giovedì 10 ottobre 2024

Il Nobel per la Letteratura 2024 alla scrittrice sudcoreana Han Kang

Svezia, 09 ottobre 2024
Poetica, onirica, visionaria e nello stesso tempo capace di raccontare la brutalità del potere e la violenza della realtà, Han Kang è la prima scrittrice sudcoreana a vincere il Premio Nobel per la Letteratura.
Innovativa, sperimentale, la scrittrice, 53 anni, si è fatta conoscere nel mondo con il suo libro "La vegetariana" con cui ha vinto nel 2016 il Man Booker International Prize. Partito da un racconto breve del 1997, "La vegetariana", scritto nel 2007, è la storia di una donna che si vuole trasformare in una pianta e rifiuta la razza umana, concepita in tre atti. Un cambiamento a cui il marito reagisce con un crescendo di rabbia che arriva al sadismo sessuale.
Il suo ottavo romanzo, "Non dico addio" è atteso nelle nostre librerie il 5 novembre per Adelphi, suo editore italiano. E' la storia di un arduo e doloroso viaggio compiuto d'inverno da Gyeong-ha, la protagonista, per raggiungere l'isola di Jeju dove il papagallino della sua amica Inseon, ricoverata in ospedale a Seul, è rimasto solo e rischia di morire. Al suo arrivo, dopo aver affrontato la tempesta e il gelo, non potrà che seppellirlo ma la discesa agli inferi è anche nella storia della famiglia di Inseon e di uno dei massacri più terribili della Corea tra la fine del 1948 e i primi mesi del 1949, ai danni di trentamila civili accusati di essere comunisti.
Alla scrittura Han Kang, ha sempre unito la passione per l'arte e la musica che si riflette in tutte le sue opere; sua caratteristica è la capacità di coniugare la delicatezza e sensibilità del suo sguardo alla denuncia e di attingere alla memoria per far parlare il mondo dei vivi e dei morti. Lo mostra bene anche "Atti Umani", in cui si è ispirata ad un episodio di rivolta urbana realmente avvenuto nel 1980 a Gwangju, dove è cresciuta e dove centinaia di studenti e civili disarmati furono assassinati durante un massacro compiuto dall'esercito sudcoreano.



domenica 1 settembre 2024

Fuori i libri! Agosto

Il mese di agosto si è rivelato veramente scarsissimo come letture. Non saprei dire come mai... 

Ho cercato il libro che avesse in copertina i fiori. Ho letto "Le diecimila porte di January" di Alix E. Harrow.

Ho scelto un altro libro di Sue Monk Kidd, "L'invenzione delle ali"; non mi ha preso come avrei pensato. Ci ho messo più di una settimana a leggerlo...

Volevo leggere "La tormenta" di Sorokin per la monthly motiv, ma mi è stato impossibile recuperalo, causa la chiusura dei magazzini che riforniscono le librerie (oltre al fatto che era introvabile in ebook...). Ho ripiegato su un altro libro che comunque volevo leggere, "Resta solo il fuoco" di Micheliny Verunschk. Impegnativo e denso di cose.



Resta solo il fuoco - Micheliny Verunschk


Titolo originale: Caminhando com os mortos (2023)

In una comunità rurale del Brasile una donna viene arsa viva. A uccidere Celeste sono i genitori e il fratello, in un rituale che parte come un esorcismo e finisce come il rogo di una strega. Tra gli interrogatori della polizia e le analisi della scena del crimine, i protagonisti del tragico evento prendono voce per consegnarci la loro versione della storia. Il ritratto che ne emerge è quello di una località isolata, segnata dall’arrivo di una nuova confessione religiosa. In questo luogo dimenticato dalle mappe, fondamentalismo e mentalità patriarcale si mescolano generando un’ondata di brutalità. Sullo sfondo, una natura indifferente, col suo ciclo inarrestabile di generazione e distruzione.
Un’enigmatica figura femminile tiene le fila del racconto, cerca di ricostruire l’accaduto e trovare le cause dentro una cornice più ampia, in cui i fatti recenti si fanno specchio di oppressioni di genere, di classe, coloniali. Qui le avversità della vita hanno favorito l’adesione a dottrine estreme, con la complicità delle istituzioni religiose e politiche che si sono spartite gli spazi di potere.
In questo romanzo ruvido e perturbante Micheliny Verunschk racconta una storia di mistero e violenza, che mescola reale e meraviglioso come nella migliore tradizione latinoamericana. (goodreads)

Un libro complesso, non solo per la scrittura descrittiva ma un po' ermetica, ma anche per come viene raccontato quel che succede, con riferimenti esterni alla vicenda.
Tanti gli argomenti che vengono toccati. La superstizione della popolazione della macchia. La "creduloneria" nelle teorie portate avanti dal predicatore della Congregazione, tutte puntate sull'estirpare il male con metodi piuttosto violenti. Il ruolo della donna che se non si sposa rischia di perdersi e diventare una tragedia per la famiglia. Il credere che bruciando viva una persona essa possa risorgere come nuova (e nel momento stesso in cui Lourenca si rende conto di cosa sta succedendo a sua figlia, si chiede perchè Dio l'abbia abbandonata).
Il tutto viene raccontato da una donna che si rivela alla fine, attraverso i pensieri delle donne che quella macchia la conoscono: Lourenca, l'esperta forense che è nata nella macchia poi è andata a vivere altrove ed è voluta tornare lì, la figura di Quitéria decapitata perchè non voleva sposarsi e che vaga per il mondo con la sua testa in braccio. Un intreccio utile per capire la mentalità degli abitanti della macchia.
Libro impegnativo e con scene molto cruente.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

p.s. ho avuto il piacere di partecipare alla presentazione del libro con presente l'autrice. Una persona deliziosa.

L'invenzione delle ali - Sue Monk Kidd


Titolo originale: The invention of wings (2014)

Charleston, South Carolina, 1803. Quando per il suo undicesimo compleanno Sarah Grimké riceve in regalo dalla madre una schiava della sua stessa età di nome Hetty, cerca inutilmente di rifiutare quello che le regole vigenti impongono. Hetty anela alla libertà, soffoca tra le mura domestiche della ricca e privilegiata famiglia Grimké, vorrebbe fuggire lontano e Sarah promette di aiutarla. Come Hetty, anche lei è in qualche modo prigioniera di convenzioni e pregiudizi: in quanto donna non le viene permesso di realizzare il suo più grande desiderio, quello di diventare una giurista come il padre e i fratelli. Sarah sogna un mondo migliore, libero dalla schiavitù, che lei considera come un terribile abominio, e instaura con Hetty un rapporto speciale, insegnandole di nascosto a leggere e a scrivere nell'intento di aiutarla a emanciparsi. Seguiamo così il rapporto difficile ma speciale tra una ricca ragazza bianca e la sua schiava nera e le loro vicende umane nel corso di trentacinque anni, cui si aggiungono quelle della giovane sorella di Sarah, Nina, con la quale lei si batterà a favore dei diritti civili delle donne, dei più deboli e degli emarginati e contro la discriminazione razziale. In questo romanzo che celebra il potere dell'amicizia e della solidarietà al femminile, Sue Monk Kidd evoca il mondo di contrasti scioccanti del profondo Sud, ispirandosi alla storia vera di due pioniere del femminismo americano. (goodreads)

