il gruppo di lettura della libreria, abbiamo anche avuto l'occasione di incontrare l'autrice dal vivo.
Il libro mi è piaciuto. Ho fatto fatica all'inizio perchè mi poneva un sacco di domande che hanno avuto risposta solo più tardi. Tuttavia mi ha preso abbastanza presto e le pagine scorrevano rapidamente quasi senza accorgermene.
Siamo in una realtà distopica, in un paese perennemente avvolto dalla nebbia, che ogni tanto viene spazzata via da un vento maligno per cui la gente deve rinchiudersi in casa.
Il male è cominciato dal mare, i pesci hanno cominciato a morire. Poi questo morbo ha attaccato gli uomini e infine gli uccelli, praticamente spariti dalla città.
La città non ha un nome, potrebbe essere Montevideo ma anche una qualunque città di mare.
La protagonista, di cui non sappiamo il nome, ha una madre con cui ha un rapporto terribile, un ex marito che è ricoverato in ospedale nel reparto dei cronici, e si occupa di un ragazzino che ha una sindrome per cui mangia qualunque cosa si trova a tiro.
La melma rosa è il cibo prodotto dalla fabbrica locale, che in pratica è un mix di scarti animali.
La protagonista, mentre deve sopravvivere al presente, ripensa alla sua vita. Avrebbe sempre voluto scappare in Brasile e pur avendo ormai i soldi non si decide. E' un romanzo sui legami umani, sulla loro fragilità.
Non ho gradito molto i dialoghi tra un capitolo e l'altro perchè il più delle volte non capivo chi parlava e di cosa parlava. Non ho particolarmente gradito il finale che sembra quasi aperto. Nel complesso, un libro molto interessante, una bella scrittura, ma con qualcosa che non mi ha convinto del tutto.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

domenica 19 giugno 2022

Tokyo Express - Seichō Matsumoto


Titolo originale: 点と線 (Ten to sen) - 1958
Titolo in inglese: Points and lines

In una cala rocciosa della baia di Hakata, i corpi di un uomo e di una donna vengono rinvenuti all’alba. Entrambi sono giovani e belli. Il colorito acceso delle guance rivela che hanno assunto del cianuro. Un suicidio d’amore, non ci sono dubbi. La polizia di Fukuoka sembra quasi delusa: niente indagini, niente colpevole. Ma, almeno agli occhi di Torigai Jutaro, vecchio investigatore dall’aria indolente e dagli abiti logori, e del suo giovane collega di Tokyo, Mihara Kiichi, qualcosa non torna: se i due sono arrivati con il medesimo rapido da Tokyo, perché mai lui, Sayama Ken’ichi, funzionario di un ministero al centro di un grosso scandalo per corruzione, è rimasto cinque giorni chiuso in albergo in attesa di una telefonata? E perché poi se n’è andato precipitosamente lasciando una valigia? Ma soprattutto: dov’era intanto lei, l’amante, la seducente Otoki, che di professione intratteneva i clienti in un ristorante? Bizzarro comportamento per due che hanno deciso di farla finita. Per fortuna sia Torigai che Mihara diffidano delle idee preconcette, e sono dotati di una perseveranza e di un intuito fuori del comune. Perché chi ha ordito quella gelida, impeccabile macchinazione è una mente diabolica, capace di capovolgere la realtà. Non solo: è un genio nella gestione del tempo. Con questo noir dal fascino ossessivo, tutto incentrato su orari e nomi di treni – un congegno perfetto che ruota intorno a una manciata di minuti –, Matsumoto ha firmato un’indagine impossibile, ma anche un libro allusivo, che sa con sottigliezza far parlare il Giappone. (goodreads)