Premetto che non sapevo nulla di questa storia, cioè delle due donne che sono diventate le pioniere dell'abolizionismo e del femminismo. I libri che sono ispirati ad una vicenda vera mi lasciano sempre un po' perplessa, perchè per tutto il tempo mi chiedo cosa è vero e cosa è inventato. Anche qui, ad un certo punto ho cominciato a digitare nomi su google, scoprendo che quasi tutti i personaggi sono vissuti davvero, con qualche fantasia su riflessioni o avvenimenti accaduti. Hetty invece, pur essendo realmente esistita una schiava di Sarah Grimkè che si chiamava Hetty, è morta molto prima, e quindi tutto l'intreccio tra le loro due vite è stato verosimilmente ricreato.
Ho letto altri due libri di Sue Monk Kidd, e mi erano piaciuti moltissimo. Questo no. Nonostante l'argomento trattato, importante, crudo in alcune descrizioni di come venivano trattati gli schiavi, l'ho trovato lento e poco coinvolgente. E questo mi è successo fin da subito, nonostante il personaggio di Sarah mi sarebbe dovuto piacere, una ragazza fuori posto, in un mondo dove ci sono atteggiamenti che lei detesta, con mille sogni che vengono puntualmente frantumati dalla famiglia e dalla società. 
Non mi è piaciuto il personaggio di Charlotte, troppo calcolatrice, che addirittura impone una specie di "promessa" a Sarah quasi manipolandola. E per un bel pezzo non mi è piaciuto molto il personaggio di Hetty, troppo sfrontata. Alla fine queste due hanno riversato su Sarah (la buona della famiglia) i loro comportamenti arroganti. Decisamente ho cominciato ad apprezzare Hetty dopo che sua madre sparisce, anche se mi è dispiaciuto che le mancasse la terra sotto ai piedi.
Il romanzo si svolge alternando ciò che succede a Sarah a ciò che succede a Hetty, sia quando vivono a Charleston sia quando Sarah è via dalla tenuta. Effettivamente tra loro due si è stretto un bel legame che con gli anni diventa una vera amicizia.
L'argomento principale attorno a cui ruota il libro è principalmente lo scontro tra bianchi e neri, e tra bianchi schiavisti (sud) e bianchi che considerano lo schiavismo un abominio (quaccheri e nord). Ma anche tra gli abolizionisti sono in tanti a predicare ed agire poco, pensando che si debba aspettare il momento giusto. Sarah e Nina saranno due che appiccano il fuoco, due per le quali è ora di smettere di parlare e bisogna fare qualcosa. E lo faranno davvero, non solo portando avanti la causa dei neri ma anche quella delle donne, perchè i diritti vanno reclamati quando non ci sono. E in quel periodo, anche le donne erano sottomesse ai mariti e sottoposte a tutta una serie di pregiudizi.
Ho trovato molto bello il fatto delle trapunte su cui le schiave ricamavano la loro storia. 
L'autrice si è ben documentata per scrivere questo libro, e ho molto apprezzato che alla fine spieghi esattamente cosa è vero e cosa non lo è. E' stato interessante scoprire che "La capanna dello zio Tom" è stata ispirata da un libro scritto dal marito di Angelina Grinkè ("American slavery as it is").
Non lo so, è un libro che ha enormi potenzialità, anche dovute al fatto che la storia è davvero esistita; tuttavia non mi coinvolto, ho provato un forte distacco tra me e i personaggi. Avevo molto amato "La vita segreta delle api", questo romanzo invece mi ha lasciato poco.
Mio voto: 7 / 10

Le diecimila porte di January - Alix E. Harrow


Titolo originale: The Ten Thousand Doors of January (2019) 

Estate 1901. Un'antica dimora nel Vermont, piena di cose preziose e sorprendenti. La più peculiare è forse January Scaller, che vive nella casa sotto la tutela del facoltoso signor Locke. Peculiare e atipica, almeno, è come si sente lei: al pari dei vari manufatti che decorano la magione è infatti ben custodita, ampiamente ignorata, e soprattutto fuori posto. Suo padre lavora per Locke, va in giro per il mondo a raccogliere oggetti "di un valore singolare e unico", e per lunghi mesi la ragazzina rimane nella villa ridondante di reperti e stranezze, facendo impazzire le bambinaie e, soprattutto, rifugiandosi nelle storie. È così che, a sette anni, January trova una porta. Anzi, una Porta, attraverso cui si accede a mondi incantati che profumano di sabbia, di antico e di avventura... Sciocchezze da bambini. Fantasie assurde, le dicono gli adulti. E January si impegna con tutta se stessa per rinunciare a quei sogni di mari d'argento e città tinte di bianco. Per diventare grande, insomma. Fino al giorno in cui, ormai adolescente, non trova uno strano libriccino rilegato in pelle, con gli angoli consumati e il titolo stampigliato in oro semiconsunto: "Le diecim por". Un libro che ha l'aroma di cannella e carbone, catacombe e terra argillosa. E che porta il conforto di storie meravigliose nel momento in cui January viene a sapere che il padre è disperso da mesi. Probabilmente morto. Così la ragazza si tuffa in quella lettura che riaccende il turbine di sogni irrealizzabili. Ma lo sono davvero? Forse basta avere il coraggio di inseguirli, quei sogni, per farli diventare realtà. Perché pagina dopo pagina January si accorge che la vicenda narrata sembra essere indissolubilmente legata a lei... (goodreads) 

January vive nella dimora del signor Locke, datore di lavoro del padre. E' una bambina ribelle, che mal sopporta di stare chiusa in casa. Nelle sue vene scorre il sangue ribelle della madre che lei non ha mai conosciuto. Il libro alterna la storia di January raccontata in prima persona, alle storie che legge nel libriccino che trova (che sono scritte in terza persona dal padre), e che cominciano parlando di una certa Addison Lee e di un certo Yule Jan, che si scopre abbastanza presto essere i suoi genitori. Generalmente, un libro con questa trama è potenzialmente un libro che mi può catturare, ma non è successo. Ho trovato un po' pesante la scrittura, infiocchettata da troppe descrizioni (pesanti come sicuramente pesanti erano gli oggetti di casa Locke). Finchè Addison Lee non conosce Yule Jan (che lei rinomina Julian), mi sono chiesta cosa c'entrasse con January; A quel punto è stato ovviamente chiaro, ma eravamo già molto avanti nel libro. Forse è proprio da lì che il libro mi è diventato più interessante. 
Non so. La storia dei passaggi tra i mondi è interessante, anche intrigante, ma non mi ha preso. Grande potenziale che mi è rimasto un po' insipido. 
Mio voto: 7 / 10

Luna di miele… no, grazie! - Christina Lauren


Titolo originale: The Unhoneymooners (2019)

Olive è sempre stata sfortunata: nella sua carriera, in amore, in… be’, in tutto. D’altra parte, Amy, sua sorella gemella, è probabilmente la persona più fortunata al mondo. L’incontro fortuito con il suo fidanzato sembra uscito da una commedia romantica (ugh) ed è addirittura riuscita a finanziare il loro matrimonio vincendo una serie di sfide online (doppio ugh). Ma la cosa peggiore è che sta forzando Olive a trascorrere quella “giornata indimenticabile” con il suo peggior nemico, Ethan, che, guarda caso, è il testimone.
Olive deve quindi cercare di superare le prossime ventiquattro ore di inferno prima di poter tornare alla sua confortante e sfortunata vita. Ma quando tutti gli invitati – eccetto Olive e Ethan – hanno un’intossicazione alimentare, c’è in palio una luna di miele già pagata alle Hawaii.
Mettendo da parte il loro odio reciproco per il bene di una vacanza gratuita, Olive e Ethan partono per quel paradiso, determinati a evitare l’un l’altro a tutti i costi. Ma quando Olive incontra il suo futuro capo, la piccola bugia che dice diventa molto più grande: sono lì in luna di miele e devono far finta di essere dei novelli sposi…
Luna di miele… no, grazie! è un romance toccante e divertente, perfetto per tutte quelle che si sono sentite “sfortunate” in amore. (goodreads)

Per la categoria "da nemici ad amanti", ho trovato questo. Che poi Olive ed Ethan non è che si odiano proprio, diciamo che ognuno pensa che sia l'altro ad odiarlo e quindi ricambiano, ma nel momento in cui rimangono soli e devono interagire, si rendono conto che vanno molto d'accordo.
Olive ed Amy sono due gemelle, una opposta all'altra. Amy è quella fanatica di concorsi e vince anche spesso, ottimista per natura; Olive pensa sempre che il mondo stia per crollare. Hanno una famiglia enorme (un po' come nel "mio grosso grasso matrimonio greco" solo che qui non sono greci), la madre e il padre sono separati e parlano solo attraverso un intermediario.
Ethan è il fratello maggiore dello sposo, Dane. Olive all'inizio sarebbe uscita volentieri con Ethan, ma la cosa non era andata a causa di un malinteso...
Comunque, al pranzo del matrimonio stanno tutti male tranne Olive e Ethan che non hanno mangiato il buffet. Ma qualcuno deve andare in viaggio di nozze o ci sarebbe da pagare una penale. Quindi la fortuna vuole che Olive, uguale a sua sorella, può tranquillamente scambiare i documenti e spacciarsi per lei, mentre Dave nella prenotazione ha usato solo il cognome e quindi suo fratello può partire al suo posto.
Entrambi pensano che ognuno potrà fare vita a sè, ma le cose si complicano per due motivi. Il primo è che nello stesso albergo è alloggiato anche il futuro nuovo capo di Olive, e quindi lei deve fingere di essere in luna di miele. Il secondo è che anche la ex di Ethan col nuovo fidanzato alloggiano lì, e quindi la recita deve continuare. Tuttavia, ad entrambi la cosa non dispiace. Però, come in tutte le commedie romantiche arriva l'elemento di crisi e in questo caso è qualcosa che può anche rovinare il matrimonio di Amy e Dane. Che fare quindi?
Ho trovato questo libro piuttosto brillante, divertente. La storia è anche originale rispetto ad altre. Ho apprezzato il fatto che i due non finiscono subito a letto insieme, ma che la finta luna di miele si evolva lentamente in un qualcosa di amichevole e chiarificatorio.
La lettura è stata scorrevole. 
Ho scoperto che Christina Lauren è lo pseudonimo che usano due migliori amiche e scrittrici di romanzi insieme, Christina Hobbs e Lauren Billings.
Libro molto gradevole.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

Fuori i libri! Luglio

Ho cominciato il mese di luglio col libro del gruppo di lettura della biblioteca, "Gli avversari" di John Grisham. Carino, però sono racconti, avrei preferito un romanzo.

Per la key word di luglio ho letto "Il club dei delitti del giovedì" di Richard Osman, era un po' che volevo leggerlo. Molto gradevole. Sicuramente proseguirò nella serie.

Non partecipavo al gruppo di lettura online da un po', ma "Il canto del poeta" di Paul Lynch mi ispirava. Interessante.

Per la montly motif, che voleva libri con protagonisti gli animali, ho proseguito la serie di Lilian Jackson Braun con "Il gatto che non c'era". Gradevole come sempre. Oltretutto, visto che viene detto che la gita la fanno verso la fine di agosto, mi torna comodo anche per la calendar of crime.

Sempre a tema gatti, sono finalmente riuscita a leggere "La libreria dei gatti neri" di Piergiorgio Pulixi. L'avevo notato in libreria quando è uscito. Molto gradevole.

Il mio primo libro di Colleen Hoover "9 novembre", ovviamente perchè mi tornava utile anche per la clock challenge. Mi stava piacendo molto, fino a tre quarti di libro, poi è successa una cosa che mi ha spiazzato un po'. Peccato.

Mi sono voluta "togliere dai piedi" la categoria "da nemici ad amanti", ho scoperto "Luna di miele, no grazie" un libro di Christina Lauren molto gradevole.

"L'estate in cui mia madre ebbe gli occhi verdi" di Tatiana Tibuleac, un libro incredibilmente intenso, che parte dall'odio feroce di un figlio nei confronti della madre, ad un riuscire a capirsi e amarsi.

Infine ho trovato "Due lune" di Sharon Creech su MLOL. Bel libro, emozionante, peccato aver già riempito la categoria dello young adult altrimenti ci stava perfettamente.





Il canto del profeta - Paul Lynch


Titolo originale: Prophet song (2023)

Libro vincitore del Booker Prize 2023. 
Con una scrittura rapida e senza pause, il romanzo ricrea l'atmosfera carica di tensione di una dittatura in ascesa e segue le vicende della protagonista, che dovrà capire fino a che punto può spingersi per salvare sé stessa e le persone che ama. A Dublino, in una sera buia e piovosa, la scienziata Eilish Stack apre la porta di casa e si trova di fronte due agenti della polizia segreta. Sono lì per interrogare suo marito, un sindacalista. In questa inquietante distopia, Paul Lynch immagina una Repubblica d'Irlanda che scivola nel totalitarismo dopo l'ascesa del partito di destra National Alliance, che ha preso il potere in risposta alle pressioni dei sindacati per l'aumento dei salari degli insegnanti. (goodreads)

Ho letto questo libro per il gruppo di lettura della libreria, ma ammetto che la trama mi ispirava comunque. 
Ho letto da qualche parte che c'è chi lo definisce un libro distopico, ma trovo che la definizione non ci stia. Questo libro è troppo realistico e troppo verosimile ad alcune delle realtà di guerra del mondo in cui viviamo, senza dover scomodare futuri remoti.  
Ho fatto fatica con lo stile narrativo, all'inizio. I dialoghi sono un tutt'uno con le descrizioni, e sono un tutt'uno anche con i dialoghi che la protagonista ha col marito assente. Ad un certo punto ci ho fatto il callo, ma è stato faticoso, anche se ammetto che questo stile è efficace nel rendere l'urgenza di ciò che accade nel libro. Oltre a ciò, ho trovato alcune descrizioni un po' "pompose" (con paroloni troppo ricercati).  
Difficile immedesimarsi nella protagonista. Una donna che, nonostante gli studi, nonostante quello che vede capitare intorno a sè, rimane caparbiamente ancorata ad una speranza che probabilmente è già morta fin dall'inizio. Perchè Eilish non se ne va subito, quando la sorella le dice di andare da lei, portando via i 4 figli e il padre anziano? Va beh, in questo caso perchè non ci sarebbe stato il libro.   
Ho trovato doloroso ma tutto sommato coinvolgente circa due terzi di libro. Quando finalmente Eilish si decide che è ora di partire, dopo aver perso abbastanza familiari, a quel punto, non ne potevo più, volevo solo sapere come andava a finire, e il fatto che il finale non sia in realtà un finale, bensì qualcosa di aperto che potenzialmente può portare a qualunque esito, mi ha molto indispettito. Dopo aver partecipato a tanto dolore per pagine e pagine, lasciarmi così in bilico tra la speranza e ciò che davvero succede, mi ha proprio dato fastidio.
In libreria sono stati entusiasti. A me è piaciuto ma non grido al capolavoro.
Mio voto: 7 / 10

giovedì 29 agosto 2024

Ad Amsterdam si celebrano «i libri mai letti» salvandoli dal macero

L’Openbare Bibliotheek di Amsterdam (la biblioteca pubblica della città) e l’Ongelezen Boeken Club (tradotto, «il club dei libri non letti») hanno inaugurato a inizio agosto la mostra De Nullijst, dedicata ai libri ignorati che finiscono nei meandri dei magazzini in attesa di essere distrutti. 
Visitatori e visitatrici avranno l’opportunità di prendere alcuni titoli, portandoli a casa con sé al termine dell’esposizione e salvandoli così dal macero. 
La mostra è nata proprio con lo scopo di ridare vita a quelle pubblicazioni rimaste nascoste, ma che meritano un’altra occasione di visibilità al pubblico. La mostra De Nullijst rimarrà attiva fino al 19 settembre, termine ultimo per salvare i libri. 
(Giornale della libreria. Qui l'intero articolo)

Credo sia una bellissima iniziativa, per far sì che i libri mai presi in prestito abbiano una seconda possibilità prima di diventare poltiglia. Se passate da Amsterdam...

mercoledì 7 agosto 2024

Due lune - Sharon Creech


Titolo originale: Walk two moons (1994) 

Salamanca ha un nome buffo, due nonni stravaganti e sangue pellerossa nelle vene. Ma queste non sono le uniche cose insolite nella sua vita: la mamma è svanita nel nulla e il padre sembra corteggiare una donna molto strana. E anche la sua amica Phoebe si diverte a circondarsi di misteri irrisolvibili. 
Una storia di confidenze e sorprese, saggia e imprevedibile come la natura, onirica e profonda come un canto indiano. (goodreads)

Salamanca ha trascorso quasi tutta la sua vita (ha 13 anni) a Bybanks, Kentucky, in mezzo al verde. Poi un giorno suo padre ha deciso che si trasferissero 500 km a nord, a Euclid, Ohio. Sal odia questo trasferimento, ma il padre le spiega che non riesce più a stare a Bybanks perchè ovunque si gira si ricorda sua moglie, che è sparita.
Ad Euclid, Sal fa amicizia con Phoebe Winterbottom.

"E' stato dopo tutte le avventure di Phoebe che i miei nonni hanno deciso di venire in automobile dal Kentucky all'Ohio, dove mi avrebbero prelevato per poi proseguire tutti e tre verso ovest, fino a Lewiston, Idaho. Un viaggio di tremila chilometri o poco più."