Interessante giallo ambientato in Giappone. Tutto sembra avvalorare l'ipotesi del doppio suicidio ma agli investigatori qualcosa non torna. E visto che sono coinvolti personaggi che sono già in osservazione per scandali politico-economici, la polizia continua ad investigare anche dopo la chiusura del caso. La trama è ben articolata, almeno fino al momento di svelare la soluzione che invece è un po' contorta e difficilmente indovinabile. O, quantomeno, non abbiamo le prove per indovinarla del tutto.
Molto interessante il fatto dei quattro minuti dei treni, in Italia una cosa simile non potrebbe mai essere ambientata...
Trovo che dietro alla vicenda ci sia una denuncia al sistema corrotto dei politici. Troviamo anche altri elementi culturali del Giappone (anche il suicidio), nonostante il libro sia effettivamente un po' datato.
E' un giallo poco truculento e molto cervellotico. Non mi è dispiaciuto.
Non sapevo che questo giallo in realtà è stato pubblicato nel 1958! In Italia era già stato pubblicato da Mondadori col titolo "La morte è in orario" nel 1971. 
Mio voto: 7 / 10

giovedì 16 giugno 2022

Il colore viola - Alice Walker


Titolo originale: The Color Purple (1982)

Violentata dall'uomo che credeva essere suo padre, privata dei due figli, sposata a un uomo che odia, Celie, una giovane donna di colore, viene separata anche dall'amata sorella Nettie, che finirà missionaria in Africa. Per trent'anni Nettie scriverà a Celie lettere che questa non riceverà mai, mentre Celie, oppressa dalla vergogna della sua condizione, riesce a scrivere solo a Dio. Sarà l'amante del marito, una affascinante cantante di blues, a cambiare il colore della sua vita, insegnandole a ridere, giocare, amare. (goodreads)

Erano un po' di anni che avevo questo libro nella lista di quelli che volevo leggere e, finalmente, ce l'ho fatta. Avevo visto il film secoli fa e ne ho comunque un ricordo molto sbiadito.
Beh, la trama dice già molto della storia. Celie ha quattordici anni quando Pà (che si scoprirà non essere il suo vero padre) comincia ad abusare di lei. I due bambini vengono fatti sparire e Celie non avrà altri figli in vita sua. Celie è bruttina ma sa gestire la casa e i bambini, così quando Mr___ (che non viene mai chiamato per cognome, scopriremo ad un certo punto che si chiama Albert) chiede di sposare sua sorella Nettie, il padre rifiuta e gli dice di prendere Celie. Celie non avrà alcun tipo di affetto da questo marito, vedovo con figli difficili, e per tutta la vita continuerà a pensare alla adorata sorella Nettie, che nel frattempo è riuscita a scappare di casa. Ad un certo punto, nella casa di Celie, viene ospitata Shug Avery, cantante di successo e amore mai sopito di Mr___. All'inizio il rapporto tra le due donne è difficile, Shug è piuttosto scontrosa e cattiva, ma Celie riesce a fare breccia nel suo cuore e nascerà un vero e proprio amore tra le due donne.
Nettie, missionaria in Africa, scrive a Celie tante lettere che lei mai riceverà perchè il marito gliele tiene nascoste. Almeno finchè Shug non le trova e lo dice a Celie. Questo fa nascere in Celie un grande odio per Mr___ , ma Shug non permette che lo uccida, se la porta via con sè. A quel punto, Celie può leggere le lettere di Nettie, dove la sorella le spiega la vita e le usanze in Africa. Ho trovato questa la parte un po' più noiosa del libro, perchè praticamente di punto in bianco, il centro della storia si sposta in Africa, lasciando Celie come comparsa. Anche Celie comincia a scrivere a sua sorella, ma lei non riceverà mai le lettere, anzi, ad un certo punto arriva anche un telegramma dove sembra che la nave su cui viaggiavano Nettie e tutta la sua famiglia è stata affondata e loro sono dispersi.