L'Idaho è il luogo da cui è arrivato l'ultimo messaggio della madre di Sal, e lei spera di riuscire a raggiungerla entro il giorno del suo compleanno.
Nel frattempo, mentre il nonno guida, Sal racconta loro la storia di Phoebe. Ad un certo punto, anche la madre di Phoebe sparisce senza dare ragioni. Phoebe crede sia stata rapita da un misterioso ragazzo che è passato a cercarla. All'inizio nega con chiunque che sua madre sia sparita, poi comincia a raccontare la verità, sempre rimanendo convinta che sia stata rapita. E man mano che procede questa seconda storia, Sal capisce anche alcune cose di sè stessa, alcuni atteggiamenti (sgradevoli) che ha avuto nei confronti del padre, al punto che quando arriva nell'Ohio ci arriva con una consapevolezza maggiore di sè e di cosa è successo.
Non voglio svelare molto della trama perchè è molto bella vederla svolgersi un po' alla volta. Quello che è successo, ad un certo punto mi era chiaro, ma non avevo invece capito quale fosse il ruolo nella storia della donna con cui si vede spesso il padre.
E' un libro chiaramente scritto per ragazzi, non solo per il fatto che la protagonista ha tredici anni, ma proprio per la delicatezza con cui affronta il tema della madre scomparsa e la graduale presa di coscienza di Sal, accompagnata in viaggio dai nonni, un viaggio che oltre ad essere su strada è anche un viaggio dentro se stessi. Molto commovente l'ultima parte.
Mio voto: 8 / 10

mercoledì 31 luglio 2024

L'estate in cui mia madre ebbe gli occhi verdi - Tatiana Țîbuleac


Titolo originale: Vara în care mama a avut ochii verzi (2017) 

Aleksy ricorda ancora l’ultima estate che ha trascorso con sua madre. Sono passati tanti anni da allora, ma quando il suo terapeuta gli consiglia di rivivere quel periodo del proprio passato per tentare di superare il blocco creativo che sta vivendo come pittore, Aleksy inizia un viaggio che lo farà confrontare con le emozioni dell’estate in cui lui e la madre arrivarono in un paesino di villeggiatura francese… Come superare la scomparsa di sua sorella? Come perdonare la madre che lo ha rifiutato? Come affrontare la malattia che la sta consumando? Questa è la storia di un’estate di riconciliazione, di tre mesi in cui madre e figlio depongono finalmente le armi, spinti dall’arrivo dell’inevitabile e dalla necessità di fare pace tra loro e con sé stessi. Tatiana Ţîbuleac mostra una grande intensità narrativa in questa storia sulle relazioni madre-figlio che unisce risentimento, impotenza e fragilità. Un romanzo forte e commovente che intreccia vita e morte in un appello all’amore e al perdono. Una delle grandi scoperte dell’attuale letteratura europea. (goodreads)

Credo che le prime parole che mi vengono per definire questo libro siano: struggente e intenso.
Il romanzo comincia con Aleksy che odia la madre, ed è un odio feroce, al punto di volerla vedere morta perchè lui non si è mai sentito amato e, dopo la morte della sorellina Mika, la madre si è chiusa nel silenzio dimenticandosi di lui. Le prime sono pagine cariche di questo odio, e del fatto che Aleksy è diventato un ragazzino difficile. 

"Quella mattina in cui la odiavo più che mai, mia madre aveva compiuto trentanove anni. Era piccola e grassa, stupida e brutta. Era la madre più inutile che fosse mai esistita. La guardavo dalla finestra mentre se ne stava al cancello della scuola come una mendicante. L'avrei uccisa senza pensarci due volte"

"Se avessi potuto, l'avrei cambiata in due secondi per qualunque altra madre al mondo. Anche per un'ubriacona, anche per una che mi avesse picchiato ogni santo giorno. Le sbornie e i colpi li avrei sopportati solo io, invece la sua bruttezza e quella coda da sirena erano alla vista di tutti. Le vedevano i miei compagni di scuola. Le vedevano i professori e la gente del quartiere"

"Certi specialisti ritengono che io sia diventato violento dopo la morte di Mika e per colpa di Mika. Altri sono convinti che sia stato perchè mia madre, dopo il funerale, si chiuse nella stanza degli ospiti e non parlò con nessuno per sette mesi. Non la biasimo per il modo in cui reagì alla morte della figlia. In fin dei conti si trattava della sua bambina, del suo dolore, e niente sarà mai più meraviglioso di Mika. Mi sarebbe piaciuto, però, che almeno una volta mia madre si fosse ricordata anche di me, l'altro suo figlio, spinto su questa Terra dallo stesso utero incosciente".

Ma poi, al 39esimo compleanno della madre (passato in grande tristezza), lei gli chiede di rinunciare alle vacanze con gli amici e di andare con lei in uno sperduto paesino della Francia. Di lì a pochi mesi lei sa di dover morire di cancro.
All'inizio la convivenza è difficile ma poi, grazie ad alcune pillole che gli dà sua madre dopo che lui si ferisce prendendo a pugni una porta, Aleksy comincia a calmarsi. Al punto che le pillole non sono più indispensabili.


"Mia madre mi chiamò nel campo di girasoli per comunicarmi che stava morendo. "Ho il cancro, Aleksy, ho un cancro brutto e rabbioso""


In questo libro c'è tutta la malattia della madre, e di come inesorabilmente la riduce ad un mucchio di ossa, e c'è tutto il dolore di Aleksy che deve rielaborare la figura della madre rendendosi conto che non è vero che la vuole morta, e che se la malattia li ha portati a riavvicinarsi allora avrebbe voluto che la malattia arrivasse prima. Aleksy si è sempre sentito una nullità. 


"Non l'avevo mai vista così, per il semplice motivo che non era mai stata così. Mia madre mi guardava con amore.
Quello sguardo - che avevo aspettato ed elemosinato durante tutta l'infanzia e per il quale mi sarei separato di buon grado da tutti i miei risparmi di bambino parsimonioso - lo ricevevo ora gratis"
 
"Ero finalmente diventato il suo bambino, e lei era finalmente diventata madre. (...) Perchè mia madre non aveva cominciato a morire prima?"


"Le domandai perchè lei e Mika avessero gli occhi verdi e io azzurri"

Pessima la figura del padre, che ad un certo punto se ne va di casa portandosi via soldi e oggetti di valore e va a vivere con una ragazzina col piercing sulla lingua. Un codardo, perchè ha scelto un giorno in cui sapeva che la madre non era in casa. 
Bella la figura della nonna, che dopo la morte della madre accoglie Aleksy in casa sua e in poche settimane fa quello che fior di psichiatri non hanno fatto in mesi di terapie.
Aleksy trova il suo sfogo nella pittura, diventa un pittore ricco. In qualche modo, ora riesce quasi ad idolatrare la madre.
Davvero molto inteso. (però mi sono chiesta come mai non scende nei dettagli di come è morta Mika e di come è andato l'incidente con Moira. Immagino per lasciare al centro della narrazione il rapporto madre-figlio).
Mio voto: 8 / 10

Il gatto che non c'era - Lilian Jackson Braun


Titolo originale: The Cat Who Wasn't There (1992) 

Siamo a Pickax. la tranquilla cittadina di provincia dove Qwilleran è andato ad abitare con Koko e Yum Yum e dove corteggia la bibliotecaria Polly. Uno dei due gatti si mette a miagolare disperatamente la stessa notte in cui, a migliaia di chilometri di distanza, nel cuore della Scozia, Qwilleran , Polly e un'eletta schiera di colti e ricchi abitanti della cittadina americana stanno compiendo un giro turistico. Il tragico miagolio ha una ragione: il gatto ha "sentito", pur non essendo presente, la morte della quarantenne Irma, zitella simpatica e colta che fa da guida al gruppetto. Irma muore apparentemente per un attacco cardiaco ma Qwilleran non è convinto e tornato a casa comincia a indagare sulla vicenda che da questo punto si snoda con un rapido susseguirsi di sconcertanti colpi di scena fino alla rivelazione finale. (goodreads)


Verso la fine di agosto, un gruppo di cittadini di Pickax, si reca in gita in Scozia. Tra loro ci sono Qwill, Polly, Melinda Goodwinter (dottoressa ex fiamma di Qwill che ceca di riconquistarlo spudoratamente) e altri. Il gruppo è capitanato da Irma Hasselrich, nuova amica di Polly, che ha organizzato ogni dettaglio del tour.
Il sesto giorno, Irma viene trovata morta in camera (che condivide con Polly). Melinda sostiene che soffrisse di cuore e che ha avuto un attacco fatale. 
Nel frattempo, a Pickax, i gatti di Qwill sono curati da Mildred Hanstable, e Koko ha ululato esattamente nell'orario in cui è morta. 
All'inizio, il gruppo pensa di continuare la gita perchè Irma avrebbe voluto così, anche se non si trova più Bruce, l'autista.
In queste pagine troviamo molta storia, soprattutto relativa alla battaglia di Culloden. 
Al decimo giorno, Qwill e Polly lasciano il gruppo per tornare a casa. Koko si lancia in un girotondo indemoniato sopra l'articolo di giornale che parla della morte di Irma (finalmente seppellita) e sui tarocchi. E a Qwill fremono i baffi, perchè sa che anche se Koko non era presene, lui ha sicuramente capito cosa è successo.