Tanti spunti di riflessione in questo libro. Prima di tutto, sicuramente la situazione di schiavitù dei neri; ma anche la schiavitù delle donne nere nei confronti di padri e mariti.
E' con l'intervento di Shug Avery che Celie capisce cosa vuol dire amare ed essere amata. E capisce anche cosa significa soffrire per amore.
Il rapporto con la sorella, la mancanza, il sentirla comunque in qualche modo presente anche se è a chilometri di distanza, il non credere che sia morta perchè Celie la sente viva. C'è anche una frase molto bella di Celie, quando dice (circa) che se sua sorella è davvero morta allora bisognerà solo trovare un modo diverso per comunicare.
C'è un bellissimo dialogo che avviene tra Celie e Shug su Dio. Celie è arrabbiata con Dio; Shug le dice che Dio non lo troverà mai in chiesa, ma lo troverà nella natura, negli animali, nel cielo, lo troverà nel cercarlo.

"Vuol dire che Dio è vanitoso?, chiedo. No, fa lei. Non è vanitoso, vuole soltanto condividere le cose belle. Secondo me Dio s'incazza se passi davanti al colore viola in un campo qualunque e non ci fai caso. "

“Bisogna togliersi l'uomo dagli occhi per vedere tutto il resto. L'uomo corrompe ogni cosa, dice Shug. Lo trovi dappertutto, sulla scatola dei biscotti, nel tuo cervello e alla radio. Cerca di farti credere che è dappertutto. Quando cominci a credere che è dappertutto, cominci anche a credere che è lui, Dio. E invece no. Quando cerchi di pregare, e l'uomo ti si para davanti, digli di andare al diavolo, dice Shug. Pensa ai fiori, al vento, all'acqua, a un grosso sasso. Ma non è facile, credimi. L'uomo è abituato a essere al centro di tutto, non vuol cedere. Minaccia fulmini e saette, alluvioni e terremoti. Dobbiamo resistere.”

Il romanzo è in forma epistolare; all'inizio Celie scrive i suoi pensieri a Dio, poi abbiamo le lettere di Nettie e dopo le lettere di Celie a Nettie.
Il linguaggio è semplice, quasi rude. E' un romanzo che ti fa indignare perchè le donne vengono considerate degli oggetti, alla mercè di uomini violenti. La parte che mi ha annoiato un po' è quella delle lettere di Nettie. E' vero che si può fare un parallelismo tra i neri in America e i neri in Africa, una specie di confronto tra la civiltà "primordiale" e la sua "evoluzione", però ammetto che ero più interessata alla storia di Celie e non vedevo l'ora che l'attenzione tornasse lì.
La storia tra Shug e Celie è trattata con molta delicatezza, anche nelle pagine in cui il loro amore diventa fisico.
Molto toccante il finale, sia per quanto riguarda il ritorno di Nettie e il vedere che i suoi figli (di Celie) sono stati allevati da una buona famiglia e sono cresciuti bene, ma anche per il fatto che Mr___ ha iniziato a capire dove si è comportato male con Celie e tra loro nasce una specie di sodalizio lavorativo che diventa anche momento di dialogo improntato su una nuova base di sincerità e gentilezza reciproca.
Mio voto: 8 / 10

Come il mare - Wilbur Smith


Hungry as the Sea (1995)