Quattordicesimo episodio della serie. Carina l'idea del giro nelle Highlands, ma i racconti della storia diventano un pochino pesanti. Qwill passa il tempo a cercare di evitare Melinda; hanno avuto una breve storia alcuni anni prima, ma lei è molto più giovane e troppo irruenta, e Qwill ha capito che non è il tipo di donna che vuole al suo fianco. D'altro canto, lei sembra molto determinata a riconquistarlo ad ogni costo, al punto che ad un certo punto Qwill sbotta dicendo che se mai si sposerà sarà con Polly.
Abbiamo varie storie che si intrecciano, dallo sconosciuto che sembrava voler aggredire Polly, alle due sorelle che collezionano orsi di pelouche, alla recita di Macbeth. Tutto sommato la narrazione regge bene. Stavolta avevo capito chi è il colpevole, ma non mi ero soffermata sulla motivazione.
Sempre molto gradevoli queste storie.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

domenica 28 luglio 2024

9 Novembre - Colleen Hoover


Titolo originale: November 9 (2015) 

È il 9 novembre quando, durante un pranzo con il padre, Fallon incontra Ben per la prima volta. È un giorno speciale per lei, non solo perché sta per trasferirsi da Los Angeles a New York, ma anche perché ricorre l’anniversario dell’evento che ha segnato per sempre la sua vita, il terribile incendio che le ha lasciato cicatrici su gran parte del corpo, impedendole di continuare la sua carriera da attrice. Contro ogni previsione, la conoscenza tra i due si trasforma subito in qualcosa di più, ma Fallon sta per partire e sembra esserci tempo solo per il rimpianto. Come per strappare al destino quell’inevitabile separazione, Ben le promette allora che scriverà un romanzo su di loro, proponendole di ritrovarsi il 9 novembre di ogni anno, fino a che non ne compiranno ventitré. È così che ogni 9 novembre i due protagonisti aggiungono un nuovo capitolo alla loro storia, finché qualcosa non arriva a sconvolgere le loro promesse e a mettere alla prova i loro sentimenti, tra i dubbi di Fallon e le mezze verità di Ben. (goodreads)

Non avevo ancora letto niente di Colleen Hoover, nonostante in libreria siano state vendute decide di copie dei suoi libri. Ho scelto questo perchè aveva il numero nel titolo.
Beh, lettura molto scorrevole ed accattivante, non posso negarlo, l'ho letto in due giorni. La storia parte in modo assurdo, mentre Fallon sta discutendo con suo padre al ristorante, uno sconosciuto si spaccia per il suo ragazzo e la difende. A fine giornata, si promettono di rivedersi l'anno successivo, stesso giorno, stesso posto. E così via per cinque anni, fino al loro ventitreesimo anno (perchè secondo la madre di lei è l'età giusta in cui si ha capito cosa si vuole fare della propria vita e si è pronti per avere una relazione con un'altra persona). Teoria discutibile quella della madre, che in effetti si è messa col padre di Fallen a 16 e lui l'ha lasciata a 23. Tuttavia questa cosa dà l'idea ai due ragazzi di rivedersi, appunto, una volta all'anno, con la promessa che lei proverà a fare audizioni per tornare a fare l'attrice come prima dell'incendio e che lui nel frattempo scriverà un libro su questa loro storia. Ma le cose non vanno proprio come dovrebbero, perchè già dal secondo incontro è chiaro che i due provano qualcosa l'uno per l'altra, e dal terzo è chiaro che faranno fatica a resistere lontani altri due anni. Ma Ben combinerà un pasticcio a causa di una incomprensione con Fallon e il tutto verrà chiarito ovviamente al quinto anno, e lì si capirà il vero dramma che ha vissuto Ben fin dall'inizio.
Molto coinvolgente, per quanto assurda la partenza, in realtà la storia è molto tenera. Ad un certo punto ci sono anche delle scene un po' passionali, e non sono nè stucchevoli nè esagerate. Ovviamente mi aspettavo un elemento di crisi perchè è tipico delle trame dei romanzi d'amore; non mi aspettavo il colpo di scena del manoscritto, e anche per me la prima reazione è stata di rabbia, anzi di delusione. In realtà, ho provato il grosso dubbio che Ben in qualche modo si sia "voluto innamorare" di lei, mentre senza sapere quello che ha fatto, tutto sembrava molto spontaneo e molto tenero.
La cosa che mi lascia sempre un po' perplessa in questo genere di romanzi, è che vedo dei diciottenni un po' molto maturi, diversi da quelli che vedo intorno a me (o magari in America crescono prima). 
Comunque il libro mi ha proprio tenuto lì, ero molto curiosa di vedere come andava a finire e ovviamente speravo che tutto andasse a finire bene perchè loro due mi piacevano molto come coppia. Ammetto di aver pianto leggendo il manoscritto.
Bel libro, carico di amore ma anche di tenerezza, di senso di colpa, di insicurezza in sè stessi. Lettura molto gradevole. I capitoli alternano il pensiero di Fallon e il pensiero di Ben.
Ho letto alcune recensioni su questo libro, e molte saltano da una stella a cinque stelle. Quindi, c'è chi l'ha odiato (soprattutto per l'ingresso in scena di Ben e il fatto che insiste tanto a "far esibire" le cicatrici di Fallon) e chi l'ha amato perchè probabilmente si è più fatto prendere dall'impatto emotivo. Io non amo molto il giudizio in stelle, ma direi che prima di scoprire il manoscritto gliene avrei date 4 piene, dopo il manoscritto mi è un po' sceso il personaggio di Ben.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

La libreria dei gatti neri - Piergiorgio Pulixi


Titolo originale: La libreria dei gatti neri (2023)

Grande appassionato di gialli, Marzio Montecristo ha aperto da qualche anno nel centro di Cagliari una piccola libreria specializzata in romanzi polizieschi. Il nome della libreria, Les Chats Noirs, è un omaggio ai due gatti neri che un giorno si sono presentati in negozio e non se ne sono più andati, da lui soprannominati Miss Marple e Poirot. Nonostante il brutto carattere del proprietario, la libreria è molto frequentata, ed è Patricia, la giovane collaboratrice di Montecristo, di origini eritree, a salvare i clienti dalle sfuriate del titolare. La libreria ha anche un gruppo di lettura, “gli investigatori del martedì”, un manipolo di super esperti di gialli che si riuniscono dopo la chiusura per discettare del romanzo della settimana. È una banda mal assembrata ma molto unita, di cui Marzio è diventato l’anima, suo malgrado. Un anno prima il gruppo si è dimostrato capace di aiutare una vecchia amica di Montecristo a risolvere un vero caso da tutti considerato senza speranza. Ora la sovrintendente Angela Dimase torna a chiedere la loro collaborazione per un’indagine che le sta togliendo il un uomo incappucciato si è presentato a casa di una famiglia, ha immobilizzato due coniugi e il loro figlioletto e ha intimato all’uomo di scegliere chi doveva morire tra la moglie e il figlio; se non avesse deciso entro un minuto, li avrebbe uccisi tutti e due. Il sadico killer viene presto soprannominato «l’assassino delle clessidre», visto che sulla scena del crimine ne lascia sempre una. Riusciranno gli improbabili “investigatori del martedì” a sbrogliare anche questo caso, intricato quanto agghiacciante, permettendo alla polizia di fermare il feroce assassino prima che colpisca di nuovo? Pulixi firma un giallo pieno di suspense e ironia che parla di libri e omaggia i classici del mystery, rendendo i lettori i veri protagonisti di questa storia. (goodreads)

Era un po' che volevo leggere questo libro. Ovviamente il richiamo ai gatti ha avuto un suo fascino. A differenza di altri libri in cui i gatti investigano, qui i due felini (Poirot e Miss Marple) partecipano alla vita della libreria, aiutano a non finire in bancarotta il libraio, ma non fanno gli investigatori.
Il giallo è molto classico, si legge bene, scorrevolmente. Il personaggio del libraio mi ha fatto ridere, è uno che sa essere scorbutico con chi gli chiede libri assurdi, ma anche molto tenero col bambino che ha bisogno di lui.
La vicenda si segue bene e anche la soluzione è ben chiara. Molto triste la storia che c'è dietro.
Il collegamento fra le vittime lo avevo intuito, mentre non avevo gli strumenti per capire il collegamento con l'assassino, se non che era successo qualcosa che aveva portato ad una tragedia, ma non potevo arrivare ai dettagli.

"I casi più difficili sono sempre quelli più banali. Sono difficoltosi solo perché l'investigatore carica il delitto di una complessità che è solo apparente, frutto dei suoi pregiudizi, e così si danna a cercare una risposta dove non deve. Ma in realtà è tutto estremamente semplice e la risposta è lì, dove meno te l'aspetti, celata sotto una coltre di banalità."

Molto gradevole. Peccato che (mi pare) sia un libro singolo, sarebbe carina una serie con il libraio Marzio Montecristo.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

venerdì 26 luglio 2024

Il club dei delitti del giovedì - Richard Osman


Titolo originale: The Thursday Murder Club (2020)

Kent, Gran Bretagna. In una tranquilla e lussuosa casa di riposo quattro improbabili amici si incontrano una volta alla settimana per indagare sui casi di omicidi irrisolti.
Elizabeth, Joyce, Ibrahim e Ron, tra calici di vino e torte alla vodka, studiano i fascicoli della polizia segretamente acquisiti dalla leader indiscussa del gruppo, Elizabeth.
Ma quando un brutale omicidio ha luogo proprio sulla loro soglia di casa, “Il club dei delitti del giovedì” si ritrova nel bel mezzo del primo caso in diretta. I quattro protagonisti saranno pure degli ottantenni, tuttavia hanno ancora qualche asso nella manica. Sono persone vivaci, straordinariamente agili ed energiche, decise a esercitare la loro notevole elasticità mentale nella ricerca di un assassino a piede libero. Per trovarlo si immedesimeranno nel personaggio dell’anziano curioso e vagamente ingenuo, così da raccogliere informazioni e inserirsi nelle indagini ufficiali con stratagemmi sorprendenti, che superano spesso il confine della legalità.
Richard Osman rompe gli schemi della narrativa poliziesca, dipanando un racconto pieno di suspence ma incredibilmente divertente, e il collegamento tra gli intrepidi investigatori e la polizia, che potrebbe sembrare ardito, funziona magnificamente.
L’arguzia secca e l’umorismo britannico danno a questo romanzo un sapore particolare e i suoi personaggi simpatici e accattivanti ci catturano sin dall’inizio. Un esordio insolito e coinvolgente. (goodreads)

Il club dei delitti del giovedì, è composto da 4 anziani che vivono in un villaggio per anziani, e che una sera a settimana si ritrovano per "investigare" su casi non risolti dalla polizia. Da quello che ho capito, i fascicoli dei casi chiusi li procurava Penny, ex agente, che si trova a letto in coma. Poi c'è questa misteriosa Elizabeth che ha duemila agganci per cui riesce ad indagare laddove anche la polizia ci impiega più tempo.
La storia è forse improbabile, ma il libro è piuttosto gradevole. I quattro nonni sono molto simpatici e piuttosto arguti. Ogni tanto trova spazio qualche riflessione sulla loro vecchiaia e su cosa sentono o temono. In ogni caso è un libro leggero.
Accanto ai nonni poi ci sono i due veri e propri poliziotti, che ad un certo punto la prendono sul ridere e "sopportano" le investigazioni in parallelo.
La storia è raccontata in parte in terza persona guardando lo svolgimento delle azioni e in parte  attraverso ciò che scrive Joyce nel suo diario (praticamente a capitoli alternati).
L'ambientazione è molto carina. Ho trovato che i personaggi ad un certo punto diventano un po' troppi, la storia si allarga un po' molto, anche perchè da un omicidio si arriva a due più un altro accaduto cinquant'anni prima. E, sinceramente, non ho capito del tutto le motivazioni dell'omicidio più vecchio. Forse bastava concentrarsi su due, perchè un conto è cercare di depistare il lettore, un altro è creare una storia con troppe storie al suo interno, si rischia di fare un po' confusione.
Comunque, nel complesso il libro mi è piaciuto abbastanza. Sicuramente leggerò i successivi appena riesco.
Mio voto: 7 e mezzo / 10 

Gli avversari - John Grisham


Titolo originale: Sparring partners (2022)

Un ex avvocato in fuga, un condannato a morte a un passo dalla fine e due fratelli rivali eredi di un famoso studio legale sono i protagonisti di tre storie tra le migliori che John Grisham abbia mai raccontato, riunite in questa che è la sua prima raccolta di novelle in cui si alternano con efficacia suspense, emozione e divertimento.
In Ritorno a casa, l’avvocato Jake Brigance – già protagonista de Il momento di uccidere, L’ombra del sicomoro e Il tempo della clemenza – viene contattato da un vecchio amico, Mack Stafford, ex collega a Clanton, che chiede il suo aiuto. Tre anni prima Mack è fuggito dalla Ford County senza lasciare tracce con i soldi dei suoi clienti dopo aver dichiarato fallimento e divorziato dalla moglie, abbandonando le sue due figlie. Ora desidera ritornare a casa, ma le cose non vanno come aveva previsto.
In Luna di fragola, Cody Wallace, un condannato a morte di soli ventinove anni, di cui quattordici passati nel braccio della morte, è in attesa della sua esecuzione. Mancano soltanto tre ore, il suo avvocato non può salvarlo e la richiesta di clemenza non viene accolta dal governatore. Mentre il tempo sta per scadere Cody riceve una visita inaspettata ed esprime un ultimo, straziante desiderio.
Gli avversari sono i due fratelli Kirk e Rusty Malloy, avvocati di successo che hanno ereditato un importante e prosperoso studio legale fondato dal padre, da tempo in prigione per aver ucciso la moglie. Kirk e Rusty si detestano e si parlano solo quando è strettamente necessario e, pur condividendo l’ufficio, fanno di tutto per evitarsi. Gli affari iniziano ad andare male e tutto il peso ricade su Diantha Bradshaw, l’unica persona di cui i due soci si fidano. Diantha deve decidere se salvarli o, per la prima volta nella sua carriera, salvare se stessa. (goodreads)

ATTENZIONE contiene spoiler sulla trama.

Ho letto un paio di libri di Grisham in passato, entrambi non tra quelli suoi tipici di "legal thriller". Lui scrive molto bene, ha una capacità di descrivere efficacemente le scene senza esagerare con parole inutili. Questa è la sua prima raccolta di racconti. In particolare, qui abbiamo tre storie. 
Nella prima c'è un ex avvocato che è scappato dopo aver divorziato dalla moglie e aver rubato dei soldi a dei clienti. Ad un certo punto si rende conto che gli mancano molto le figlie. Tuttavia, una volta che uno ha deciso di andarsene, non è così facile ritornare. Questo racconto mi stava piacendo molto, soprattutto quando comincia ad interagire con la figlia maggiore che gliela fa decisamente pesare. Però si stava instaurando un bel rapporto. Poi si chiude lasciando tutto in sospeso.
Nella seconda storia troviamo un ventinovenne che è in galera da quando ne aveva 14, è stato condannato a morte, e ormai siamo agli ultimi giorni prima dell'esecuzione della condanna. La sua unica salvezza sono stati i libri che gli mandava una misteriosa donna, con cui si scriveva lettere. E' una storia molto triste, di un ragazzo che è diventato uomo dentro una galera, oltretutto poi si scopre che lui era presente sul luogo del delitto ma non ha sparato. Bello anche l'incontro con la donna dei libri.
Nella terza storia ci sono due fratelli avvocati, costretti a condividere lo studio fondato dal padre (in galera) ma che in realtà si odiano al punto che se uno è in studio l'altro lavora da casa. Finiranno nei guai per lasciare il padre in galera e non fargli ricevere l'indulto. In questo racconto c'è molto la descrizione di come funziona il sistema giudiziario americano, dove non sempre è la verità che trionfa ma chi sa patteggiare meglio. Il racconto ad un certo punto si incarta un po', con un'accelerazione frettolosa nel finale. Ho provato un grosso fastidio nei confronti di Diantha. 
Credo che tutti e tre avessero potenzialità per diventare veri e propri romanzi. I primi due li ho graditi molto, nel terzo mi sono persa tra troppi personaggi. Il libro di legge bene perchè comunque lui scrive bene. Non mi sembra la sua opera migliore.
Mio voto: 7 / 10 

domenica 21 luglio 2024

Fuori i libri! Giugno

Ho cominciato giugno col libro scelto dal gruppo di lettura, "God save the queer" di Michela Murgia. Ammetto che ero partita prevenuta, ma quello che dice è piuttosto interessante.

Avevo bisogno di un giallo. Ne ho trovato uno ambientato a Malta, "La dea maltese" di Lyn Hamilton, carino.

Sono finalmente riuscita a recuperare in biblioteca un libro di Fatos Kongoli, "Bolero nella villa dei vecchi", ambientato in Albania. Credevo fosse più leggero.

Il libro per la monthly motif, un libro che farà sicuramente ridere: "Buona apocalisse a tutti!" di Neil Gaiman e Terry Pratchett. Mah. Non mi ha fatto impazzire.