Nick Berg, il "Principe d'oro", temuto e ammirato proprietario di una grande compagnia navale, è caduto nella polvere. Duncan Alexander gli ha portato via tutto: le navi, la moglie, il figlio. Gli rimane soltanto un rimorchiatore oceanico, il "Warlock". Quando ne assume il comando, nel porto di Città del Capo, sa di avere di fronte a sé una sfida per la vita. E quando il destino gli farà incontrare di nuovo l'odiato rivale, quella sfida si trasformerà in duello: un lungo duello mortale, sui mari, nelle corti di giustizia, ovunque, che si potrà concludere soltanto con la distruzione di uno dei due avversari. (goodreads)
Avevo letto questo libro secoli fa e da un po' di tempo meditavo di rileggerlo perchè ne avevo un bel ricordo. Ammetto, invece, che mi è quasi sembrato di leggere un libro nuovo, non ricordavo granchè. Ma va beh.
La storia è intrigante, con questi due uomini acerrimi rivali, il tutto ambientato in un mare furioso che li mette a dura prova.
Il protagonista mi è piaciuto, anche se è un po' un superman che sa sempre trovare la soluzione al problema, un personaggio un po' troppo in balia dei suoi istinti sessuali e che prende una serie di decisioni abbastanza stupide per un uomo "gelido" come appare all'inizio del romanzo.
Il cattivo è un cattivo di quelli veri, di quelli che quasi ispirano ammirazione perchè sanno prevedere le mosse dei rivali e non farsi stanare.
Le donne, mah. Bellissime, sensualissime. Entrambe un po' molto stereotipate. Chantelle ha lasciato Nicholas per mettersi con Duncan, poi però la passione si spegne e quando Nicholas si trova un'altra allora lei si rende conto che le manca e fa di tutto per riconquistarlo e spazzare via la rivale (compreso il telefonare all'altra per dirle che è riuscita a portarselo a letto). Pessima lei ma anche cretino lui che, pur amando un'altra, non riesce a tenere chiusi i pantaloni. Samantha invece la conosciamo come guida sulla nave da crociera che si arena all'inizio del libro, dove peraltro rischia di morire affogata come è successo a tutto il resto del gruppo della sua scialuppa, ma dopo due minuti dal salvataggio ha già superato lo shock e già sbava per Nicholas e non trova di meglio da fare che comportarsi da svenevole col resto dell'equipaggio per conquistare lui. Poi scopriremo che in realtà è una biologa marina, anche ecologista attivista, con appetiti sessuali quasi insaziabili, decisamente molto sciocca. Assurdo poi che mentre va all'aeroporto a cercare Nick, Samantha fa cadere le valigie di un altro personaggio e le basta fare un sorriso affinchè sia quasi lui a chiederle scusa per essersi trovato sul suo percorso. Mah.
Se la prima l'ho ritenuta odiosa, la seconda mi è risultata comunque fastidiosa.
Forse avrebbe dovuto lasciare fuori dalla storia le donne, concentrandosi sul mare e la diatriba con Duncan, perchè le parti "rosa" sono quasi stucchevoli anche per una romantica come me.
Ho trovato difficoltà in alcuni punti perchè il romanzo, quando parla delle navi, diventa anche abbastanza tecnico e, alla lunga, questi dettagli un po' mi hanno annoiato.
Quindi, a mio parere, bella ambientazione, trama interessante, ma mi lascia perplessa lo svolgimento.
Mio voto: 7 / 10

martedì 14 giugno 2022

Addio ad Abraham Yehoshua

14 giugno 2022. Abraham Yehoshua, scrittore israeliano di fama internazionale, e' morto questa mattina, aveva 85 anni.
Ad annunciare il decesso l'ospedale Ichilov di Tel Aviv.

Per decenni Yehoshua era stato un fervente paladino di una soluzione negoziata del conflitto fra Israele ed i palestinesi, assieme con due altri celebri scrittori israeliani: Amos Oz (deceduto nel dicembre 2018) e David Grossman.
Nel tempo i tre erano divenuti un punto di riferimento costante per la sinistra sionista ed il loro parere era stato spesso richiesto - in Israele e all'estero - sugli avvenimenti correnti. 

In Italia Yehoshua era molto amato e molti suoi libri sono stati tradotti. Fra questi: "Il signor Mani", "Viaggio alla fine del millennio", "Elogio della normalità", "L'amante", "Fuoco amico", "Un divorzio tardivo" e "La figlia unica".
Dopo un matrimonio durato 50 anni, nel 2016 era rimasto vedovo, cosa che lo aveva molto prostrato.

Nelle ultime interviste, rilasciate mentre sapeva di essere gravemente ammalato, aveva affermato di attendere la morte con serenità, anche se si diceva molto preoccupato per il futuro politico e sociale di Israele. 
Yehoshua lascia tre figli e sette nipoti.



venerdì 10 giugno 2022

I finalisti del Premio Strega 2022

08 giugno 2022. In diretta streaming dal Teatro Romano di Benevento è stato annunciato su RaiPlay il risultato della prima votazione del Premio Strega 2022.