Ultimo libro per giugno, quello per la monthly key word. Ho scelto "Un'estate dopo l'altra" di Carley Fortune. Emozionante. Mi è piaciuto molto.

Un'estate dopo l'altra. Every Summer After - Carley Fortune


Titolo originale: Every summer after (2022)

Sono passati dieci anni da quando Persephone Fraser si è lasciata alle spalle i ricordi felici dell’infanzia, le estati magiche in riva al lago... e il suo primo grande amore.
Ora si è trasferita in città, dove ha costruito una carriera stabile e nel tempo libero si diverte a uscire con gli amici: nella sua vita c’è poco spazio per l’amore. Ma una telefonata inaspettata rimette in discussione ogni cosa: Percy deve tornare a Barry’s Bay, dove ha trascorso sei estati indimenticabili, e dove aveva giurato a sé stessa che non avrebbe mai più rimesso piede. I ricordi delle notti stellate, delle corse a perdifiato e soprattutto di lui, Sam Florek, riaffiorano come se il tempo si fosse fermato. È lì che tutto ha avuto inizio.
E se questa fosse l’occasione per cambiare il corso del destino? (goodreads)

Emozionante è la prima parola che mi è venuta in mente chiudendo questo libro.
La storia si sviluppa su due orizzonti temporali: il presente, in cui Persephone riceve la telefonata di Charlie, il "fratello sbagliato", e il passato, partendo da quando Percy ha tredici anni e i suoi genitori acquistano questo chalet sul lago dove vanno in vacanza ogni estate.
Sono dodici anni che Percy non torna a Barry's Bay, da quando lei e Sam hanno rotto. Ma è morta la madre di Charlie e Sam e per lei era come una seconda madre e sa che non può non andare.
Quando si conoscono, Sam ha tredici anni come Percy, Charlie ne ha 15, ed è proprio Charlie che, per avere la casa libera, convince Sam e Percy a fare amicizia. Negli anni questa amicizia diventa sempre più stretta, fino a trasformarsi in amore. Mi è piaciuto molto seguire l'evoluzione lenta dell'amicizia in qualcosa di più profondo.
Il libro prosegue alternando un capitolo del presente ed un capitolo del passato. Nel presente, Percy ha chiuso la sua storia di ben sette mesi con Sebastian perchè non le importa nulla di lui (e di nessuno dei ragazzi che ha avuto), ha un lavoro che le piace e non sente la sua ex migliore amica da anni. Nel presente, Sam ha una fidanzata che si chiama Taylor (piuttosto infastidita dalla presenza di Percy), è medico e gestisce la locanda che era della madre. Rivedersi risveglia sentimenti che erano stati accantonati. Sam non ci mette molto a lasciare Taylor, ma lui e Percy hanno tante cose di cui parlare. E soprattutto, l'amore che c'è tra loro è chiaramente ancora presente.
Libro molto emozionante.
Mio voto: 8 e mezzo / 10

sabato 20 luglio 2024

Buona Apocalisse a tutti! - Terry Pratchett + Neil Gaiman


Titolo originale: Good Omens: The Nice and Accurate Prophecies of Agnes Nutter, Witch (1990)

Sulla base delle Profezie di Agnes Nutter, Strega (messe per iscritto nel 1655 prima che Agnes facesse saltare in aria tutto il villaggio riunito per godersi il suo rogo), il mondo finirà di sabato. Sabato prossimo, per essere proprio precisi. È per questo motivo che le temibili armate del Bene e del Male si stanno ammassando, che i Quattro Motociclisti dell'Apocalisse stanno scaldando i loro poderosissimi motori e sono pronti a lanciarsi per strada, e che gli ultimi due scopritori di streghe si preparano a combattere la battaglia finale, armati di istruzioni clamorosamente antiquate e di innocue spillette. Atlantide sta emergendo, piovono rane dal cielo. Gli animi si surriscaldano... Bene bene. Tutto sembra proprio andare secondo il Piano Divino. Non fosse che un angelo un filo pignolo (ma giusto un filo, per carità) e un demone che apprezza la bella vita - ciascuno dei quali ha passato tra i mortali sulla Terra parecchi millenni e si è, come dire?, affezionato a usi e costumi umani - non fanno esattamente salti di gioia davanti alla prospettiva dell'incombente catastrofe cosmica. E allora, se quei due (Crowley e Azraphel) vogliono che quanto profetizzato non si compia, devono mettersi al lavoro subito per scovare e uccidere l'Anticristo (mica una bella cosa, visto che è un ragazzino simpaticissimo). Ma c'è un piccolo problema: sembra proprio che qualcuno lo abbia scambiato con qualcun altro... (goodreads)

Ho trovato questo libro cercando il tema di giugno, "un libro che sicuramente vi farà ridere". Oddio, a mio parere ci sono scene carine, sicuramente al cinema rendono molto, ma scritte, mah. Temo facciano un po' parte di ciò che viene definito "humour inglese" con cui vado poco d'accordo.
L'idea di partenza era carina. L'anticristo sta per arrivare sulla terra, sotto forma di neonato, e con esso, al suo undicesimo compleanno, la fine del mondo. Ma le cose partono male perchè lo scambio di neonati viene sbagliato e quindi per tutto il tempo viene tenuto d'occhio il bambino sbagliato. Poi, al suo undicesimo compleanno, al bambino infernale (che in realtà è il capetto di una banda, ma abbastanza tranquillo) viene regalato un cane, che dovrebbe essere Cerbero, ma che il bambino chiama semplicemente Dog e il cane, anzichè un demonio, si trasforma in un docile cane completamente addomesticato.
In tutto questo, ci sono un angelo ed un diavolo che dopo tanti anni passati a "lavorare" insieme, in realtà sono praticamente diventati amici, e l'idea che si sia alla fine del mondo non è che va molto giù. 
Da qui si sviluppano una serie di dinamiche, con tanti personaggi che si incrociano, tipo i quattro motociclisti dell'Apocalisse (carestia, guerra, inquinamento, morte), la nipote di Agnes Nutter e il nipote del cacciatore che ha messo sul rogo Agnes, e altri. Tutto passando da un gruppo di personaggi all'altro. 
Dicevo, l'idea di base era carina, ma si allarga su troppi personaggi e alla fine l'ho trovato molto caotico. Ho trovato uno scopo quasi moralistico contro carestia, guerra, inquinamento. E anche morte. Ho trovato interessanti le riflessioni sul bene e sul male, soprattutto quando dice che gli uomini hanno raggiunto livelli di cattiveria tali che sono anche superiori a quelle dei diavoli stessi. 

"L'inferno non è una grande riserva di cattiveria, pensava Crowley, nè il Paradiso è una sorgente di bontà; sono due fazioni opposte nella grande partita a scacchi dell'universo. Il fatto è che la vera grazie a la vera cattiveria albergano nella mente degli uomini".

Carino, ma mi aspettavo qualcosa di più brillante, meno caotico e con un finale che sia un finale. Non mi ha convinto del tutto.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

Bolero nella villa dei vecchi - Fatos Kongoli


Titolo originale: Bolero ne vilen e pleqve (2009)

Parashqevi lavora come infermiera in un ospedale di Tirana. La sua è l’esistenza triste e solitaria di una donna che si considera inclusa nella categoria delle bruttine. Dalla sua vita grigia e segnata da un passato pieno di eventi tragici (sullo sfondo dei moti del 1997 in Albania), non si aspetta ormai grandi cose. Per questo motivo, quando un giorno il suo capo le presenta un uomo ricco e influente alla ricerca di una persona di fiducia che si occupi degli anziani genitori, lei accetta. Da quel momento, e per quattro lunghi anni, vivrà nella villa dei vecchi, in una sorta di universo chiuso che rappresenta una dimensione altra rispetto al mondo esterno. Qui, nella casa del signor Irfan e della signora Firdus, a scandire il tempo ci sono i battibecchi fra i due anziani coniugi, le loro stranezze e le lettere che si scambiano per comunicare da un piano all’altro, lettere che scompaiono senza lasciare traccia. Misteriose come la musica del Bolero di Ravel, un altro tassello del linguaggio segreto e spesso indecifrabile che caratterizza il legame fra i due vecchi. (goodreads)

Avevo adocchiato questo libro qualche anno fa, mentre cercavo libri ambientati in Albania. Finalmente sono riuscita a trovarlo in biblioteca (ce ne sono pochissime copie). Mi aveva intrigato molto la trama, ma devo ammettere che dentro c'è tanto.

“A casa ho cominciato a pensarci su con più calma. ma perchè avevano scelto proprio me?”

“Scema" mi sono detta "com'è che non lo capisci? Sei un essere al grado zero dello sviluppo mentale, ecco perchè ti hanno scelta. Altrimenti, se quel lavoro fosse stato ambito da altri, non ti avrebbero presa in considerazione”


"L'offerta mi era stata fatta in un momento di vuoto interiore. Mi sentivo cullata tra le braccia di una malattia che in me si manifesta sotto forma di un dilemma ciclico: la vita vale la pena di essere vissuta? Si tratta di una vecchia malattia che risale all'epoca in cui leggevo molto, quando finii per includermi nella categoria delle ragazze brutte. In quel periodo non avevo esperienza, a parte lo scontento di essere brutta. Di sicuro, questo non ha a che fare con l'esperienza. Questo è niente se paragonato al momento in cui, dopo aver accumulato una certa esperienza, fatta di delusioni, si scopre l'assurdità della propria esistenza. Questo non ha niente a che vedere con la bruttezza nè con la bellezza. E' semplicemente il sentirsi delusi da se stessi. Ha un senso il numero crescente di donne albanesi che si suicidano a causa del loro grave stato depressivo"


Innanzitutto, ovviamente ci sono questi due anziani personaggi, marito e moglie, che vivono quasi da separati in casa e si parlano attraverso lettere, lunghissime quelle che scrive lui, molto brevi le risposte di lei. Lettere che nessuno sa dove finiscono perchè non si trovano da nessuna parte. Una coppia un po' "fumantina", dove i due spesso litigano e smettono di scriversi, per poi ricominciare. Sempre così di continuo. 
Parashqevi è una donna con un forte odio per il proprio aspetto fisico e con un passato pesante che viene assunta per badare ai due vecchi. Lei non è molto convinta, ma ha una istintiva attrazione nei confronti della seconda nuora dei vecchi, e accetta. In realtà le occasioni di incontrare Dirina saranno poche, ma Parashqevi è tormentata nel profondo da quello che le smuove dentro questa donna.
Nel corso della seconda parte scopriamo anche cosa è successo a Parashqevi. Una sera al lavoro sei uomini incappucciati l'hanno portata via durante il turno di lavoro, l'hanno portata fuori dal paese e l'hanno brutalmente violentata. Probabilmente come rappresaglia da parte del fratello della ragazza di cui era innamorata.


"Sono nata in una città costiera. (....)Dirò che è una città portuale dove non metto piede da molti anni, da quando me ne sono andata e non ho più rivisto nè il mare nè le strade nè gli abitanti.  Non ho nessuna voglia di rivederli.
Quelli che non voglio rivedere appartengono a una categoria di persone oscure, che tingono tutta la città con il loro nero. Come un vaso pieno di acqua limpida che diventa nero se vi si versano dentro alcune gocce d'inchiostro di china. Sono nere come gocce d'inchiostro di china. Non riesco a immaginare la mia città diversamente da un vaso pieno d'acqua in cui siano state versate gocce d'inchiostro di china che hanno tinto di nero ogni cosa. Il nero è il colore della morte. La mia città mi ricorda la morte. Lì ci sono le tombe dei miei genitori e dei miei fratelli - che, come la città con il suo mare, le sue strade e e i suoi abitanti, da molti anni non sono tornata a rivedere. Solo mia madre si è spenta nel suo letto per un cancro al seno. Mio padre e i miei fratelli non sono morti di malattia. Sono stati uccisi. Prima mio padre, poi i miei due fratelli."


Le faide familiari sono una cosa risaputa in quell'Albania. Le due persone che la trovano ferita in mezzo alla strada la portano all'ospedale di nascosto e le dicono che la miglior riconoscenza è che lei non dica mai che sono stati loro ad aiutarla. Anche in ospedale tutti capiscono subito cosa è successo, ma nessuno può dire niente per paura di ritorsioni.
L'omosessualità è una vergogna, così come poi sarà una vergogna il fatto che ad un certo punto Parashqevi rimarrà da sola con Irfan nella villa, dopo che è morta la moglie, dovendo sopportare le malelingue pettegole del paese che non reputano consono che una donna viva da sola con un uomo con cui non è sposata. 

Il libro si sviluppa su due parti. La scrittura si legge bene. Le tematiche sono davvero ampie. Il libro è ambientato in un periodo in cui in Albania regnavano caos ed anarchia, con scontri armati anche tra i civili. E' un libro interessante, dove ci sono tante cose, tanti argomenti. Anche il fatto che Parashqevi sia costantemente in contrasto con la sua faccia mentre la guarda allo specchio, l'essersi convinta di essere irrimediabilmente brutta e non meritevole di alcun affetto, il sentirsi sempre come un sacco di spazzatura. Ci sono anche alcune pagine di "realismo magico", in cui Parashqevi vede in sogno la signora Firdus (da viva e da morta). E' un libro intenso.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

La dea maltese - Lyn Hamilton



Titolo originale: The Maltese Goddess (1998) 
 
Lara McClintoch, comproprietaria di un negozio di antiquariato di Toronto, viaggia in ogni parte del mondo alla ricerca di pezzi rari. Lara è elettrizzata dall'idea di trovarsi sull'isola di Malta per arredare personalmente la casa di Martin Galea, celebre architetto di Toronto e impenitente donnaiolo. Quando Martin viene trovato morto in una cassapanca antica, si ha l'impressione che qualcuno si sia divertito a recitare la parte della dea maltese, giocando con la sua vita. Lara scoprirà che il suo cliente e la casa in cui vive hanno un passato oscuro, che affonda le sue radici in un mondo antico, che si ripresenta sotto forma di un moderno intrigo. (ibs) 

Cercando un libro ambientato a Malta, ho scoperto questo, che in realtà è il secondo di una serie, ma l'elemento di continuità è solo la protagonista che lavora in un negozio di antiquariato e si ritrova a fare la detective. 
Il libro è carino, ha una trama interessante e il linguaggio è abile nel calare nell'atmosfera. Martin Galea è il più famoso architetto del Canada e cliente di Lara. Uno che fa un po' quello che gli pare, parcheggia sui marciapiedi, ma paga molto bene. Acquista alcuni mobili e chiede a Lara di recarsi a Malta a fare in modo che tutto vada bene, perchè ha organizzato un incontro misterioso con personaggi molto importanti (e misteriosi) e vuole che tutto sia perfetto. Quindi Lara fa le valigie e si reca a Malta, dove alloggia nella sontuosa villa di Galea. Cominciano però ad accadere alcuni avvenimenti strani, che hanno il sapore dell'avvertimento, e anche la spedizione dei mobili pare metterci più del dovuto. Quando finalmente arriva, in una cassapanca (arrivata al posto di una credenza) Lara scopre il cadavere proprio di Galea. Da qui si dipana la vicenda. Cominciano quindi le indagini, e arriva anche un detective canadese a dare manforte, alloggiato anche lui a casa di Galea. Lara scopre alcuni fatti del passato di Galea, di quando era piccolo e aveva due amici anch'essi diventati piuttosto influenti.  Inoltre, la strada di Lara spesso si incrocia con quella di un pittoresco personaggio che ella aveva già notato sull'aereo, e con quello di un gruppo di ragazze che stanno mettendo in scena una rappresentazione sulla storia dell'isola che pare non essere di molto gradimento da parte dei genitori delle attrici. 
All'inizio di ogni capitolo, c'è un paragrafo dove parla la dea maltese, la quale si lamenta di essere stata terra di conquista di troppi popoli, e promette di tornare a vendicare la sua terra. 
Dicevo, la trama è interessante, anche se il riferimento alla dea è più un pretesto per introdurre un po' la storia maltese, ma in realtà l'ho trovato poco utile allo svolgimento del romanzo perchè non ho trovato un vero e proprio collegamento con quanto poi succede. Rimane un po' sospeso senza chiudere il cerchio. I riferimenti alla storia di Malta sono davvero tanti, un po' didattici, quasi fossero una guida turistica, alcuni anche ridondanti. Interessanti ma poco utili a risolvere il problema.  
Forse l'autrice ha voluto mettere tanta carne al fuoco. La lettura comunque è scorrevole, la scrittura gradevole, facile. Interessante. 
Mio voto: 7 e mezzo / 10 


Lara McClintoch Archaeological Mystery:
#1 The Xibalba Murders 
#2 The Maltese Goddess / La dea maltese
#3 The Moche Warrior 
#4 The Celtic Riddle 
#5 The African Quest 
#6 The Etruscan Chimera 
#7 The Thai Amulet 
#8 The Magyar Venus 
#9 The Moai Murders 
#10 The Orkney Scroll 
#11 The Chinese Alchemist