Accedono alla finale del Premio sette libri anziché cinque, due ex aequo al quinto posto, mentre il settimo in virtù dell’art. 7 del regolamento di votazione, che recita: "Se nella graduatoria dei primi cinque non è compreso almeno un libro pubblicato da un editore medio-piccolo (così definito secondo la classificazione delle associazioni di categoria e le conseguenti valutazioni del comitato direttivo), accede alla seconda votazione il libro (o in caso di ex aequo i libri) con il punteggio maggiore, dando luogo a una finale a sei (o più) candidati".

Il totale dei voti espressi ha quindi determinato i seguenti finalisti alla LXXVI edizione:

Mario Desiati, Spatriati (Einaudi) con 244 voti
Claudio Piersanti, Quel maledetto Vronskij (Rizzoli) con 178 voti
Marco Amerighi, Randagi (Bollati Boringhieri) con 175 voti
Veronica Raimo, Niente di vero (Einaudi) con 169 voti
Fabio Bacà, Nova (Adelphi) con 168 voti
Alessandra Carati, E poi saremo salvi (Mondadori) con 168 voti
Veronica Galletta, Nina sull’argine, (minimum fax) con 103 voti

L’elezione del vincitore si svolgerà giovedì 7 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma e sarà trasmesso in diretta televisiva da Rai Tre.

mercoledì 8 giugno 2022

w…w…w…wednesdays #182

      "w…w…w…wednesdays" è una rubrica con la quale posso aggiornarvi sulle mie letture attuali, passate e prossime.  

Ovviamente, se vi va, sono ben accetti i vostri interventi per condividere con me le vostre letture ;-)

Partecipare è facile, basta rispondere a queste domande:
1) cosa stai leggendo?
2) cosa hai appena finito di leggere?
3) quale pensi sarà la tua prossima lettura? 

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Le mie risposte (182^ puntata - mercoledì 08 giugno 2022)

1) cosa stai leggendo? 
- il colore viola - Alice Walker

2) cosa hai appena finito di leggere? 
- Tokyo express - Seicho Matsumoto
- Melma rosa - Fernanda Trìas


3) quale pensi sarà la tua prossima lettura?  
- come il mare - Wilbur Smith

giovedì 2 giugno 2022

Indro: il 900. Racconti e immagini di una vita straordinaria - Marco Travaglio


Titolo originale: Indro: il 900. Racconti e immagini di una vita straordinaria (2021)
 
L'ho scritto per chi Montanelli l'ha letto, ma l'ha dimenticato; per chi Montanelli avrebbe potuto leggerlo, ma non l'ha fatto perché stava dall'altra parte della barricata; e, soprattutto, per chi Montanelli non ha potuto leggerlo per ragioni anagrafiche e non sa cosa si è perso. Prima entra il nasone, poi i due occhi azzurrissimi e sgranati, poi tutto il resto. Un corpo filiforme di un metro e 88 per poco più di sessanta chili in un dolcevita e un completo grigio che potrebbe reggersi da sé, se non fosse per i due trampoli. Un airone cenerino vestito da lord inglese. Un pomeriggio mi siedo nel corridoio fuori dal suo ufficio, con la porta sempre socchiusa. Lo spio dalla fessura per una mezz'oretta mentre scrive il suo editoriale sull'Olivetti Lettera 32. E assisto al prodigio che si ripete ogni giorno: è come una mantide religiosa in trance, la testa curva sulla tastiera, il naso quasi conficcato nel foglio che avanza sul rullo, i due indici che picchiettano senza sosta come sui tasti di un pianoforte, a un ritmo musicale. Poi, arrivato in fondo, estrae il foglio, rilegge rapidamente in tralice con gli occhiali sulla punta del naso, aggiunge un paio di virgole a pennarello, firma, sorride e consegna. Già sa che il pezzo è lungo il giusto, a misura della sua colonna in prima pagina («Niente "giri" nelle pagine interne: giramento di pezzo, giramento di coglioni»). Due cartelle dattiloscritte e immacolate, senza correzioni né tagli né cancellature. Letizia Moizzi, la nipote che lavora con noi, mi racconta che spesso lo zio Indro gli editoriali li sogna la notte e glieli recita, anzi glieli "canta", durante la passeggiata mattutina prima di scriverli, per accertarsi che abbiano il ritmo e la musica giusti. Il finale è sempre un lampo al magnesio, un fulmen in clausola. In settantadue anni di carriera, mai un articolo tirato via, o banale, o spento, o privo di un guizzo, di una trovata, di un'idea («una sola però: due sono già troppe»): l'esatto opposto del giornalismo medio di oggi. Ne troverete tanti, di quei miracoli, in questo libro. (Dall'Introduzione di Marco Travaglio) 

Libro letto per il torneo letterario. Non avevo letto nulla di Travaglio e Montanelli ammetto che lo conosco più di nome. Il libro è un'interessante biografia di questo enorme giornalista, contestualizzato nella storia. E' diviso in capitoli, ognuno dei quali parla di un decennio del 1900, e riepiloga gli eventi salienti dell'epoca a cui ha assistito Montanelli. La sua vita privata, i suoi scritti caustici. La sua lotta per un giornalismo libero da padroni e non sottomesso a nessuno. Gli eventi storici sono accennati, quindi in alcune parti è più comprensibile a chi sa di cosa stiamo parlando. Molto interessante e scritto anche con un piacevole linguaggio senza fronzoli, comprensibile a chiunque. Mi diventa un po' noioso con tutti gli avvenimenti politici avvicinandosi alla fine del secolo. 
Mio voto: 8 / 10.

C'era una volta nel cielo. 30 brevi storie astronomiche - Massimo Capaccioli


Titolo originale: C'era una volta nel cielo. 30 brevi storie astronomiche (2021)

Il firmamento è uno scrigno pieno di storie meravigliose. Ci narrano di stelle che nascono e che morendo inseminano lo spazio cosmico con nuovi elementi, di buchi neri giganteschi, di galassie che fuggono verso l’infinito e di pianeti lontani, gemelli della Terra, dove forse alberga una vita aliena; ma anche delle vicende degli “omini boni” che per amore della conoscenza hanno spiato il cielo carpendone i segreti, e delle macchine che nel tempo hanno sostituito l’occhio in questa esplorazione senza fine. Non mancano neppure le leggendarie interpretazioni dei fenomeni, anche i più semplici, offerte dai miti, e le memorie delle relazioni, vere o presunte, tra uomini e astri. Questo libro ne offre un piccolo campionario: racconti brevi e tra loro indipendenti, sviluppati in modo semplice e fruibili nei momenti in cui il frenetico vivere quotidiano ci concede una pausa.(goodreads)

In questo libro, troviamo trenta brevi storie non collegate tra loro che riguardano vari argomenti astronomici: fenomeni, scienziati, pianeti, mitologia relativa ai dodici segni zodiacali. L'intento dell'autore è dare la possibilità a chi legge di non essere costretto a ricordarsi il libro nella sua unicità ma come, appunto, brevi storie leggibili nei momenti di tempo libero.
L'idea è molto interessante, la lettura anche. Però, ammetto, che in alcuni punti, pur provando ad essere "semplice" nelle spiegazioni, gli argomenti di per sè non sono troppo semplificabili e quindi la lettura risulta comunque complessa per chi non ha una infarinatura di base dell'argomento. Il tentativo che ha fatto però è pregevole e sicuramente lo consiglio a chi è appassionato di questi argomenti.
In diversi punti del libro, ci sono anche delle "frecciatine" nei confronti delle istituzioni che hanno permesso la fuga dei cervelli dall'Italia all'estero.
Molto utile, nelle pagine finali, una serie di consigli per chi vuole approfondire (o anche imparare da zero) gli argomenti illustrati. Alcuni libri me li sono segnati e li cercherò sicuramente!
Mio voto: 8 / 10